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Mediterraneo Film Festival, a Carbonia tra lavoro e migrazione

La rassegna, alla sua V edizione, è pronta a ragionare con intelligenza, serietà, ma anche con ironia e spirito grottesco sui diritti in bilico. di Elisabetta Randaccio

Mediterrraneo FIlm Festival 2014Lavoro e migrazione. Due parole pesanti nei nostri giorni che vedono diritti acquisiti in bilico, una generazione perduta nel precariato, un mercato del lavoro ridotto allo scontro tra chi ha e chi ha perso tutto, tra anziani e giovani, tra chi spera nella pensione sempre più lontana e quelli che non conoscono la parola contratto.

E, come in una scatola cinese, a questo confuso e spietato universo inferisce la spinta migratoria dei popoli costretti, per salvarsi la vita, ad approdare in paesi rosi dalla crisi, che, in tale contesto, mostrano anche il volto oscuro del razzismo, dell'intolleranza, del rancore etnico.

''Il viaggio di Ettore''Su questi temi, ragionando con intelligenza, serietà, ma pure con ironia e spirito grottesco, è incentrato il Mediterraneo Film Festival di Carbonia, che, dopo l'anteprima del 4 ottobre, si svolgerà dall'8 al 12 ottobre, alternando le proiezioni al Cineteatro Centrale e alla Sala Congressi Lu' Hotel. Il Festival, poi, ha uno dei suoi punti di forza nel concorso a tema “Lavoro e migrazione”, giunto alla V edizione, per lungometraggi e cortometraggi. Tale competizione internazionale presenta opere di ottimo livello (selezionate tra le tante arrivate dove, comunque, la qualità era notevole) che ci raccontano storie decisamente simili pur ambientate in paesi diversi o capaci di fotografare realtà spesso ignorate dai media ufficiali o sorprendenti nella loro vitalità e reattività. Così, solo per fare qualche esempio, la terribile bidonville abitata dai raccoglitori di ortaggi in Puglia in Destination de dieu di Andrea Gadaleta Caldarola o la narrazione di un'esistenza operaia - dagli ottimisti e incoscienti anni sessanta fino alla desolazione dei giorni nostri – a Bagnoli in Il viaggio di Ettore di Lorenzo Cioffi. Ma anche l'ironia nera di un truffatore cinico in A questo punto di Antonio Losito o il sorriso e la voglia di ricominciare di Beep di Antonello Murgia.

''A questo punto''Tutti i titoli in concorso sono degni di essere visti perché, alternando modalità formali assai differenti, raccontano il nostro mondo tormentato utilizzando il cinema come espressione estetica ancora capace di dare emozioni. La giuria che li esaminerà è formata dall'attore Ivano Marescotti, dalla documentarista Valentina Pedicini, dallo sceneggiatore Angelo Pasquini.
I film in concorso avranno il loro spazio nel pomeriggio, mentre nella serata saranno proiettate le opere delle altre sezioni con partecipazioni importanti di registi, attori e tecnici. Tra gli altri, Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, sorprendente campione di incasso della scorsa stagione, che verrà accompagnato dal suo interprete Libero De Rienzo; Patria di Felice Farina, partecipante alla recente Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, introdotto dal regista e da Francesco Pannofino, uno dei tre protagonisti; For those who can tell di Jasmila Zbanic, un toccante lungometraggio ambientato nell'ex Iugoslavia, il cui montaggio è stato firmato dal grande Yann Dedet, già collaboratore di Francoise Truffaut (Effetto notte, Adele H, Gli anni in tasca), di Maurice Pialat, di Claire Denise e di altri importanti registi francesi, il quale sarà presente alla proiezione di Carbonia.

Però, la curiosità maggiore verrà dalla proiezione di Perfidia, il film di Bonifacio Angius, che ha rappresentato, all'ultimo Festival di Locarno, l'Italia, ottenendo lusinghieri giudizi critici e che presto verrà distribuito nelle sale.

''Beep''Il lungometraggio, incentrato sul contrasto doloroso tra padre e figlio, bene incarna la sezione “Generazioni perdute”. Altrettanto atteso Io sto con la sposa di Gabriele Del Grande, Antonio Agugliano, Khaled Soliman Al Nassiry sorpresa della Mostra di Venezia 2014: un documentario coraggioso e emozionante su una storia realmente accaduta, ovvero come Gabriele e Khaled riuscirono, ingannando le frontiere europee, a condurre dei migranti, giunti in Italia, dopo un catastrofico sbarco a Lampedusa, fino alla Svezia, fingendo uno scombinato corteo nuziale. Raccontato con una sorta di pedinamento zavattiniano, Io sto con la sposa mostra una sfida a regole ingiuste con una vitalità e energia straordinarie.
 
Il Mediterraneo Film Festival di Carbonia, poi, presenta altre iniziative interessanti, compreso il giusto spazio dato alla musica con gli interventi delle band di Bologna violenta e Calibro 35, che, nelle loro performance, evocheranno l'epoca dei fortunati film poliziotteschi degli anni settanta. Domenica, infine, nella giornata conclusiva, dopo la presentazione dell'evento-inaugurazione del progetto Spazio Ex-Di La fabbrica in cammino, avrà una sua finestra l'iniziativa work in progress La tua memoria è la nostra storia della Società Umanitaria-Cineteca Sarda, che, da qualche anno, raccoglie, come fonte principale dell'elaborazione di un racconto storico collettivo, i film di famiglia e dei cineamatori. Durante la serata, verrà proiettato un montaggio di immagini tratto dai materiali raccolti.

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8 ottobre 2014