Percorso

Speciale "L’Ospite". Intervista con Nunzio Caponio

Tv, violenza e una guerra dimenticata. Dialogo con il regista e attore abruzzese che denuncia la deriva dei media e dice: “Il teatro? È tutta un’altra cosa”. di Carlo Poddighe

Nunzio CaponioNato nel 1966 a Vasto, esordisce giovanissimo come fotografo freelance. I suoi reportage di viaggi appaiono in numerose riviste tra cui Marie Claire e The Peninsual MagazineNunzio Caponio dal 1992 al 1999 si stabilisce a Hong Kong, studia arti marziali e vanta le sue prime esperienza cinematografica recitando in numerosi film d’azione tra cui Hit Man e Black Mask, al fianco di Jet Li.

Si trasferisce a New York City nel 1999 per proseguire gli studi di recitazione e si diploma alla Lee Strasberg Theatre Institute di New York. Giunge in Sardegna nel 2007 come docente di recitazione e collabora come drammaturgo, attore e regista con le più grandi compagnie teatrali dell’isola tra cui il Teatro Stabile Della Sardegna e Akròama. Il lungometraggio L’Ospite è preceduto dal diverse regie di corti: Costa Nostra, 2009; Polpa e Ricci, 2010; Ammentu, 2011; Sogno di mezza estate, 2013.

Nunzio, come è nato L’Ospite, lungometraggio del 2013, che lunedì 24 novembre sarà in sala?
Un nostro amico, Riccardo Sarti ci propose, a me e a Simeone Latini, di fare un recital tratto da un libro che narrava le vicende della guerra in ex-Jugoslavia. Per noi fu scioccante scoprire nei dettagli le atrocità di quella guerra così vicina ma allo stesso tempo così nascosta. Avemmo l’esigenza di sviluppare l’idea in uno spettacolo teatrale ben articolato. Lo spettacolo era ambientato in uno studio televisivo e l’idea di farne un film fu immediata. Sapevamo che con un budget moderato e l’aiuto di altri artisti e operatori potevamo farcela. Lo spettacolo ebbe un ottimo riscontro e ci diede coraggio a imbarcarci nell’Ospite versione cinematografica

Caponio e LatiniSei riuscito a raccontare, in modo chiaro e a vent’anni di distanza i fatti drammatici della guerra nella ex Jugoslavia, senza centrare su questo il soggetto. Una guerra nel cuore dell’Europa, a un passo da casa nostra. Ma forse una guerra già dimenticata?
Le guerre si dimenticano nel momento i cui i media non ne parlano più. Basta anche una settimana. L’informazione oggigiorno è complessa e artefatta. Ci sono guerre in corso nel mondo e nessuno ne parla. Per i media raccontare una guerra è una questione di audience e di ascolti. Il film mira a mettere in luce questo; l’indifferenza, l’alienazione e la spettacolarizzazione della sofferenza.

Il tuo film è un atto d’accusa ad una certa Tv, cinica e spietata con gli spettatori, con i suoi ospiti e anche con chi ne è autore. Ma questa Tv, sembri dire, siamo anche noi, nel chiuso delle nostre case. È così?
I programmi esistono perché c’è chi li guarda e così abbiamo puntato la telecamera nel microcosmo di un nucleo familiare per raccontare le dinamiche di un conflitto domestico fatto di soprusi silenziosamente occultati del perbenismo. Ci interessava esplorare lo spettatore medio e vedere come si comporta a casa, all’ora di cena, mentre vanno in onda i programmi serali della TV.

Caponio e LatiniConosci bene il mondo del cinema e del teatro: attori, registi e addetti del settore sono così diversi da quelli che popolano questa Tv?
Nel mondo della televisione non c’è molta libertà espressiva. Spesso chi sceglie di lavorare in quel settore non necessariamente ha una sensibilità culturale o artistica. Nel teatro c’è molta più libertà e conseguentemente attira gli animi ribelli.

Il tuo è un film con accenti e tematiche che vanno oltre l’Isola. Ma da sardo d’adozione, quali sono le difficoltà di fare cinema in Sardegna?
Le difficoltà sono tante e complesse, ma preferisco non dilungarmi su argomenti già ampiamente trattati da altri colleghi. Per adesso voglio concentrarmi sugli aspetti positivi di fare cinema in Sardegna.

Diplomatico. Dove hai in programma di presentare l’Ospite?
Dopo la prima del 24 Novembre, apriremo la rassegna ‘Indy Monday’; una vetrina per il cinema indipendente organizzata dal Cinema Odissea. Saremo in sala lunedì 01 e lunedì 08 Dicembre sempre alle 21.30. Stiamo lavorando per portare L’Ospite in altre città della Sardegna ma al momento nulla di definitivo. L’Ospite non è un film commerciale, ha bisogno di trovare i suoi spazi e questo processo richiede tempo.

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