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Legata alla Sardegna sempre e per sempre

di Pietro Clemente

Opere di Maria LaiC’è un ricordo di Maria Lai scritto da Pietro Clemente, docente di antropologia culturale presso l’Università di Firenze, in occasione della morte dell’artista di Ulassai. Pregnante nella sua sintesi. Da leggere. L’autore mi ha autorizzato a riprodurlo in questo blog.

Legata alla Sardegna sempre e per sempre
Era una donna piccola piccola e antica antica, come quelle delle fiabe, ed era una grande artista legata alla Sardegna sempre e per sempre. Aveva 94 anni, e sicuramente avrebbe detto che abbiamo ragione di piangere per i morti di Boston e non per lei, creativa fata della scultura. Io la ho conosciuta molto tardi lungo gli anni Novanta ed era già molto più grande di me ora, ma acuta, chiara, saggia, piena di idee.

Opere di Maria LaiLa ho adottata come mia maestra di forme, di costellazioni, di pecore e di pastori. Diceva «il nostro vantaggio di essere nuragici è che siamo legati alla terra e alle rocce». La mia generazione aveva sempre pensato che essere nuragici era una fregatura non un vantaggio ma una arretratezza, con odore di formaggio marcio. E mi ha dimostrato di avere ragione . Se vi capita di guardare il libro di racconti sardi di Salvatore CambosuMiele amaro”, illustrato da lei, o il libro sui presepi per cui mi ha onorato chiedendomi una prefazione, vedrete che aveva ragione. C'è una capretta di Maria in cui trascorrono Giotto e Chagall, una semplicità d'incanto. Mi aveva insegnato a vedere cose che non vedevo e anche se avrebbe ragione a dirmi che per lei era tempo di tornare alla terra, per me è tempo di piangerla, di cordoglio.

Certo dentro il dolore al calor rosso del mondo esploso, ma con un angolino in cui offro la mia testimonianza davanti alla maestà della morte di questa donna che come artista amava definirsi “una bambina antichissima”. A si biri mellusu Marì. Pietro Clemente  (www.simbdea.it)