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Speciale Cda Film Commission. Sergio Scavio

Operatore culturale e organizzatore del Festival Pensieri e Parole: “Non c’è tempo da perdere. Facciamo ripartire la macchina cinema”. di Maria Elena Tiragallo

Sergio ScavioÈ nel nuovo Cda della Fondazione Sardegna Film Commission, nominato di recente. Operatore culturale, organizzatore del Festival “Pensieri e Parole”, in programma all’Asinara e del più ampio circuito cinematografico “Le Isole del Cinema”, collaboratore di Cinemecum.it con la sua rubrica di approfondimenti “Cinema e dvd”, è Sergio Scavio. Un nuovo impegno per lui, che racconta ai nostri lettori come intende contribuire allo sviluppo cinematografico in Sardegna.

Nel nuovo Cda della Film Commission c'è anche lei, quale sarà il suo contributo?
Il mio, mi auguro, sarà un contributo che nasce dalle esperienze che, sul campo, ho fatto sinora. Dall'Università al cineclub, festival, amministrazione pubblica ed economia della cultura, con qualche piccola esperienza nel mondo della produzione. Il cinema è un mondo complesso e spero di contribuire a rappresentarla, questa complessità.

Cosa pensa di fare tra le prime cose? Quali i primi impegni?
Non mi sento di fare proclami o dichiarazioni d'intenti, il primo impegno sarà provare a riavviare la macchina il prima possibile, c'è estrema urgenza.

Sergio ScavioQuali saranno le sue priorità?
La priorità è, dico una banalità, rispettare le promesse fatte nel passato e confermare l'offerta dei servizi che la Fondazione offre alle produzioni. Dopodiché, credo che occorra coinvolgere i tanti potenziali soci del territorio, penso ai Comuni ed altri soggetti come i parchi naturali, per rendere capillare l'intervento nei territori e promuovere, anche nei piccoli centri, le potenzialità del sistema cinema.

Che cosa si aspetta da questo Cda?
Anche qui occorre dire un'ovvietà: mi aspetto che osservi gli obbiettivi statutari. Spero, in sostanza, che riesca in un'impresa mica semplice ma non impossibile: avviare, attraverso la Film Commission, un sistema produttivo stabile in Sardegna. Non credo si possa indugiare un mese di più.

Agli altri colleghi che invito rivolge?
Molta collaborazione e fiducia reciproca, evitiamo solitarie fughe in avanti o capricci da prima donna. Lavorare in gruppo, anche portando posizioni eccentriche, gioverà ai fini comuni.

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