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Al via il 67° Festival di Cannes

L’Italia in concorso – con “Le Meraviglie” di Alice Rohrwacher (e Asia Argento con “Incompresa” in Un Certain Regard); la magia di Cinecittà e l’omaggio ai maestri, la bellezza di Sophia.

 

La decima musa ritorna sulla Croisette, per la 67esima edizione del Festival di Cannes: dal 14 al 25 maggio la cittadina sulla Costa Azzurra ridiventa capitale del cinema, con un ricco carnet in cui si fondono e confondono mondanità e cultura, charme ed eleganza e arte.
Ad aprire i giochi - non senza un pizzico di suspense e profumo di scandalo “annunciato”, il film su “Grace di Monaco” di Olivier Dahan (fuori concorso) con una splendida Nicole Kidman nel ruolo della principessa e attrice, definita da Hitchcock “ghiaccio bollente”.
Focus sul cinema d’autore: tra i films in gara, l’intrigante “Adieu au langage” di Jean-Luc Godard e “Captives”, lo strano thriller di Atom Egoyan e l’inquietante “Maps To The Stars” di David Cronenberg; ritratto d’artista con “Mr. Turner” di Mike Leigh, mentre Ken Loach racconto l’Irlanda in “Jimmy's Hall”. La crudeltà della guerra in “The Search” di Michel Hazanavicius; il silenzio e la paura nella “Timbuktu” di Abderrahmane Sissako; e il sottile confine tra civiltà e barbarie in “Relatos Salvajes” di Damián Szifrón – e nell’atteso “Winter Sleep” di Nuri Bilge Ceylan; novello Eva contro Eva, “Sils Maria” di Olivier Assayas con Juliette Binoche e un originale (e contestato) biopic di un genio della moda è invece il “Saint Laurent” di Bertrand Bonello. Echi biblici per “Leviathan” di Andrey Zvyagintsev, mentre originali modelli – e drammi - familiari affiorano in “Mommy” di Xavier Dolan e nel racconto di formazione de “Le meraviglie” della nostra Alice Rohrwacher; un misterioso delitto per “Futatsume No Mado” di Naomi Kawase mentre è la vera storia di un assassinio a ispirare “Foxcatcher” di Bennett Miller; Jean-Pierre e Luc Dardenne si confrontano con le questioni del lavoro in “Deux jours, une nuit”; e dopo il debutto con “Tre sepolture”, Tommy Lee Jones ritorna dietro la macchina da presa con “The Homesman”.
 
Per Un Certain Regard, l’Italia è rappresentata da “Incompresa” di Asia Argento, storia di un’adolescenza difficile; e nella Semaine de la Critique, sarà presentato “Più buio di mezzanotte” di Sebastiano Riso. Tra film fuori concorso e Special Screenings, merita sicuramente risalto “Les ponts de Sarajevo”, opera corale sulla città simbolo della guerra, firmata da Aida Begic, Leonardo Di Costanzo, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isild Le Besco, Sergei Loznitsa, Vincenzo Marra, Ursula Meier, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec e Teresa Villaverde.
Tra le stelle della vetrina internazionale del cinema – sotto la “regia” di Jane Campion – anche una diva simbolo come Sofia Loren, ospite d’onore per la presentazione in versione restaurata di “Matrimonio all’Italiana”; e tra le meraviglie della fabbrica dei sogni, in “Backstage at Cinecittà”, anche il duplice omaggio a Sergio Leone e “8 ½” di Federico Fellini nel Cinéma à la Plage.


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