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''Lungo uno sguardo'', raccontare emozionando

L'Isola parla di sé. E il documentario diventa un corto - VIDEO. di Valentina Bifulco

''Lungo lo sguardo''Raccontare la Sardegna dal punto di vista di chi la abita, la ama, la vive e con il suo lavoro la rende speciale. E’ questo l’obiettivo di Lungo uno sguardo, una promo storia pensata per conoscere i paesi della Sardegna da un punto di vista affine ai suoi abitanti. L’idea, di Cladinè Curreli e di Luca Cheri, è di trasferire in un prodotto audiovisivo le sensazioni di giovani in viaggio, con lo scopo di raccontare una storia capace di suscitare emozioni, di raccontare la bellezza

Attraverso immagini del quotidiano e la voce del narratore Lungo uno sguardo mira ad invogliare gli spettatori a visitare i vari paesi della Sardegna, cercando di far nascere il desiderio di un’esperienza diretta vissuta in prima persona.

Luca CheriLa puntata pilota è stata girata a Sarule, paese natale di Cheri, e, come ci racconta Cladinè Curreli, “non eccelle dal punto di vista tecnico e cinematografico, ma agli occhi più attenti non sfugge il nostro profondo intento antropologico, e, per come sono andate le cose, devo dire che è quasi un miracolo che per lo meno sia venuta alla luce. L’obiettivo è di valorizzare il territorio e la cultura, mettendo l’accento sulle peculiarità che caratterizzano i paesi interessati, al fine di trasmettere saperi e sapori a tutte le persone sensibili, che potranno poi approfondire di persona andando a cercare quello da cui sono stati maggiormente attratti”.

Cladine' CurreliCome per molte delle produzioni dal basso, Sarule: Lungo uno sguardo è stato un progetto low-budget, “ho diretto la parte artistica e tecnica con i pochi mezzi a mia disposizione in quel periodo, girando i video durante Cortes Apertas nel settembre 2013, con una Nikon D90,  e ho realizzato il montaggio nelle mie pochissime ore libere mentre ero imbarcata come Media Manager in una nave da Crociera e nelle settimane precedenti l'imbarco. Insomma non proprio il massimo per realizzare la produzione di qualità che avevamo in mente!”.
La sfida di questa promo-storia è veramente ambiziosa: riuscire a trasformare in immagini e a trasmettere allo spettatore “[...] una profondità etnografica che mostri ciò che veramente avviene nelle nostre feste, ricercando la bellezza nel reale susseguirsi dei fatti, enfatizzando i lati positivi del paese e dei suoi abitanti e ricordando con immagini di insieme e dei dettagli la cura che gli organizzatori mettono nell'impostare e allestire l'evento.

''Lungo lo sguardo''Solo prendendo le immagini senza far rumore si riescono a immortalare i sorrisi naturali di chi la festa la organizza e di chi la vive, solo con un occhio discreto e sereno gli abitanti si rivelano per come sono nella loro genuinità e spensieratezza, con meno timore per una telecamera tenuta umanamente che si mette subito alla pari dell'interlocutore, per farlo sentire a suo agio e avere così immagini e testimonianze reali che solo successivamente, con la sapienza e con l'utilizzo delle più innovative regole di comunicazione e marketing, diventano un video compiuto che rappresenterà un canale di promozione reale che tanto piace ai viaggiatori odierni”.

''Lungo lo sguardo''L’idea che sta alla base di Lungo uno sguardo è che il pubblico moderno sia stanco di ricevere informazioni prestabilite da video fittizi o dalla classica intervista frontale. Bisogna puntare invece a “[...] colorare il video con persone di rilievo culturale e testimonianze dirette di chi il paese lo vive in modo creativo, come le persone comuni, gli artigiani, i piccoli produttori, i contadini, i pastori, i ristoratori, alla quale tra l'altro può essere richiesto di collaborare economicamente alla spesa della realizzazione da parte del Comune” .
Lungo uno sguardo rappresenta non solo uno strumento di promozione turistica e culturale, ma anche la possibilità per una comunità di avvantaggiarsi con una comunicazione allargata dal basso.

''Lungo lo sguardo''“E' in mano di chiunque abbia la capacità di creare e organizzare produzioni comunicative di qualità (dai vari tipi di giornalismo a tutte le arti) fare in modo che la crescente convergenza e organizzazione dei contenuti, la loro fruibilità e interattività nel processo di divulgazione, rinnovamento e costruzione dei punti di vista, avvantaggi anche la crescita collettiva e di riflesso anche quella individuale”.
Lungo uno sguardo per ora ha visto la luce solo la sua puntata pilota dedicata a Sarule, ma il progetto è ancora in itinere.  “Ci sono alcuni Comuni con i quali siamo in contatto affinché si offrano come committenti e produttori dal basso coprendo almeno le spese minime per garantire un filmato di qualità, e siamo anche alla ricerca di una casa di produzione che creda nel progetto e sappia proporlo.
 Ci piacerebbe comunque che la produzione rimanesse dal basso, in modo da non perdere la genuinità del racconto anche perché le promo-storie non sono nient'altro che un piccolo esempio di auto-rappresentazione del paese, volto a mostrarlo così com'è con giusto un pizzico di ottimismo e un occhio attento per gli aspetti positivi e creativi”.


 

13 maggio 2015