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Speciale Bullied to death. Il progetto internazionale di Jo Coda

Il regista presenta il suo nuovo lavoro: girato totalmente in Sardegna, ma in lingua inglese. Guarda la Photogallery. di Elisabetta Randaccio

Tendal MannIl suo Rosa Nudo continua il suo viaggio trionfale per i festival di tutto il mondo, ma a questo punto è il momento di andare verso un nuovo progetto, seppure in linea con quel film bello e terribile. Così, il regista Giovanni Coda ha iniziato a girare la sua nuova opera, Bullied to death e l'ha presentata ai giornalisti con entusiasmo.

Il progetto cinematografico dimostra un'ennesima evoluzione del cinema di Coda, ancora legato alla videoarte che ha caratterizzato la maggior parte della sua carriera, ma anche aperto a novità narrative e performative. Ecco perché a interpretare la drammatica storia ispirata a Jamey Rodemeyer, ragazzo americano suicidatosi dopo le umiliazioni di bulli pronti a tormentarlo per la sua omosessualità, è un giovane attore statunitense, Tendal Mann, che, nonostante i suoi quindici anni, ha già un curriculum attoriale, ma non solo, visto il suo amore notevole per la scrittura e la regia. Coda ha incontrato Mann e sua madre, l'attrice Sheri Mann Stewart, ad Atlanta, a uno dei festival dove è stato presentato con successo il Rosa Nudo.

La conferenza con Giovanni CodaIl regista sardo aveva già ben chiaro il progetto di Bullied to death, ma la conoscenza con i due ha evidenziato nuove linee di elaborazione del film, mentre si è concretizzata la possibilità di una coproduzione italo americana, con il supporto dell'Atlantis Moon Production (insieme alla Zena Film, Fare Cinema in Sardegna e la Labor) di Cindy L. Abel, a sua volta sceneggiatrice e regista. Quest'ultima, autrice di Breaking Through, un interessante documentario sul rapporto difficile tra la politica americana e i leader dichiaratamente gay, ha deciso di affrontare l'avventura di Bullied e, durante la conferenza stampa, ha messo in evidenza  come “la differente modalità delle riprese del film da parte di Giovanni, è un elemento ancor più di stimolo, una voglia di approfondire uno stile differente dal solito, ma efficace.” D'altronde, l'originalità di Bullied to death sta nel girare un film in Sardegna, ma totalmente in lingua inglese, sicuramente elemento rilevante anche per la sua diffusione internazionale.

Tendal MannCiò è stato messo in rilievo anche dalla direttrice della Film Commission Nevina Satta, la quale, nonostante i “piccoli fondi” a disposizione, ha affermato di voler supportare il progetto di Giovanni Coda. Il regista, però, ha sottolineato come l'interesse del film sia anche, per certi versi, di natura “militante”. Jamey, in fondo, è simile a tanti ragazzi emotivamente fragili, che hanno il coraggio di dichiarare le proprie scelte, ma poi non resistono al dolore di chi sfoga su di loro la propria insensata aggressività. Questa vicenda può aiutare a riflettere sulla violenza di genere, lo stesso tema del Rosa Nudo in fondo, sebbene contestualizzato in un'epoca assai lontana. Il giovane Tendel Mann è apparso, durante la presentazione di Bullied to death, un ragazzo acuto, maturo, ben cosciente del ruolo che dovrà affrontare. E' cresciuto in una famiglia speciale; la madre Sheri, a lui vicina, anche in questa occasione, insieme al fratellino più piccolo, lo ha allevato nella tolleranza e nella libertà, insieme all'amore per l'arte della recitazione.

Gli abbiamo chiesto se avesse già lavorato in un film di tipo sperimentale, come sicuramente, in buona parte, sarà quello diretto da Coda. “No, non mi è mai capitato, ma sono un attore, la mia professionalità è anche affrontare vari ruoli e contesti contraddittori. Spesso non conosco la sceneggiatura, ma recito con passione. E, in questi primi giorni di riprese, ho avuto modo di conoscere lo stile di Giovanni: mi ha affascinato.”


 

 

3 dicembre 2014