Percorso

"Boyhood" di Richard Linklater

di Clara Spada

''Boyhood''Mason vive in una cittadina texana, ha 6 anni e una sorella maggiore, Samantha, con la quale si azzuffa regolarmente. Suo padre è un eterno ragazzo, sua mamma irrequieta e desiderosa di nuovi orizzonti lavorativi, e a casa non tutto va liscio come i primi anni.

Ormai Mason vede suo padre nei fine settimana, a scuola non s’impegna più di tanto, preferisce fantasticare guardando le nuvole che si rincorrono nel cielo terso, sdraiato sul prato o ciondolando sull’altalena quando è in tregua con Samantha.
Mason cresce senza grandi turbamenti, come i suoi coetanei coi quali condivide e commenta i cataloghi di biancheria intima, come quando la mamma decide di cambiare casa, città, scuola. Diverse case e quindi altre scuole, altri amici, altri partner della mamma, altri “fratelli”, corse in bici, gite e baseball con papà quando compare. Tutto banalmente normale, un mondo che solo di sfuggita viene sfiorato da avvenimenti politici. Il bambino che chiedeva al papà se esistono gli elfi, cresce, ha diversi interessi, ama i capelli lunghi, nuove musiche lo accompagnano durante i primi innamoramenti, nelle prime emozioni adolescenziali. Fino ai 18 anni, fino al college. THE END.

''Boyhood''Tutto qui? Proprio no. Boyhood è un “indi film” fatto di primi piani e di stupende immagini di intoccati panorami e di dettagli unici, girato con tenacia e determinazione da Richard Linklater, un regista non del tutto nuovo a questo genere di film. Per questo film ha impiegato trentanove giorni diluiti in dodici anni, ogni anno soltanto qualche “momento” significativo della crescita di un ragazzino. Ellar Coltrane - Mason non è un attore, ma un  autentico bambino che cresce scena dopo scena, con grande naturalezza e senza trucchi. Potrebbe essere il lato-verità del famoso The Truman Show, il rovescio della medaglia, il quotidiano e la soap-opera. Eccezionale la perseveranza di attori - dal fedelissimo Ethan Hawke, papà sempre bambino, alla mamma irrequieta Patricia Arquette, alla petulante sorella Tamara Jolaine – e troupe che hanno accompagnato Ellar-Mason nel lungo periodo di crescita, crescendo con lui.

''Boyhood''Però il maggior encomio va al regista che regala al pubblico un film destinato a segnare il cammino della cinematografia. Premiato a Berlino con l’Orso d’argento, quattro nomination al Gotham Awards e all’Oscar 2014, scelto a Roma come “film della critica”, ancora non ottiene dal pubblico il consenso che merita. Ma che indubbiamente otterrà nel tempo, quando cinefili attenti non saranno distratti da film movimentati da effetti speciali. In una recente intervista, presentando il suo nuovo film La danza della realtà, Jodorowsky esclama “Ma dov’è l’arte, distributori codardi, che volete solo film d’azione?”

5 novembre 2014

    

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