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Percorso

Circoli del Cinema sardi: anime indipendenti a confronto

All’incontro della Ficc, passato e futuro di una realtà numerosa e attiva nell’Isola più che nel resto d’Italia. di Elisabetta Randaccio - Photogallery di Valentina Bifulco

L'incontro FiccIn Italia esistono nove associazioni di divulgazione cinematografica, riconosciute dal Ministero, e tante altre che hanno nei loro obiettivi la cultura del film nel senso della conoscenza e della diffusione. Il lavoro di questi circoli del cinema, cineforum, piccole sale è veramente importante in tempi di mutamento della fruizione dei film e con la desertificazione, nelle piccole e grandi città, dei locali di proiezione - spesso storici - in funzione delle multisale che, però, non pare abbiano risolto la crisi dell'industria cinematografica nel nostro paese.

Forse, nove associazioni sembrerebbero troppe, ma bisogna ricordare come sono nate: in un mondo diviso dalla guerra fredda, anche in campo culturale, dove, pure la proiezione e l'interpretazione di una pellicola, significava schierarsi in posizioni ideologiche, spesso, inconciliabili.

Sicuramente, nel tempo, cadute alcune divisioni e, purtroppo, alcune certezze, queste realtà hanno riflettuto sulle loro specificità e, rimanendo delle anime indipendenti, hanno iniziato a collaborare tra di loro in vari settori dalla distribuzione dei prodotti non mainstream ai festival. Negli ultimi anni, grazie all'impegno dei presidenti e di tanti soci, hanno anche fatto fronte unico nella lotta per non essere cancellati dai finanziamenti del Fus, ottenendo il riconoscimento del loro ruolo nella divulgazione cinematografica in Italia (come previsto dalla legge Cinema nazionale) e riuscendo a coinvolgere varie forze politiche nella battaglia per la propria rilevanza socio culturale.

L'incontro FiccIn Sardegna la tradizione dei circoli del cinema proviene da anni lontani, in cui poteva succedere che ogni piccolo paese della nostra isola fondasse un circolo il quale, nello stesso tempo, diventava luogo dove poter vedere film "diversi", magari malamente distribuiti nelle sale ufficiali e trascurati dalla programmazione televisiva, ma pure un luogo di democrazia ("scuola di democrazia" li chiamava il critico Virgilio Tosi, riprendendo un concetto del grande Cesare Zavattini), dove esprimere le proprie idee in maniera appassionata. Questo fenomeno, che ha lasciato un'eredità numerica forte ancora oggi rispetto al resto dell'Italia, deriva dalla presenza in Sardegna dei Centri di Servizi culturali e della Cineteca Sarda che, dal 1966 in poi, ha avuto nei suoi obiettivi la crescita culturale dell'isola con il supporto degli audiovisivi.

La maggior parte degli operatori culturali, sociali, persino buona parte della classe politica, deve la propria formazione alla Cineteca e ai suoi animatori, tra i quali, e lo si è ricordato recentemente a venti anni dalla sua scomparsa, Fabio Masala, fondatore e, per molto tempo direttore della Cineteca Sarda-Società Umanitaria. In questo contesto, la Ficc (Federazione Italiana dei Circoli del Cinema) ha continuato a crescere nella nostra isola, arrivando a contare attualmente una cinquantina di circoli localizzati in varie zone della Sardegna.

L'incontro FiccIl Centro regionale sardo della Ficc ha, dal 17 al 19 aprile scorso, organizzato un corso di approfondimento e di autoformazione per i propri soci, ma aperto a interventi di operatori provenienti dall'area del sociale del culturale, confermando il suo grande interesse per la formazione nel campo degli audiovisivi. Infatti, sembra incredibile, ma anche nel nostro mondo così ricco di riferimenti alle immagini, esiste un analfabetismo nel disvelamento di queste ultime, che lascia il pubblico passivo rispetto a qualsiasi tipo di manipolazione. Capire il senso di ciò che vediamo tutti i giorni nei media più disparati, ci aiuterebbe a interpretare correttamente la realtà in cui viviamo. Il corso Ficc, svoltosi a Oristano, ha visto la partecipazione di soci sardi, ma anche dei responsabili dei centri regionali siciliano, veneto, abruzzese.

Gli argomenti trattati hanno spaziato dalla formazione interna a quella esterna, con un occhio a nuove forme di promozione e visibilità, a quella pubblica con i rapporti da rimodulare con le scuole, le istituzioni e altri interlocutori culturali. Non é mancata la specificità della Ficc, ovvero un preciso spazio dedicato alla proiezione e alla discussione di alcuni film, e a un'analisi, sempre sorprendente, a livello osservativo, proprio della discussione (la cosiddetta "discussione della discussione").

L'incontro FiccLa serata di domenica ha previsto, poi, l'assistere al primo lungometraggio di una rassegna ideata dagli operatori di "Trama", nuovo progetto che ha unito le forze delle consulte giovanili di Arborea, Marrubiu e Terralba, dei circoli Ficc "S'Ena Arrubia", "Rizoma", "Zuradili" e l'associazione di promozione cinematografica "Kinoki". Il breve ciclo di film di horror d'autore dal titolo "Nove code", ha preso il via con un classico di Lucio Fulci, "E tu vivrai nel terrore" (1981). Purtroppo, queste occasioni di formazione sono diventate sporadiche (la Ficc cerca di organizzarne almeno una ogni anno sociale), causa le scarse risorse economiche. Probabilmente sarebbe necessaria un'attenzione maggiore per queste associazioni di cultura cinematografica e per il loro tentativo di contribuire alla formazione di un pubblico consapevole, la cui "sapienza" ricadrebbe pure nell'essere cittadino acuto e meno frustrato dalla cosiddetta antipolitica. Il cinema, infatti, è, nello stesso tempo, passione, divertimento e stimolo al pensiero libero.

LA PHOTOGALLERY

 

29 aprile 2015

 

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