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Sardegna e Apulia Film Commission a confronto

Inaugurata a Cagliari la nuova sede della Fondazione Sardegna Film Commission. Interviene Silvio Maselli, direttore dell’Apulia; Antonello Grimaldi espone il suo progetto per il cinema sull’isola. Assenti sia i politici che Moviementu. di Enrica Anedda

Dopo l'articolo i video di Francesca Ebau e la galleria fotografica di Valentina Corona

Il caso della Fondazione Apulia Film Commission è esemplare ed è oramai di dominio pubblico: col tempo, dai 50mila euro iniziali è arrivata a gestirne 7 milioni e mezzo ed è riuscita a costruire un comparto cinematografico che contribuisce notevolmente alla sviluppo economico e alla promozione della Puglia. La Fondazione è stata istituita nel 2007; la nostra Film Commission è prevista da una legge promulgata precedentemente, nel 2006!

Nel 2013 con ben 56 progetti filmici,l ApuliaFC ha portato sul territorio 10 milioni e mezzo di euro, a fronte di uno stanziamento di 2 milioni e mezzo circa. Il direttore Silvio Maselli, ospite a Cagliari della serata di inaugurazione della sede della Sardegna Film Commission, ha elencato gli ingredienti fondamentali del successo: visione progettuale, trasparenza, efficacia e una forte volontà politica che in Puglia non è mai mancata e ha conferito alla Fondazione crescente fiducia.

La visione iniziale è sempre stata quella del Cinema in Puglia e non del Cinema di Puglia. Solo recentemente sono stati creati anche dei fondi (Regional Fund) per i progetti realizzati da produzioni pugliesi, ma sono di modesta entità; l’obiettivo principale è sempre quello di attrarre produzioni cinematografiche da tutto il mondo e a tal fine vengono stanziati i maggiori importi: “Non volevamo una forma di welfare che trasferisse risorse pubbliche nelle tasche di produttori e autori pugliesi; ma un sistema che arricchisse tutto il territorio e promuovesse la regione”.

L'intervento di MaselliL’intervento di Maselli è stato preceduto da quelli di Antonello Grimaldi (presidente della Sardegna Film Commission) e della direttrice, Nevina Satta, che hanno organizzato la serata svoltasi con la partecipazione di una quarantina di persone e in assenza purtroppo di molte altre. Se ne parlava da tempo di questa inaugurazione come di una bella festa con la partecipazione di tutti. Poteva essere un occasione per un confronto con la Film Commission pugliese che servisse da base di partenza per un dialogo costruttivo fra Moviementu, i rappresentanti politici e i vertici della Fondazione sarda.
Invece la serata è stata preceduta da un polemico comunicato stampa di Moviementu, che ha rimandato indietro l’invito, pervenuto solo la sera precedente.

Anche noi di Cinemecum ci domandiamo come possa un organo di promozione per eccellenza sbagliare proprio nella promozione dell’unico e importante evento organizzato in tre anni di vita? Tutti sono stati informati e invitati all’ultimo momento. Grimaldi nel suo intervento ha sminuito “il disguido”; ma non può continuare a ignorare le domande e le richieste di coloro che rappresentano il tessuto produttivo di questo comparto. Se la Film Commission non conquista la fiducia degli operatori come può pretendere di conquistare quella dei “ politici” da sempre piuttosto distaccati rispetto al settore?

Grimaldi e MaselliIl presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru è stato atteso invano e anche Giovanni Follesa, membro dell’area di centro destra del cda della Fondazione ha mancato l’appuntamento. Insomma in Sardegna la volontà politica che ha reso grande il cinema in Puglia sembra assente.
Silvio Maselli, amico di lunga data del presidente e della direttrice, ha elogiato entrambi e difeso l’operato della SFC: “Nevina è bravissima, si è fatta un nome nel panorama internazionale, riesce sempre ad arrivare ovunque, spesso prima di me dai produttori più interessanti”. Di Grimaldi ha detto “ E’ l’uomo giusto: ha il cinema in testa”. Ed ecco in sintesi quanto ha in mente Grimaldi per il cinema in Sardegna: 1) acquistare per la Film Commission sempre maggiore autonomia finanziaria e ottenere un budget triennale nella finanziaria; 2) aprire la Fondazione ad altri soci privati e pubblici per formare quel Consiglio Generale previsto in statuto che non è stato mai costituito. E qui Grimaldi ammette “in effetti siamo stati un po’ chiusi”!; 3) far partire un tavolo pubblico per porre finalmente mano alla riforma della legge. Nel frattempo chiede che si provveda per la seconda volta a emanare una delibera provvisoria che attribuisca alla Film Commission la gestione dei bandi cinema prima affidata all’Assessorato.

Sembrerebbe insomma che Grimaldi voglia abbracciare in toto la visione dell’Apulia Film Commission e modificare la legge per raggiungere due obiettivi: dare priorità ai fondi destinati ad attrarre le produzioni sull’Isola e conferire alla Fondazione un ruolo davvero centrale e pregnante nel cinema in Sardegna. Le differenze fra le due regioni sono enormi: la legge pugliese è composta di sole poche righe che delegano alla Film Commission l'amministrazione dell’intero comparto e lì la Fondazione finanzia solo alcuni festival di grande impatto, degli altri si occupa l’Assessorato. Insomma in Puglia la tanto osannata identità conta poco, si punta di più alla crescita economica; nella nostra isola il complicato impianto della legge cinema mira, invece, soprattutto a sostenere gli autori sardi: il Cinema di Sardegna e non il cinema in Sardegna.

Nevina SattaLa questione è pertanto cruciale e promette un lungo e interessante dibattito.
Le critiche rivolte alla presidenza di Grimaldi riguardano però altri due ingredienti che Maselli ha indicato come fondamentali per l’operato di una Film Commission: l’efficacia e la trasparenza. Riguardo alla trasparenza, i chiarimenti di Antonello Grimaldi circa metodi e criteri utilizzati nella scelta dei progetti presentati nei precedenti bandi non sono soddisfacenti. Trincerandosi dietro il divieto per una fondazione pubblica di pubblicare i verbali non consente di comprendere molte decisioni: in particolare quella che ha dirottato metà del budget a disposizione verso il Festival delle Isole da lui fondato, così come è poco chiaro come il cda della Fondazione assumerà le prossime decisioni, qualora una delibera dovesse investire tale organo della gestione dei bandi del 2014.

Anche sulla capacità di rendere efficace il suo operato la Fondazione sarda non offre affidamento. Non è stata ancora in grado di organizzare un tavolo pubblico di confronto e si è dimostrata inadeguata sotto il profilo che la dovrebbe contraddistinguere maggiormente: la comunicazione e la promozione. In prospettiva Grimaldi desidera dall’Assessorato una delega per modificare la legge con tutti gli operatori, ma trascura un altro punto fondamentale sottolineato da Maselli: l’abilità delle Film Commission di volgere lo sguardo verso le altre realtà per comprendere e assimilare gli strumenti più efficaci.

Fondazione Film CommissionSin ora è stato invitato il direttore della Fondazione pugliese, ma da tempo si  aspetta un convegno con altri interlocutori al fine di comprendere il sistema migliore e adattarlo alla nostra realtà.

Noi di Cinemecum non vorremmo una fotocopia del sistema della Puglia e una Film Commission che si occupa di un paio di festival ( magari quelli del Circuito delle Isole) disinteressandosi di tutte le altre molteplici realtà del territorio. Presidente Grimaldi viviamo i tempi della trasparenza e dell’ apertura: apriamo la Film Commission ad altri soci, valorizziamo tutte le attività già esistenti e confrontiamoci con il resto del mondo o almeno dell’ Italia.

 


I video di Francesca Ebau

La Galleria Fotografica di Valentina Corona



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