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Quando il cinema racconta il lavoro: i vincitori al Cineworld

Donne e madri, vite precarie e esperimenti di tolleranza – temi scottanti e attuali - nelle opere premiate: dall'originale “La mamma è il posto fisso” a “Tu ridi” di Chiara Sulis fino a “Culurzones”, vincitore del premio del pubblico . di Elisabetta Randaccio

''Il Cinema racconta il lavoro'', al CineworldDopo essere stata rimandata ai primi di dicembre per rispetto delle vittime dell'alluvione che ha colpito la nostra isola, la serata finale e delle premiazioni de “Il cinema racconta il lavoro” si è svolta con successo al “Cineworld” di Cagliari il 27 Gennaio scorso.

Erano presenti nella sala “Amedeo Nazzari” circa quattrocentocinquanta spettatori, che hanno vivacizzato le proiezioni dei film sviluppati dai progetti giudicati migliori dalla giuria, dopo la prima fase del concorso, svoltasi ad ottobre e che, con il 70% del denaro ricevuto e la ricerca di altre fonti di finanziamento, dovevano riuscire a trascrivere in immagini i soggetti, le sceneggiature pensate sulla carta. Questa formula, dopo quattro edizioni, ha prodotto uno sforzo di creatività negli autori coinvolti, i quali hanno realizzato 15 film in otto anni, un successo, se si pensa alla lentezza e alla complessità burocratica e organizzativa per girare film in Sardegna.

''Il Cinema racconta il lavoro'', al CineworldLe opere, che hanno “transitato” nel  “Cinema racconta il lavoro”, concorso ideato e supportato dalla Agenzia Regionale del lavoro e dalla Società Umanitaria-Cineteca Sarda, hanno, poi, proseguito la loro “vita” in altri festival e nelle sale d'essai, alcuni raccogliendo ulteriori premi e soddisfazioni. Altrettanto interessante il percorso per arrivare alla scelta finale. La giuria, infatti, dopo una prima scrematura dei progetti, si mette a disposizione per una settimana di workshop con gli autori, lavorando sulle idee, sulle possibili realizzazioni, consigliando, correggendo, valutando. Da questa full immersion si distinguono i quattro vincitori, i quali, però, hanno davanti a sé il momento effettivo e complesso della creazione e produzione del film.

La giuria, quest'anno, era composta dai registi Guido Chiesa, Fiorella Infascelli e Enrico Pitzianti, che hanno svolto il loro compito con molta passione e professionalità. Purtroppo, non sono potuti essere presenti alla serata finale del concorso, sia per problemi di salute, sia per impegni sul set, ma hanno inviato un messaggio non solo di saluti formali. Con le loro parole hanno sottolineato la qualità dei film realizzati, mettendo in evidenza, però, come sia necessario un “tutoraggio” tecnico maggiore per sostenere gli autori, anche in funzione del pieno sviluppo del tema a loro indicato.

''La mamma è il posto fisso''I film presentati sono stati: “La mamma è il posto fisso” di Emanuela Cau e Gisella Congia, che era stato ritenuto dalla giuria il progetto migliore ed era stato premiato con ottomila euro; “Culurzones” di Federico Lubino, Camilla Buizza, Francesco Giusiani, arrivato nel gradimento dei giudici al secondo posto e “Tu ridi” di Chiara Sulis, considerata la migliore commedia.
La mamma è il posto fisso” è un docufiction interessante, perché sa dosare le interviste-monologhi alla giovane madre protagonista alle scene che contestualizzano la storia, fornendole una cronologia, che mette in evidenza elementi psicologici dei personaggi e delle situazioni in divenire. Essere madri in una società che riconosce a stento il lavoro domestico e familiare, vuol dire non essere percepite come parte fondante di una struttura economica e culturale civile. Il lavoro di Cau e Congia, complice una piacevole leggerezza di stile, aiuta a riflettere sul tema.

''Tu ridi''Tu ridi” non delude chi ben conosce gli altri cortometraggi di Chiara Sulis, la cui chiave estetica rimane l'intelligente ironia e il grottesco. Così, ha potuto affrontare il tema drammatico della precarietà lavorativa con tracce di comicità, le quali le hanno evitato il minimalismo vittimistico e banale, mentre hanno centrato le questioni quotidiane e, spesso, paradossali del problema. Ancora una volta, poi, ha dimostrato una scelta felice del cast. Anche la Sulis non era presente alla premiazione, impegnata a Barcellona, dove continua a studiare e a lavorare.
Il premio del pubblico (1000 euro assegnati dai voti dei presenti alla serata, che sono stati esattamente 440) è, invece, andato a “Culurzones”, il quale ha una storia produttiva assai particolare.

''Culurzones''Infatti, uno dei due sceneggiatori del cortometraggio, il giovane e già talentuoso Federico Lubino, proprio il giorno della spedizione del progetto in Sardegna, è deceduto tragicamente in un incidente stradale. Il film è stato, così, portato avanti dall'amico Francesco Giusiani, supportato dal cast che si è messo a disposizione per dare concretezza al sogno di Federico. Il cortometraggio ha nella delicatezza e nell'allusività le sue caratteristiche evidenti. Si tratta di una vicenda di apprendimento della tolleranza, attraverso una disavventura e, quelle mani nella scena conclusiva, che si alternano e si intrecciano per dare forma ai tradizionali culurzones, danno il senso al film. Lia Careddu, Carlo Delle Piane e gli altri interpreti, sono fondamentali alla riuscita del corto.
Alla serata erano presenti i genitori di Federico Lubino, che hanno ringraziato il pubblico e l'organizzazione e chi, con affetto e caparbietà, ha portato a termine il film ideato dal loro figlio.

5 febbraio 2014