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La pivella di James Dean. Storia d’amore e morte

Chi era Anna Maria Pierangeli, la ragazza di Cagliari che bruciò il cuore del ribelle di Hollywood? di Marcello Atzeni

Anna Maria Pierangeli e James DeanChe sia cold o warm case, è comunque un caso irrisolto. O forse no. Nel tardo pomeriggio del 30 settembre 1955, vicino Salinas, California, la Porsche di James Dean, andò a scontrarsi con un veicolo, che veniva in direzione opposta. La gioventù, fu così, bruciata, incenerita, disintegrata per lasciare spazio al mito del ribelle senza causa. Ma che successe?

Dean, galleggiava in un cocktail di alcol e droga? Un semplice incidente, dovuto, anche, al fatto che la Porsche, “volasse”? Un colpo di sonno? Un’errata manovra sua o dell’altro autista?

Anna Maria Pierangeli e James DeanO un suicidio? Già, un suicidio. Sessant’anni fa, Jimmy, fu “accusato” di essere omosessuale, gay, al cambio attuale. L’accusa demolì la psiche de il gigante, che volle finire, anzi tempo, nella valle dell’Eden?
Oppure, un suicidio, per essere stato mollato dalla pivella casteddaia, Anna Maria Pierangeli. Aver perso un cuore mediterraneo, caldo come una giornata di scirocco, di quelle che ti lasciano senza respiro, fu insopportabile. Sì, la pupa di James, fu, Pierangeli, nome d’arte, della pischellina cagliaritana, brava attrice ad Hollywood, e dove, una sera, che nessuno dei due, potette mai scordare, si stamparono un bacio in bocca. Uno schiocco, come una frustata, e non capisci più nulla, tranne il fatto che tu sia innamorato e spedisci il mondo in soffitta, a farsi gli affari suoi.

Anna Maria PierangeliMa chi era, Annixedda Pierangeli? Nacque a Cagliari, il 19 giugno del 1932, da una famiglia di origini emiliane. Dopo sei anni, la famiglia andò a Roma, per assecondare la voglia di palcoscenico di Annamaria. Gli occhioni, scuri come il nero di seppia di certi lungometraggi e un talento che sbocciava, spinsero il regista Lèonide Moguy, a darle una parte, in “Domani è troppo tardi”. Non ancora maggiorenne vinse il nastro d’argento, sembrava il prologo verso una carriera folgorante. Per alcuni era nata la nuova Garbo. Lo sguardo che perfora lo schermo, le vale un contratto con la Mgm. In Teresa, 1951, di Zinnemann, dà corpo e vitalità a una sposa di guerra.

Anna Maria Pierangeli e James DeanNel 1953, conobbe sul set de “La storia dei tre amori”, Kirk Douglas. Nacque una relazione, con l’attore russo. Fedele al suo ruolo di duro, anche nella vita, Douglas, la scaricò, per poi, infierire su di lei nella sua autobiografia: soave ipocrita, perfida bugiarda e dal sesso facile. Nel 1954, Pierangeli, conobbe Paul Newman: per mister occhi di ghiaccio, “fu un incontro indimenticabile”. Subito dopo, conosce l’uomo della sua vita: James Dean. Un amore disperato.
La cattolica famiglia Pierangeli, ostacola “rebel without cause”. Mamma e sorella gemella, Maria Luisa (anche lei attrice, Marisa Pavan) non vedono l’ora che Dean chiuda la porta, quando và a prendere Annamaria: rude e allergico al sapone. Lei lo cambia.

Anna Maria Pierangeli e James DeanDiviene, più riflessivo e capace di acquistare un Tuxedo (lo smoking europeo). Ma la famiglia Pierangeli, continua ad osteggiare una “relazione pericolosa”. All’attrice sarda, non rimane altro che licenziare Jimmy. “Bogato”, il ciuffo biondo, Pierangeli, venne, in un certo modo, costretta a sposare Vic Damone, cantante italo-americano amico di Sinatra e Perry Como (dice niente “Magic moments”?). Il giorno delle nozze, Jimmy, sta fuori dalla chiesa: jeans e chiodo, “muore” sul sedile della sua potente moto.
“Ho amato qualche altro per passatempo. L’unico grande amore della mia vita, è stato James Dean”, scrisse Pierangeli.

Anna Maria PierangeliNel 1954, recita assieme a Newman, in “Lassù qualcuno mi ama”. Le cime tempestose, oscurano il matrimonio mai rilucente con Damone. Inizia la discesa. Sposa Armando Trovajoli. Ma nel 1965, finisce anche questa liason. In Europa, Pierangeli accetta copioni che non la gratificano. Ultimo battito d’ali, nel 1971, “Octaman”. Prima di tornare dagli States, le dissero: “Rifiuti un futuro magnifico e torni in un’Italia che non gradisci”. “Sono scappata per disperazione. Il cuore mi duole. Non mi capiscono, sembra che parlino una lingua straniera con me. Forse perché sono nata in Sardegna?”
A 39 anni, Annixedda decide di andarsene. I barbiturici le tengono la mano per l’ultimo viaggio. Non era quella l’ultima mano che avrebbe voluto stringere.

18 febbraio 2015