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L’opinione

Nuova Film Commission, vecchie logiche. Meritocrazia e uguale rappresentanza non abitano in Regione. di E. A.

Antonello GrimaldiNella prima riunione del Cda della Sardegna Film Commission il regista Antonello Grimaldi è stato di nuovo nominato Presidente della Fondazione e Marco Benoni, (produttore e presidente di Federcultura, nonché membro aggiuntivo del direttivo di Moviementu), vicepresidente. A tutti i componenti rivolgiamo i nostri più fervidi auguri di buon lavoro.

Un incoraggiamento particolare alla funzionaria regionale, Susanna Diliberto, che si troverà ad affrontare temi per lei probabilmente nuovi e a Sergio Scavio e Andrea Contu, due giovani operatori culturali indicati da tutti come bravi e diligenti. Per quanto riguarda Presidente e Vice confidiamo che trovino l’ambiente adatto per mettere a frutto la loro esperienza. Tuttavia è evidente che non ha soffiato quel vento di rinnovamento che tutti attendevamo per far partire il cinema in Sardegna. Non crediamo che le novità assolute siano foriere di vantaggi; semplicemente riteniamo giusto dare ai nostri lettori un quadro anche storico della situazione.

Nevina SattaPer quanto riguarda la conferma di Grimaldi come Presidente, non condividiamo la recente pesante denunzia di Moviementu, secondo la quale non sarebbe dovuto neppure essere nominato nel Cda. Noi siamo stati i primi a scrivere delle stranezze del suo operato e non gli abbiamo risparmiato critiche. Ma non abbiamo mai voluto intraprendere guerre personali. La situazione molto confusa dal punto di vista politico, conflittuale dentro il Cda e soprattutto la carenza di risorse economiche e di organizzazione con la mancanza di una sede e del personale per lungo tempo, impongono di offrire una nuova chance al regista e alla direttrice, Nevina Satta, anche lei spesso oggetto di critiche. Conosciamo le intenzioni sincere di entrambi di contribuire alla crescita del cinema in Sardegna, sappiamo del loro amore per la settima arte.
Purtroppo la stessa volontà non rintracciamo nella Giunta regionale: pochi soldi, assegnati spesso retroattivamente, ma soprattutto le solite logiche “nepotistiche in senso lato”, attuate con l’esibizione dei muscoli del potere. Insomma, la parola meritocrazia è ancora sconosciuta nei piani alti della politica sarda.

Michael YoungForse ciò è dovuto al fatto che a sinistra è tornato in auge un libro del 1958 “L’avvento della meritocrazia” del laburista inglese Michael Young, secondo il quale la meritocrazia presenta lati negativi e incide sfavorevolmente nell’attuazione dell’uguaglianza sociale. Per noi che non abbracciamo questa tesi arcaica, sono necessarie, invece, alcune considerazioni. È stato escluso dal Cda il professor Antioco Floris, sebbene invocato da più parti. Floris è stato fra i primi in Sardegna a parlare di cinema ed a occuparsene sotto vari profili: fondatore nel 1987, anche insieme a Paola Ugo, dell’associazione “Tredici lune”, organizzatrice di rassegne e seminari memorabili. Per molti anni ha lavorato e collaborato con la Cineteca sarda; professore di cinema nell’Università di Cagliari, ha poi costituito nel 2007 il Celcam, di cui è direttore, un centro per la cinematografia che ha prodotti alcuni lavori importanti e ha dato avvio a corsi di formazione in vari campi. Il professore aveva anche contribuito con passione alla stesura dell’attuale Legge Cinema.

Antioco FlorisAvrebbe meritato di far parte del Cda per competenza e impegno, per l’onestà intellettuale che tutti gli riconosciamo. Ha, forse, pagato il prezzo di essersi candidato per una lista che non sosteneva la Giunta Pigliaru.
Per quanto riguarda la nomina di Marco Benoni, invece, non ha pesato il primo bando per la Film Commission del 2006, con il quale, sotto la Giunta Soru, la sua società “Artevideo” si era aggiudicata la gestione di alcuni importanti servizi della Film Commission, allora prevista dalla legge come uno sportello regionale (solo in un secondo momento diventerà Fondazione a seguito di una modifica della legge). Un bando che, al tempo, innescò polemiche e contestazioni (sino a una interpellanza in Consiglio regionale) e che determinò anche pesanti critiche all’operato di Benoni anche da parte di chi oggi è nel direttivo di Moviementu. Non contestiamo la competenza del produttore; ma ci auguriamo che si ponga immediatamente fuori da ogni situazione di conflitto di interessi che già gli era stata rimproverata nella precedente occasione.

Con la delibera del 29 dicembre di nomina del nuovo Cda, la Giunta ha modificato lo statuto della Film Commission, che ora può erogare direttamente benefici finanziari.  In ogni caso a nostro parere la carica di componente del Cda, per di più di vice presidente, è inconciliabile con l’attività di produttore in Sardegna. Come avevamo scritto a proposito di Grimaldi per i bandi a favore delle associazioni: la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto.

Claudia FirinoSe anche fosse vero che, come sosteneva Young negli anni 50, la meritocrazia accentui le ineguaglianze, constatiamo che anche sotto questo profilo la politica della Giunta e dell’assessore alla Cultura, lascia a desiderare. A novembre Claudia Firino aveva annunziato pubblicamente tavoli di lavoro con tutti gli operatori del settore per addivenire a quella riforma della legge cinema e del settore indispensabile per lo sviluppo; occasione che sarebbe servita per avere un quadro reale di tutte le attività e per ascoltare le istanze e le necessità di ciascuno; ma i tavoli non sono stati convocati e non se ne è neppure più sentito parlare. Da anni si attende inoltre che vengono ammessi nella Fondazione quei soci pubblici e privati i quali per statuto devono nominare i membri del Cda. Tale norma continua a essere ignorata e anche stavolta si è preferito addivenire alla formazione del Consiglio di amministrazione nelle segrete stanze del “potere”; le uniche consultazioni sembrano essere state avviate con l’associazione Moviementu, lasciando fuori tutti gli operatori che liberamente non ne fanno parte.

Insomma nessuna meritocrazia, ma anche nessuna uguaglianza e poca democrazia, rimane solo la libera espressione del pensiero, che ci ostiniamo a esercitare in queste pagine, con l’obiettivo di fornire un contributo reale e libero al dibattito per la costruzione e lo sviluppo del Cinema in Sardegna.

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