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Percorso

“Le sorelle Delunas”, storia a scatti in una Cagliari gotica

La regista Antonella Puddu e la fotografa Rachele Salvioli dipingono una bel quadro familiare con intelligenza e ironia – Guarda le immagini. di Elisabetta Randaccio

''Le sorelle Delunas''Nei nostri giorni viene chiamato, con allure da parola straniera, photonovel, ma il fotoromanzo è un'invenzione tutta italiana, diffusasi, solo in un secondo momento, in altri paesi, soprattutto quelli latino americani.

Questo genere di narrativa popolare, nato subito dopo la seconda guerra mondiale, ebbe un successo strepitoso: i giornali che lo pubblicavano (tra gli altri Sogno, Bolero Film, Grand Hotel) vendevano milioni di copie ed erano la passione di un pubblico prevalentemente femminile.

I''Le sorelle Delunas''n quegli anni difficili, dove era assolutamente necessario avere voglia di sognare per elaborare le negatività del conflitto appena superato e per poter credere in un futuro migliore, il fotoromanzo dava la possibilità di perdersi in vicende sentimentali, avventurose, complesse, ma capaci di ricomporsi, generalmente, nel finale.

Ma non solo; in un'Italia in cui l'analfabetismo era una piaga dolente, molte donne supportavano le loro competenze linguistiche e di comprensione alla lettura con il “fumetto con foto”. Purtroppo, la scuola e gli intellettuali dell'epoca non capirono le rilevanti predisposizioni didattiche di quel mezzo di comunicazione e, come accadde anche al fumetto tradizionale, esso fu costretto a essere bandito dalla cultura “ufficiale”.

''Le sorelle Delunas''Il legame con il cinema del fotoromanzo è evidente a partire dalla costruzione del soggetto, della sceneggiatura, della realizzazione di un set completo e dell'utilizzazione non blanda degli interpreti. Nel classico fotoromanzo del dopoguerra, gli attori più in voga dell'epoca (da Sofia Loren a Silvana Mangano, da Vittorio Gassman a Giorgio Albertazzi) vollero partecipare a questo mezzo così diffuso, che poteva affiancare non solo la popolarità di un divo, ma pure la pubblicità di un film in uscita. A questo proposito, assai interessanti, all'interno del genere, furono i cineromanzi, illustrati con le immagini originali tratte da una pellicola.

''Le sorelle Delunas''La seconda vita, in Italia, del fotoromanzo esplode negli anni settanta, soprattutto con i giornali specializzati in questo settore della Lancio, che non solo vendettero milioni di pezzi, ma crearono un settore divistico di “sconosciuti”, ben presto utilizzati anche dal cinema (Franco Gasparri, Claudia Rivelli etc.). Questo boom, quasi una cultura “a parte” in quegli anni, verrà frenato dall'invadenza delle televisioni commerciali.
Consapevole delle origini, dello sviluppo, delle possibilità narrative e didattiche del fotoromanzo, Antonella Puddu, attrice e regista, aveva da anni, come sogno nel cassetto, l'idea di realizzare un photonovel ambientato in Sardegna. Nel momento in cui la stampa in digitale ne ha potuto abbassare i costi, la Puddu ha ripreso il progetto, nato anni prima nel vedere un lavoro in uno splendido bianco e nero della fotografa Rachele Salvioli.

''Le sorelle Delunas''Proprio con la Salvioli si è realizzato Le sorelle Delunas, il cui episodio pilota si può recuperare on line sia in e-book sia in cartaceo (molto belle le risoluzioni di ambedue le versioni). L'autrice insieme alla fotografa, al cast attoriale e tecnico ha prodotto un testo accattivante, una bella storia che, con intelligenza e pure tanta ironia, si svolge in una Cagliari poco stereotipata tra momenti pieni di luce della “città bianca” e cupezze gotiche inaspettate. Le tre sorelle Delunas, le quali, oltre al cognome che ci riporta al lato “notturno” della loro personalità, hanno anche nomi evocativi “pesanti” (Eleonora come la giudicessa d'Arborea, Timbora come la madre di quest'ultima, Sinispella come la moglie di Barisone di Torres).

''Le sorelle Delunas''Le tre ragazze vivono intensamente nella modernità, ma raccolgono anche eredità del passato e possiedono “speciali poteri” perché conoscono la medicina tradizionale isolana e sono vagamente votate all'esoterismo. In questo primo episodio si parte con Sinispella, la quale, da reporter, si trova a documentare uno dei tanti sfregi alla natura della Sardegna e si continua con un oggetto che riporta al passato e mette in luce una vicenda originata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Un elemento che colpisce nelle Sorelle Delunas è l'abilità espressiva delle interpreti principali, ma non solo. La stessa Antonella Puddu, Tiziana Troja, Michela Sale Musiu riescono a tratteggiare i loro personaggi con bravura, sicuramente sostenute dalle belle immagini della Salvioli, ma mostrandoci di essere delle vere attrici e non delle donne “in posa”.

''Le sorelle Delunas''Inoltre, riprendendo la tradizione fumettistica, nella storia non mancano le citazioni musicali (fondamentali per il disegno dei protagonisti e della vicenda) e quelle storiche, che incuriosiscono lo spettatore e lo accompagnano ad un approfondimento sul contesto. Come recita Biagio Proietti, scrittore perfetto di alcuni tra gli “sceneggiati” migliori della televisione italiana degli anni sessanta-settanta, nell'introduzione alle Sorelle Delunas, “Alla fine, credo che i lettori saranno felici di essere stati coinvolti in un'avventura che sa di nostalgia, senza incorrere in nuvole soffocanti di polvere.”

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