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Percorso

Se il cinema racconta ''L'infinito fratricidio''. Visioni d'autore al Festival di Filosofia

di Anna Brotzu

Festival di filosofia 2015Programma completo. Legami di sangue e radici dell'odio per antiche e nuove tragedie: “L'infinito fratricidio” è tema e titolo del Festival di Filosofia firmato Sardegna Teatro, in programma dal 14 al 17 maggio al Teatro Massimo di Cagliari. La cultura e il pensiero e i linguaggi dell'arte diventano strumento per “capire il male” e raggiungere la necessaria “catarsi”, con un focus sulle vicende remote e recenti del Mediterraneo e sulla complessità del mondo arabo, i retaggi di civiltà millenarie e il ruolo della religione nella società.

La kermesse propone un viaggio nella memoria e nella storia fra gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, con lo stigma del genocidio, e gli infiniti conflitti - dal Kosovo alla Palestina – in cui sembra manifestarsi un'incontenibile volontà di (auto)distruzione della razza umana, in nome di una qualche feroce divinità o di un'ideologia. Dialoghi filosofici e spettacoli – a partire dell'emblematico “Incendi” di Wajdi Mouawad, nella mise en scène del Teatro Stabile della Sardegna - letture, incontri, dibattiti e proiezioni “a tema” offrono spunti di riflessione sugli archetipi, da Caino e Abele a e Romolo e Remo, di una rivalità fatale, di un antagonismo segreto che improvvisamente esplode nella violenza estrema dell'omicidio.

Festival di filosofia 2015Tra i protagonisti del Festival di Filosofia – dopo l'anteprima dedicata alla Tunisia con la studiosa Emma Jeblaoui (membro del Comitato Consultivo dell'Istituto Arabo per i Diritti Umani) - storici come Massimo Campanini, esperto del Vicino Oriente, che dialogherà con lo scrittore, traduttore e docente Wasim Dahmash e soprattutto Franco Cardini, fine conoscitore dell'epoca (e dell'etica) delle Crociate, in una conversazione con Roberta De Monticelli (docente di filosofia della persona, ideatrice e curatrice del festival). Nel segno della filosofia i dialoghi tra Simona Forti e Gabriella Baptist – sulla “cognizione del male: il tragico, la memoria, il perdono” - e Remo Bodei e Elisabetta Cattanei – su “realtà e narrative dei conflitti”; gli “anni di piombo” tornano alla ribalta nel confronto tra la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi e la docente Paola Piras mentre la questione palestinese, tra passato, presente e futuro, e l'intero scenario medio-orientale saranno al centro dell'incontro dell'attore Moni Ovadia con il giornalista Luca Foschi (corrispondente de L'Unione Sarda e di importanti testate italiane e internazionali).

Preludio al Festival, il ciclo di appuntamenti itineranti de “La bottega delle arti e del pensiero” iniziati lo scorso 15 aprile con “Gli anelli del padre”, e proseguiti con “Liberarsi dall'odio” secondo Etty Hillesum e le intuizioni “Sul disaccordo” di Wittingstein e Brecht; mercoledì 6 maggio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari spazio a “Il sacrificio di Abramo”, e infine venerdì 15 maggio, sempre al Massimo, ma alle 16, “Nakba: la catastrofe palestinese – memoria e oblio”.

Festival di filosofia 2015

La decima musa “abita” al Teatro Massimo – con il supporto della Cineteca Sarda – negli Spazi Naviganti con tre film - “Hanna K.” di Constantin Costa Gavras (il 7 maggio alle 21), “Il giardino dei limoni” di Eran Riklis (il 9 alle 21) e “5 Broken Kameras” di Guy Davidi e Emad Burnat (il 20 maggio sempre alle 21) - che affrontano il conflitto israelo-palestinese da differenti punti di vista, mettendo l'accento sulla tragedia di un popolo e la sottrazione dell'identità, con la perdita della casa e la cancellazione del paesaggio, fino alla negazione della giustizia. “Incendi” - la pièce in cartellone dal 14 al 17 maggio al Massimo di Cagliari, a conclusione delle quattro giornate del festival, suggerisce un ulteriore rimando cinematografico, a “La donna che canta” (Incendies) di Denis Villeneuve (nomination come miglior film straniero per l'Oscar 2011), felice trasposizione del testo teatrale che rievoca la guerra del Libano intrecciando storia e vicende familiari.  Altre visioni – con il documentario “Palestina: storia di una terra” di Simone Bitton – anche in occasione de “Il giorno della Nakba”, il 15 maggio, tra performances e letture ispirate a “I monologhi di Gaza” scritti dai ragazzi dell'Ashtar Theatre nella Striscia di Gaza, e interpretati dagli studenti dei licei cagliaritani. 

Tra gli eventi a corollario – nell'intensa primavera di Sardegna Teatro – spazio alla danza con “Morte Araba” del coreografo Maurizio Saiu (dal 22 al 24 maggio) e al teatro di figura, con il poetico “Soglie” de Is Mascareddas da “La via del pepe” di Massimo Carlotto, per la regia di Marco Sanna, con la colonna sonora scritta ed eseguita dal vivo da Mauro Palmas, gli splendidi burattini di Donatella Pau e Tonino Murru (che anima la fantastiche “teste di legno”), per una moderna fiaba sui migranti, la solitudine e la danza con la morte per conquistare il diritto alla vita (dal 5 al 24 maggio).

Festival di filosofia 2015

Il Festival di Filosofia raggiunge anche altri luoghi, come il Palazzo di Città con “Shadow Double”, performance-installazione di Nezaket Ekici (il 16 maggio), sul tema del doppio, per una storia allo specchio da cui inizia il cammino della consapevolezza; e dal 12 al 17 maggio il Palazzo di Città ospiterà anche “The Pixelated Revolution” di Rabih Mroue, una conferenza spettacolo sul rapporto fra uomo e (nuove) tecnologie. Il pensiero moderno viaggia in rete – con interferenze e spazi multimediali in una interessante (e interattiva) Language Factory: il Festival di Filosofia apre nuove finestre sul mondo con la Street-Tv (a cura di EjaTv) e la sinergia con Radio X, con speciali trasmissioni come il racconto “visionario” di Elio Turno Arthemalle su “Incendi” - che permetterà anche anche a spettatori non vedenti di immaginare la scena e l'azione, oltre alla suggestione di un viaggio nel teatro “a occhi chiusi”. 

E ancora laboratori di Filosofia per Bambini a cura del CRIF, sguardi sul Mediterraneo, installazioni d'arte – come “Occupy WC” di Marcello Simeone nelle toilettes del teatro e “Campidarte” nel foyer, i racconti dello scultore Pinuccio Sciola e dell'ex ambasciatore Enrico Calamai (23 maggio) sulla guerra – e la pace, una pluralità di segni e simboli per un Festival che ambisce a gettare semi fecondi di una civiltà futura (in cui l'odio sia possa diventare solo un ricordo).

Programma completo

4 maggio 2015

 

 

 

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