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Vite d’artisti in tv. In Sicilia 60 professionisti realizzano una serie tv cult a costo zero

Il regista Gianfranco Alois Previtera spiega a Cinemecum come trasformare una idea originale in un prodotto televisivo. L’intervista. di Luisa Mulè Cascio

''Teatranti''Realizzato dalla Dark Angle Pictures, produzione siciliana indipendente, Teatranti nasce con l'intento di promuovere una serie televisiva in dodici episodi circa, che narra le vicende sfortunate di una mediocre compagnia teatrale che tira avanti a stento.

Un progetto ricco e impegnativo quello di Teatranti, che ha visto al lavoro più di sessanta professionisti del settore televisivo, teatrale e cinematografico e la collaborazione del L.U.M. (Laboratorio Universitario Multimediale) Michele Mancini e del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo. Il tutto realizzato a zero budget, con la collaborazione di tutti i partecipanti, che hanno investito tempo e professionalità a titolo gratuito per la riuscita della serie.
In occasione della presentazione in anteprima della puntata pilota, avvenuta i primi di dicembre presso il Politeama Multisala (Sala Imperia) di Palermo, il regista Gianfranco Alois Previtera ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Cinemecum sul progetto e il suo futuro.

Gianfranco Alois PreviteraPuò raccontarci il suo percorso professionale e la sua carriera?
Ho cominciato quando avevo circa 15 anni. Da piccolo adoravo una serie cult degli anni ’90, “The XFiles”. Ogni domenica sera era un salto nell'ignoto, che di anno in anno si è trasformato nel desiderio di vivere quelle storie ai confini della realtà o di raccontarne delle altre... Così, con alcuni miei compagni di scuola, decidemmo di realizzare una miniserie da mandare in onda nelle tv locali.
Andai dall'editore di una piccola rete televisiva dicendo che avevo scritto la sceneggiatura di un episodio pilota e che se mi avesse messo a disposizione le attrezzature del suo centro di produzione avrei pensato io al resto. Ovviamente quell'editore mi rise in faccia e non produsse mai nessuna miniserie, ma in compenso mi insegnò ad usare diversi sistemi di ripresa ed editing professionali. Mi appassionai a tutto quello che riguardava l'inquadratura e i movimenti di macchina. Feci molta gavetta in grosse reti televisive regionali e da lì iniziai a lavorare per vari service che producevano trasmissioni televisive in diretta per la Rai, Mediaset e Sky.

Finché non arrivò in Sicilia “Agrodolce” produzione firmata Rai Fiction e Einstein, dove venni assunto come primo operatore di ripresa in una delle tre unità. Sul set di Agrodolce imparai moltissimo. Giravamo molte esterne con carrelli, steadicam e dolly, come in una fiction, ma con i tempi di ripresa di una soap. Una vera e propria palestra, che formò moltissime figure professionali siciliane, me compreso. Ma come purtroppo si sa, Agrodolce chiuse i battenti durante le riprese della seconda serie. Quando vivi il set, il cervello viene stimolato all'inverosimile, ogni giorno è una nuova sfida, adrenalina pura e se ti fermi, dopo qualche mese entri in una vera e propria crisi di astinenza da set. E fu anche quella crisi a spingermi verso la realizzazione di un prodotto come Teatranti.

''Teatranti''Come nasce il progetto Teatranti?
Un giorno mi chiamò un mio amico e collega, allora direttore del palinsesto di un canale satellitare. Mi propose di realizzare un magazine tv che riempisse alcuni vuoti sul suo palinsesto. Gli dissi che di magazine tv ne erano piene le reti televisive fino alla noia e che sarebbe stato più stimolante realizzare qualcosa di più complesso, come una piccola serie televisiva. Mi diede l'ok per la produzione di un pilota da presentare al suo editore. A quel punto mi serviva un'idea, realizzabile con pochi mezzi e in poco tempo. Volevo girare con due macchine a mano, sporco e veloce, ma mi serviva un soggetto che assecondasse questo linguaggio filmico, qualcosa che valorizzasse più i personaggi in scena, piuttosto che la regia e i movimenti di macchina. Inoltre avevo bisogno di far pratica nel lavoro con gli attori senza essere distratto troppo dall'idea filmica. Il teatro era perfetto, molti personaggi in scena e le macchine da presa potevano muoversi liberamente come se fossero lì per rubare momenti reali, senza vincolare gli attori con posizioni da rispettare in base all'angolazione di ripresa e alle luci.

Si accese la lampadina. “Facciamo una serie che parla degli attori di teatro! Non è ancora stato fatto in tv!” dissi al mio collega e amico Ivan Monterosso (uno degli sceneggiatori di Teatranti, nonché compositore delle musiche originali), in una delle nostre mattine a lavoro. In poche ore avevamo già una storyline abbozzata e alcuni personaggi principali. Adoro le grandi serie americane e il modo in cui gestiscono produttivamente e creativamente le risorse umane. Credo nella scrittura creativa a più mani, così coinvolsi Marco Mulia (sceneggiatore e direttore della fotografia di Teatranti), un giovane filmmaker di talento con cui girai il mio primo cortometraggio. Si sentiva la mancanza di una mente femminile nel gruppo, che ci aiutasse soprattutto con i profili dei personaggi femminili e così coinvolsi Maddalena Inglese (sceneggiatrice e produttore esecutivo di Teatranti).
Ci chiudemmo per sei mesi in casa mia e tirammo fuori la prima sceneggiatura dell'episodio pilota di Teatranti.

''Teatranti''Qual è stato l’iter temporale del progetto? In quanto è stato girato?
Durante il periodo di lavoro alla sceneggiatura, il mio collega che gestiva il palinsesto della suddetta rete televisiva satellitare mi disse che il suo editore non era più interessato alla produzione di una serie televisiva e quindi non ci rimase altro da fare che continuare da soli e senza alcun budget di produzione. Organizzammo un casting accurato. Durante la selezione degli attori eravamo in piena scrittura e questo ci permise di cucire su alcuni di loro i nostri personaggi. Riuscimmo a coinvolgere più di sessanta professionisti del settore (molti conosciuti sul set di Agrodolce) tra attori e tecnici. Presero parte al progetto a titolo del tutto gratuito. Dopo un mese di pianificazione partirono le riprese, il 5 dicembre 2011 e durarono circa 45 giorni, con uno stop in mezzo di tre mesi. Gestire una produzione con tutti quegli attori, tecnici, location, spostamenti, attrezzatura, è come calibrare un orologio meccanico, perché le lancette si trovino dov'era previsto e al momento giusto.

Basta un solo ritardo a far slittare tutto quanto e quando non ci sono di mezzo i soldi il margine di errore aumenta esponenzialmente. Così fummo costretti a fermare le riprese e a rivedere il piano di lavorazione, perdendo molti permessi ottenuti per girare in alcune location e la disponibilità di alcuni attori impegnati a Roma sul set di altre fiction. L'unico modo per non perdere tutto quel girato era di tornare sulla sceneggiatura e riscrivere una trama alternativa che facesse da collante tra le scene girate, raccordandole tra loro. Ma anche qui il nostro desiderio megalomane ebbe la meglio ed esagerammo con la fantasia. Infatti riuscimmo a girare un quarto di quello che avevamo messo su carta.

''Teatranti''Che tecniche e scelte avete attuato per rendere una sceneggiatura così ricca?
Abbiamo lavorato su una struttura narrativa divisa in quattro atti, all'interno dei quali la storia si evolve cadenzando con dei cliffhanger alla fine di ognuno di questi. Ovviamente più ci si avvicina alla fine più l'intreccio porta a un cliffhanger più grosso e il finale, sullo script originale, lascia letteralmente lo spettatore appeso e con la curiosità di vedere come va a finire. Inoltre il gran numero di personaggi ci ha permesso di creare diverse trame parallele, intrecciate tra loro.

Qual è stato il lavoro per la resa della psicologia dei personaggi?
Abbiamo realizzato circa cinque pagine di background per personaggio, dove abbiamo definito tutto ciò che ne ha influenzato la crescita: backstory dei genitori (paese e data di nascita, quando e come si sono conosciuti, passioni, difetti etc...), la loro influenza sul personaggio, se ha fratelli o meno, che rapporto ha con loro, che scuola ha frequentato, il suo primo amore, cosa ama, cosa odia, cosa mangia, a cosa è allergico, quali film ama e quali odia, stesso per i gusti musicali, tutto quanto insomma. Una volta definiti tutti i profili dei personaggi abbiamo anche definito le relazioni tra loro, quindi chi va d'accordo con chi, quali si detestano tra loro e perché. Questo rende i personaggi tridimensionali nell'arena in cui spaziano.

''Teatranti''Com’è stato, secondo il suo parere, lavorare con la troupe e col cast artistico per la realizzazione della puntata?
Ho preteso dalla mia troupe e dal cast artistico molto di più di ciò che normalmente si pretende sul set di un prodotto indipendente, in più nessuno è stato pagato. Le difficoltà ci rallentavano e a volte raggiungevamo le diciotto ore di fila sul set, dal pomeriggio all'alba del giorno dopo. Spesso in esterna, al freddo di gennaio, sotto la pioggia. Io e Marco Mulia pretendevamo una determinata cura in ogni ripresa e questo richiedeva mezzi tecnici e sforzi organizzativi a cui dovevano sopperire l'organizzatrice generale Annalisa De Simone ed i produttori esecutivi: Maddalena Inglese e Lorenzo Bertuglia. Inutile specificare quali tensioni si generavano ogni giorno e più si andava avanti peggio era. Alcuni hanno mollato, altri sono rimasti fino alla fine. Un'esperienza che ci ha uniti moltissimo, ci ha fortificati e formati professionalmente.

Mi sento fortunato ad aver avuto al mio fianco persone testarde, folli al punto giusto e sognatrici, e soprattutto abili nei loro ruoli. La cura che ognuno di noi ha messo nel proprio lavoro credo si noti in ogni inquadratura dell'episodio, come si notano le difficoltà alle quali siamo andati incontro. Gli attori e le attrici che hanno recitato in Teatranti credo si siano divertiti davvero molto. Alcuni di loro recitano sui vari set cinematografici e televisivi ogni giorno e hanno vissuto le riprese di Teatranti come una via di fuga, uno svago, dove potevano permettersi di andare oltre il quarto ciak e scavare in profondità nei loro personaggi. Per alcuni è stata la prima esperienza su un set e superati i primi momenti di ansia e terrore si sono riscoperti bambini. Non ho mai detto loro cosa fare o non fare. Avevano cinque pagine di background sui loro personaggi ed una sceneggiatura che diceva loro chi fossero e cosa volessero in ogni scena, non dovevano far altro che giocare e sperimentare... mi sono divertito parecchio a chiedere a  ognuno di loro “questa cosa come la immagini?”. Forzavo un po' la mano solo quando vedevo delle piccole incoerenze nel modo di vedere una determinata intenzione con quella che era la linea generale definita dagli sceneggiatori.

Gianfranco Alois PreviteraQuale sarà il futuro di Teatranti?
Teatranti è stata pensata come una serie televisiva di almeno 12 episodi da 40 minuti l'uno per stagione. L'episodio pilota serve proprio a descrivere i personaggi e le atmosfere che vorremmo prendessero vita sullo schermo. Solo con il trailer abbiamo catturato l'attenzione di vari produttori, alcuni molto importanti (solo un paio sono italiani). L'intento è quello di far finanziare l'intera serie e avviare una macchina produttiva che darebbe un lavoro a moltissime persone. E' un prodotto siciliano e quindi speriamo possa crescere nella sua terra natia, ma non dipende da noi e purtroppo sappiamo quale mentalità affligge la nostra isola. Basterebbero un paio di teatri e la giusta mentalità, per poter realizzare il tutto anche qui da noi. Ma se qualcuno ci dovesse offrire delle opportunità all'estero sarebbe stupido da parte nostra non approfittarne, per portare con noi tutti quelli che potranno e che hanno reso possibile la realizzazione di questo episodio pilota.

Quali sono i suoi prossimi progetti?
Da qualche mese sto lavorando su un nuovo soggetto per una serie che parla di multi universi. E se Teatranti era stato pensato per essere realizzato con poco e in poco tempo ed è finita che l'abbiamo girato con dolly, carrelli, steadicam e con più di quaranta punti macchina in alcune scene... questa nuova idea parte già con grossissime pretese...

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4 dicembre 2013

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