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Commenti: Cagliari fanalino di coda

Giorgio Pellegrini (Assessore alla Cultura - Comune di Cagliari)
 
Nel sassarese si è verificato ciò che anche in passato è successo più volte: una sinergia virtuosa tra politici intelligenti e fattivi ed intellettuali. Grazie alla capacità d’ascolto dei politici sassaresi i suggerimenti degli intellettuali sono stati presi sul serio. Ecco spiegato il florilegio di iniziative di qualità, non solo per il cinema ma la cultura nei sui diversi aspetti; mi riferisco, ad  esempio all’attivazione dell’Accademia e della   facoltà di Architettura, ad Alghero, ad un tiro di schioppo da Sassari.  Dal dopoguerra ad oggi il sassarese gode dei vantaggi di una classe politica attenta, aperta e dinamica. Tutto il contrario di ciò che accade nel nostro capoluogo, dove ci si deve confrontare con una Regione che mostra segnali di forte confusione e grave insensibilità per le tematiche della cultura, dell’arte, del cinema e, purtroppo, anche dell’artigianato. Il quadro di crisi, che ne risulta, è sconfortante. Qui si pensa purtroppo a costruire mausolei inutili  e si continua a mantenere un atteggiamento di sordità nei confronti di idee che potrebbero rivelarsi intelligenti e vincenti.
Tuttavia, aggiungerei che, forse, per quel che concerne il cinema, avere due poli, uno a nord  e uno a sud dell’isola, potrebbe essere anche un po’ troppo: il pubblico è quello che è, l’isola è veramente molto piccola. Meglio a Sassari, dunque, che niente.
Per quanto riguarda il mio impegno come Assessore, col mio piccolo bilancio riesco fare soltanto ciò che posso. Spero però che almeno il progetto della Cineteca Regionale e la Filmcommission possano rimanere qualcosa di nostro, legato a Cagliari, anche se, ovviamente nell’interesse di tutti.
 
 
Federico Floris (imprenditore cinematografico)
 
Effettivamente nel Sassarese e nel nord dell’isola, in generale, esistono diverse iniziative interessanti sul cinema. Certamente la vitalità di questi festival è legata alla presenza e all’impegno di artisti legati a determinate zone di quel territorio: Paolo Fresu, ad esempio, è di Berchidda; Antonello Grimaldi è legato al sassarese; Gianfranco Cabiddu è di Sedilo; Salvatore Mereu è di Sedilo. Questi ed altri artisti riescono a creare un movimento spontaneo che coinvolge positivamente i politici del luogo. Anche nel capoluogo e  nella provincia di Cagliari troviamo alcuni festival molto interessanti: Santa Narresi, per la musica jazz, o ancora un piccolo festival sul cinema che c’è a Carbonia, a cui è particolarmente legato Cabiddu, per fare solo alcuni esempi. Anche da noi, insomma, qualcosa c’è!
E’ bene, però, sottolineare che se  parliamo di “fare cinema” concretamente,  i festival non bastano. Sono eventi importanti ma non risolvono la situazione. Una forte volontà di investire nel cinema manca sia al nord che al sud della Sardegna. Ripeto omai da tempo che per dare una svolta occorrerebbe innanzitutto riconoscere che, dal momento che la realtà più vista è la televisione, se vogliamo formare una base di tecnici professionisti sardi, la Regione, inisieme ai comuni e all Provincia, dovrebbero mettere mano al portafoglio e finanziare progetti di fiction televisiva da realizzare in Sardegna. I progetti di fiction durano minimo un anno, a volte anche tre ed possono offrire un occasione unica ai sardi di imparare il mestiere. Sarebbe giusto finanziare ai giovani degli stage, dei corsi. Partecipare alla realizzazione di fiction significa  poter imparare e accumulare un anno, o due di esperienza sul campo: solo così potremmo formare una base solida di tecnici del luogo, in grado di attirare, in seguito, anche i grandi produttori.
La realtà fino ad oggi è, invece, che ogni volta che qualcuno viene da fuori per girare in Sardegna,  i tecnici se li porta da casa. E’ grave: noi non abbiamo in Sardegna qualcuno che sappia fare l’assistente, o l’operatore di ripresa. Anzi ce n’è uno, ma vive a Roma!
I Festival, dunque, sono importanti ma il cinema si impara facendo cinema, oppure fiction, tanto per cominciare. Altrimenti la ricaduta positiva del cinema sul territorio sarà minima: continueremo a limitarci col fornire, a chi viene in Sardegna, soltanto qualche albergo, e un auto in affitto. Poca roba, no?
 
 
Enrico Pitzianti (regista)
 
A Cagliari tutto si muove con lentezza perché sta a Sud dell’isola. Tutti i Sud di ogni parte del mondo sono lenti! Allo stesso modo funziona col Nord: li sono più veloci, sempre. Semplice no?