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Sassari, ombelico del mondo grazie al cinema

Una raffica di short film in concorso al Sardinia Film Festival: 60 le Nazioni coinvolte nella nona edizione, patrocinata dall’Expo 2015. Evento speciale: “140. La strage dimenticata” sul tragico incidente della Moby Prince. L’intervista al direttore artistico Angelo Tantaro. di Maria Elena Tiragallo

Sardinia Film Festival743 cortometraggi iscritti in concorso provenienti da circa 60 nazioni, 124 prime visioni europee, 220 prime visioni italiane, 125 europee, 230 sarde e un'alta percentuale di registi esordienti.  Sono i numeri della nona edizione del “Sardinia Film Festival”, prestigioso premio per cortometraggi ideato e organizzato dal Cineclub Sassari Fedic,  in corso a Sassari sino al 28 giugno, giorno dedicato alle premiazioni.

Tra i temi affrontati in celluloide: la precarietà del lavoro, il desiderio di autonomia delle nuove generazioni, il rapporto con le istituzioni; ci sono poi i corti sul calcio e sull'identità sessuale.  In pole position, tra i Paesi partecipanti, l’Italia coi suoi 193 corti, segue la Germania con 97 opere, la Spagna con 82, la Polonia 49, l’Ucraina 11 e anche l’Argentina, con 7 film.  Fiction, documentari, animazioni sperimentali e video arte sono le categorie preferite dagli autori. Attenzione rivolta anche ai più piccoli con la sessione Sff Kids, dedicata a bambini e ragazzi fino ai 14 anni, in cui sarà proposta una visione guidata di corti di animazione. A Cinemecum il direttore artistico Angelo Tantaro.

Angelo TantaroI numeri del Sardinia Film Festival quest’anno sono davvero da capogiro: 124 prime visioni europee, 220 prime visioni italiane, 175 registi esordienti e 743 opere… un successo?
È sicuramente un bel successo, ed è anche la conferma che il Sardinia Film Festival si sta muovendo nella giusta direzione per farsi conoscere e apprezzare sempre di più a livello internazionale. I registi che ci inviano le loro opere sono in gran parte giovani appena usciti dalle scuole di cinema, che considerano il nostro festival una vetrina importante. Allo stesso tempo, per noi, la visione dei loro lavori è un’ottima occasione per tenere sempre informato il pubblico sulle nuove tendenze della cinematografia mondiale. Infatti oltre l’80 per cento dei corti arrivati quest’anno sono stati realizzati nel biennio 2013-2014, sono quindi lavori molto recenti che offrono uno spaccato “in presa diretta” dei grandi temi d’attualità.  


Sardinia Film Festival, Monica Spaneddu e Carlo Dessì e Tiziano LasiaTra le novità di quest'anno, la possibilità di inviare le opere anche via internet: un modo per accorciare le distanze?
Da quest’anno abbiamo deciso di dare ai film maker la possibilità di scegliere se inviare il loro cortometraggi su dvd, oppure attraverso internet. È un progetto adeguato ai nostri tempi, voluto e realizzato da Carlo Dessì, direttore artistico e presidente del Cineclub Sassari, che organizza il festival. Gli autori che partecipano al Festival sono in gran parte giovani, quindi abituati a condividere foto, musica, filmati attraverso internet e i social media. Ormai basta un “click” perché un filmato girato in Giappone - tanto per fare un esempio -  arrivi in Italia, o in Messico, o in Australia in maniera pressoché istantanea, aggirando le lungaggini e le incertezze dei mezzi di spedizione tradizionali. Naturalmente c’è anche chi ha preferito continuare a usare i dvd e la posta, ma in molti hanno optato per internet; quindi pensiamo di aver fatto la scelta giusta e la manterremo anche nelle prossime edizioni.

Quali sono i generi rappresentati/ presenti nel festival?
Rimane, come gli altri anni, la suddivisione per categorie: Fiction, Animazione, Documentario, Sperimentale, VideoArte, Vetrina Sardegna, Vetrina Italia. Naturalmente, ogni autore ha i suoi argomenti preferiti e la sua personale maniera di approcciarsi al cinema, però durante il lavoro di preselezione ci siamo accorti che molti temi erano ricorrenti e univano zone del mondo anche molto distanti tra loro. Basti pensare alla precarietà sul lavoro, alla violenza sulle donne, alla crisi economica che troppo spesso soffoca le prospettive di futuro delle nuove generazioni, alla mancanza di libertà nei Paesi con regimi totalitari o in guerra. Inoltre quest’anno – l’anno dei Mondiali di calcio e del Ventennale del Gay Pride - non mancano i cortometraggi che descrivono il “dietro le quinte” del mondo del pallone o affrontano il tema dell’identità sessuale. 



''Centoquaranta. La strage dimenticata''Fiore all'occhiello di quest'edizione?
Tra le tante cose da segnalare, c’è sicuramente l’evento speciale che inaugura la nona edizione del Festival. Si tratta della prima visione sarda del documentario “140. La strage dimenticata” di Manfredi Lucibello, che ricostruisce il tragico incidente del traghetto Moby Prince, scontratosi con una petroliera sulla rotta Livorno-Olbia il 10 aprile del 1991, in cui persero la vita 140 persone. Il “caso Moby Prince” è uno dei tanti “misteri italiani” su cui la gente comune - e soprattutto i familiari delle vittime - chiede che sia fatta luce. Il Sardinia Film Festival è da sempre molto attento ai temi che interessano l’opinione pubblica, quindi siamo orgogliosi di poter presentare al pubblico un documentario tanto coinvolgente. Per l’occasione, abbiamo invitato ad assistere alla proiezione il deputato Michele Piras (Sel), uno dei firmatari del disegno di legge per l’apertura di una nuova commissione che faccia finalmente chiarezza sul caso. 

Sardinia Film Festival

L'Expo Milano 2015: quale legame ha con il Sardinia Film Festival?
L’Expo 2015 ha concesso il patrocinio alla nona edizione del Sardinia Film Festival. È un riconoscimento importante per il Festival, che va ad aggiungersi i patrocini dell’Unesco, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Mibact, e ai Premi di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Senato, della Presidenza della Camera. Il rapporto tra l’Expo e il Sardinia Film Festival crediamo che sia soprattutto la stessa curiosità e apertura verso tutto quello che succede nel mondo, il confronto, il desiderio di far dialogare realtà apparentemente inconciliabili.



Tanti giovani registi esordienti, un consiglio per loro?
Il consiglio che ci sentiamo di dare può apparire contradditorio, ma ha in realtà una sua logica ed è questo: studiate il lavoro dei registi che vi hanno preceduti e poi, una volta che l’avete assimilato, “dimenticatevelo” e cercate la vostra strada. E poi, usate tutti i mezzi che le nuove tecnologie vi mettono a disposizione, siate curiosi di quello che succede nel mondo, viaggiate lontano da casa ma anche tra le pareti della vostra stanza, e raccontatela con prospettive che finora non avreste mai immaginato.



E chi non vincerà che esperienza avrà?
Chi non vincerà, sarà comunque orgoglioso di aver partecipato e avrà modo di riflettere, scovare una nuova idea e ripresentarsi con un nuovo cortometraggio alla decima edizione del Sardinia Film Festival.


Massimiliano MazzottaQuest'anno manca la sceneggiatura, perché?
È una sezione importantissima sulla quale abbiamo scommesso fin dalla prima edizione e che ci ha dato molte soddisfazioni. Il premio consisteva nella produzione del manoscritto vincente, e i corti realizzati sono stati una buona scuola per i partecipanti. Purtroppo già da qualche anno non riceviamo fondi sufficienti, nemmeno per il festival, ma per il momento non tocchiamo questo tasto. Il festival, anzi, il premio cinematografico internazionale Sardiniafilmfestival quest’anno durerà 12 giorni. Contaminiamo Villanova Monteleone, con il premio al miglior Documentario italiano; e Martis con la nuova sezione Life After Oil curata dal regista Massimiliano Mazzotta. Insomma, crisi o non crisi the show must go on!!!

25 giugno 2014