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Percorso

Brevi appunti di Critica cinematografica. Foto, Video e perle d’autore

Seminario di introduzione alla critica cinematografica

Imparare a guardare i film, imparare a scrivere di cinema. Immagini e parole del seminario svoltosi a Cagliari. di C.P.

Antonio Costa, docente di Storia del cinema all’Università Iuav e il regista nuorese, Salvatore Mereu. E ancora: Antioco Floris, professore di Linguaggi del cinema e della televisione all’Università di Cagliari, Salvatore Pinna, docente di Storia e critica del cinema all’Università di Cagliari e i critici cinematografici Gianni Olla e Elisabetta Randaccio. Sono stati loro i protagonisti del seminario di introduzione alla critica cinematografica svoltosi a Cagliari sabato 28 marzo.

Abbiamo raccolto qui alcune “perle” dai loro interventi, alcune immagini scattate durante l’incontro e un video in cui Costa e Mereu si confrontano sul ruolo attuale della critica cinematografica.


Antioco FlorisAntioco Floris
: Introduzione: “Sette modi di far critica”

- Diceva Truffaut "Tutti a Hollywood hanno due mestieri, il loro e il critico cinematografico".

- Secondo Bertetto "ll critico deve essere in grado di fare parlare il film".

- Elementi che deve considerare in un film il critico: trama/elementi visivi/elementi sonori/elementi narrativi/montaggio/elementi tecnici (movimenti di macchina, recitazione, rimandi e citazioni).

- La critica impressionistica non esiste più. Era quella di chi guardava il film una sola volta. Prima non c'era la possibilità di rivedere un film e questo fatto portava il critico a errori clamorosi.



Salvatore PinnaSalvatore Pinna
: “Realtà e Finzioni nel documentario”

- Origini della conversazione documentaria: 1874-1899: cinema scientifico; 1896-1913: Lumiere e Melies; 1903-1917: documentario diviene puro sguardo, inizia la fiction moderna con le sue strategie narrative. Evento determinante fu la Grande Guerra: quando gli eventi storici portano innovazione: riprese aeree, pathos, nuova dislocazione dello sguardo, riprendere panorami da veicoli in movimento, lo sguardo si posiziona in modo diverso rispetto a quello che gli offre la visuale. 1920/22: "Nanook of the North": la non fiction si rinnova, si sostituisce al puro sguardo il discorso.

- Oggi arriviamo ai documentari di Michael Moore: ricchi di inchiesta e interviste ma il vero personaggio è il regista stesso, fatto straordinario per un documentario. Ultima tappa: web documentario: Lunadigas, le registe sarde che hanno prodotto un web documentario di cui lo spettatore diventa il regista.

Seminario di introduzione alla critica cinematografica, Elisabetta RandaccioElisabetta Randaccio: “Variabili nella scrittura della critica-cinematografica: contesto, contaminazione, modelli”

- Uno degli strumenti migliori per il critico è ascoltare gli altri come approfondimento.

- I critici formano il lettore anche grazie alla loro passione per la scrittura, tra gli anni '50 e '80 le recensioni venivano affidate a intellettuali o scrittori che non possedevano l'afflato critico, erano recensioni godibili come scrittura ma non come pezzi critici. (Es: Mario Soldati, scrive benissimo ma prende enormi cantonate).

Seminario di introduzione alla critica cinematografica, Gianni OllaGianni Olla: “Autobiografia di un critico”

- Una delle cose più belle del cinema è che ancora oggi possiamo recuperare materiale che dà segno di un'epoca.

- Citazione di Kazan "I critici sono i guardiani dell'harem".

- Profonda differenza tra le arti, vi è quasi un timore reverenziale a parlare di pittura, ma questo non avviene nel cinema, ne possono parlare tutti.

- Il film non è un cadavere da dissezionare, non è oggettivo, è vivo, ha dei rapporti sia psicanalitici che affettivi.

- Diceva Bunuel: “La sala buia cinematografica è una replica del nostro inconscio- al cinema si riesce a vedere anche un film brutto, si rimane ipnotizzati, diversamente dai romanzi”

Seminario di introduzione alla critica cinematografica, Gianni OllaUna grande ipoteca era quella direttamente politica. I film nei cineforum si discutevano a partire per i contenuti, equivoci a non finire, ricordo due grandi discussioni su die film di Petri "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e "La classe operaia va in paradiso". Nel primo caso sebbene si trattasse di un film kafkiano, sulla psicanalisi del potere, fu visto e discusso come un film sulla repressione e sui poliziotti cattivi date le scene degli studenti sanguinanti nei sotterranei della polizia, venne sottovalutato dalla maggior parte dei critici. Il secondo film (La classe operaia va in paradiso) si scontrava con l'estremismo operaista che a quel tempo in Italia era in piena crescita, e fu visto non come il trauma dell'operaio diviso tra il consumismo della società e il bisogno del protagonismo, ma fu visto come un film che insultava i rivoluzionari che occupavano l'università... insomma fu poco amato dalla sinistra tradizionale e meno che mai dalla destra, e l'estrema sinistra lo tratto' come un film antioperaio.

- Vi sconsiglio di fare i critici, fatelo per hobby. Ormai la critica è morta! Forse non come quella letteraria dove gli scrittori di recensiscono tra loro. Di sicuro per essere bravi critici bisogna essere modesti. Il primo dovere di un critico è chiedere perdono.

Video correlati

Antioco Floris: ''Sette modi di far critica'' - VideoGianni Olla: ''Autobiografia di un critico'' - Video

 

Guarda il video del confronto tra Antonio Costa e Salvatore Mereu sul ruolo della critica


PHOTOGALLERY (ph. Stefano Anedda Endrich)


PHOTOGALLERY (ph. Valentina Bifulco)

 


PHOTOGALLERY (ph. Cinemecum)

 

1 aprile 2015

 

 

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