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"Buoni a nulla" di G. Di Gregorio (Emanuele Lai)

di Emanuele Lai

''Buoni a nulla''Buoni a nulla è un film commedia del 2014 diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, regista noto già in passato per aver girato Pranzo di Ferragosto, Gomorra e Gianni e le sue donne dimostrando di sapersi ben destreggiare tra diversi generi cinematografici, prediligendo comunque le commedie all’italiana.

Sinossi: Solo sei mesi mancano alla pensione di Gianni, il protagonista di questa commedia; la sua vita è tranquilla, anche un po’ banale ma continuamente disturbata dalle ingiustizie causate dalle persone che gli stanno accanto: l’ex moglie, i figli e l’insopportabile vicina di casa. Come se non bastasse, la pensione che era ormai alle porte non arriverà prima di altri tre anni di lavoro, che dovrà “scontare” in un’agenzia nella periferia di Roma, abbastanza distante da casa sua.

''Buoni a nulla''È proprio nel nuovo posto di lavoro che l’animo tollerante e pacato del protagonista inizierà a diventare impossibile da gestire, in particolare per l’arroganza di alcuni dei suoi nuovi colleghi. Gianni, imparerà a farsi rispettare, ad arrabbiarsi e ribellarsi, spesso e volentieri con dispetti infantili ma anche giocando d’astuzia. Gianni incontra Marco, un collega molto simile a lui che non riesce a dire mai di no con il quale farà subito amicizia, e che assumerà presto il ruolo di “allievo” del protagonista, il quale lo spingerà a liberarsi della sua inutile e scontata gentilezza.

Quest’opera cinematografica descrive l’Italia, o più precisamente gli italiani, dei quali indaga in chiave umoristica il comportamento, in particolare l’egoismo, che è presente un po’ in ogni personaggio.

''Buoni a nulla''Questo modo di comportarsi, che caratterizza in linea di massima la maggior parte dell’Italia, è messo in particolare risalto dal contrasto che ha con il carattere del protagonista, signore innocuo e gentile. Un altro argomento trattato nella commedia è quello politico, rappresentato principalmente dalla riforma Fornero, per colpa della quale Gianni, che sta’ per andare in pensione, è costretto a lavorare per altri tre anni. È proprio da questa riforma che inizia la storia del protagonista, il suo viaggio alla scoperta della comune, e in certo senso terapeutica, arte della noncuranza.
Buoni a nulla è a parer mio una commedia davvero interessante, sotto diversi aspetti. Ho apprezzato il modo utilizzato da Di Gregorio per definire il suo personaggio: Gianni è descritto da una notevole quantità di contrasti che si scatenano al suo arrivo nella sede in periferia.

''Buoni a nulla''Il suo essere “all’antica” e il suo carattere docile, sono in grande contrapposizione con la modernità e i modi di fare egoisti e ruffiani dei nuovi colleghi. Ho apprezzato inoltre la graduale evoluzione del carattere di Gianni: quando si accorge di non riuscire più a sostenere la sua estrema tolleranza, preso dal desiderio di cambiare, inizia con azioni di poco conto, come non innaffiare i fiori; continua con azioni infantili, come chiudere nel balcone i familiari; prosegue con l’astuzia, con la quale cerca di “guadagnare punti” con la datrice di lavoro, per poi finire con la certezza di non essere praticamente cambiato.

3 dicembre 2014