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Raccontare il lavoro in Sardegna, niente da fare.

Rinviata  sine die per la sciagura dell’alluvione la premiazione del concorso per documentari e fiction su mestieri e professioni. di Valentina Corona

''La mamma è il posto fisso''Si sarebbe dovuta concludere ieri  la IV edizione de “Il cinema racconta il lavoro”, che dal 2006 a cadenza biennale, promuove progetti di fiction e di documentario sociale sul mondo del lavoro. Ma vista la recente sciagura dovuta al maltempo che ha colpito l'Isola, l'Agenzia regionale per il lavoro, di concerto con la Società Umanitaria - Cineteca Sarda, ha deciso di rinviare la manifestazione.

“Il cinema racconta il lavoro” nasce con lo scopo di stimolare la riflessione sul lavoro in Sardegna e dei sardi, in tutte le sue declinazioni, ma anche diffondere la cultura del lavoro raggiungendo il più vasto pubblico attraverso l'utilizzo di mezzi di comunicazione di massa e la realizzazione di film. All'attenzione della giuria dell'edizione 2012, composta da Guido Chiesa, Fiorella Infascelli ed Enrico Pitzianti, sono state presentate in totale 46 proposte arrivate da 32 comuni dell'isola. Dopo una prima scrematura, in cui solo 8 semifinalisti sono stati introdotti al workshop finale, il 28 ottobre, la giuria ha premiato la produzione di quattro sceneggiature finaliste: il 1° premio come miglior fiction/documentario della somma di 8.000,00€, è andata a "La mamma è il posto fisso", di Gisella Congia e Emanuela Cau; il 2° premio come miglior fiction della somma di 5.000,00€, è andata a "Culurzones" di Federico Lubino e Camilla Buizza; il 3° premio come miglior fiction/documentario della somma di 3,000.00€ è andata a "Isola Galleggiante" di Andrea Mura; mentre per la sezione migliore commedia, è stato premiato con la somma di 8.000,00€ "Tu Ridi" di Chiara Sulis.

''Tu ridi''In seguito a queste premiazioni, si sono susseguiti durante questi mesi, numerosi rimescolamenti: Andrea Mura, vincitore del 3° premio si è dovuto far da parte per l'esigua somma ricevuta e purtroppo, dopo la prematura morte del giovane Federico Lubino, in accordo con la famiglia, si è deciso di passare la regia nelle mani del giovane cineasta Francesco Giusiani.
Nonostante questi  imprevisti, le troupes si sono messe all'opera durante i mesi estivi producendo una rosa di cortometraggi sul tema del lavoro in Sardegna. Le due registe, Cau e Congia, scelte  per l'originalità del tema della maternità, hanno costruito una docufiction su Manuela Flore, l'indaffarata mamma che dalle 7 del mattino lavora no stop con i suoi due piccoli bimbi, analizzando tramite il linguaggio filmico analogie e differenze tra qualunque professione e il mestiere della madre, alle volte condizionato dallo stereotipo culturale e poco riconosciuto sotto il livello sociale e istituzionale.
In "Culurzones", il racconto del lavoro di assistenza agli anziani viene unito al conflitto dell'integrazione culturale da parte di Latifa, assunta per aiutare due anziani coniugi nella vita di tutti i giorni. Di tutto rispetto anche il cast: oltre alla presenza di un attore del calibro e della notorietà di Carlo Delle Piane, hanno partecipato due delle più belle espressioni del cinema isolano, Lia Careddu e Maria Loi. Al debutto invece l’iraniana Maryan Khajet.

''Isola galleggiante''La  commedia agrodolce di una ragazza sarda, proposto in piccoli e veloci sketch, è lasciato alla commedia "Tu Ridi" di Chiara Sulis, che riesce ad affrontare un tema sociale così drammatico e diffuso come la ricerca del lavoro da parte dei giovani, con grande ironia e freschezza sul piano narrativo. L'attrice Veronica Sanna e il coprotagonista Elio Turno Arthemalle riescono a spalleggiarsi alternando momenti di comicità a amara tristezza, il tutto contornato da grandi nomi del teatro sardo.
Un grande lavoro da parte di tutti che purtroppo è stato rimandato alla visione al pubblico a data ancora da definirsi. Scelta discutibile, soprattutto per via dell'organizzazione avviata ormai da mesi e per via della presenza di autori e protagonisti provenienti da svariate parti della Sardegna e non solo: la  manifestazione si sarebbe potuta svolgere in maniera austera e con la sola proiezione al pubblico dei lavori. Ma l'alluvione ha cambiato i programmi, travolgendo anche il cinema.