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I Classici - C. Castaldi

“Charlotte soldato (Shoulder arms)” di Charlin Chaplin (1918).

di Claudio Castaldi

''Charlot soldato''Lunedì 27 aprile 2015, si è tenuto il terzo incontro del seminario di “Archivi di Storia Contemporanea” (A.S.C.), durante il quale il dott. Antonello Zanda, direttore della Società Umanitaria e il prof. Natoli, presenta il film, il più datato di tutti, intitolato “Charlotte Soldato” il cui titolo originale “Shouder Arms (armi in spalla)” scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin e uscito per la prima volta nelle sale cinematografiche il 20 ottobre 1918.

Il filo conduttore è sempre la grande guerra e la vita nelle trincee.  

''Charlot soldato''Due annotazioni sulla data importanti sia dal punto di vista della storia contemporanea e sia per la storia del cinema: Quando esce il film pur essendo ambientato in Francia, l’italia è in prossimità della fine della guerra. Il 3 novembre il generale Cadorna emana il bollettino di vittoria, con il quale dichiara che la guerra è finita, che entra in vigore il quattro.
Per chi ha qualche conoscenza sommaria della storia cinematografica internazionale, siamo ancora agli esordi del cinema. Esso nasce nel 1985 con i fratelli Lumiere e al 1918 sono passati appena venti anni ma sarà ancora muto per tutti gli anni venti con il cinema Espressionista, si pensi a EinsteinIl gabinetto del dott. Caligari”; “La corazzata Potenkim” etc.

''Charlot soldato''Charlotte Soldato è un film muto, non esistono dialoghi, solo una colonna sonora che cambia secondo la tensione, lo stato dei personaggi.
Nel film altra caratteristica fondamentale e l’apparire di piccole frasiqualche frase in inglese per darci indizio su quello che sta avvenendo o che dovrà avvenire nelle prossime scene. Pensiamo a un teatro tra un atto e altro solitamente si chiudono i sipari e si riaprono con l’inizio del nuovo. Anche qua succede lo stesso quando il film passa da una scena all’altra e come se la macchina da presa chiuda obiettivo con effetto di un cerchio che si stringe sempre di più da dare idea di buio e si riallarga con la nuova scena.
Nel film è presente un elemento nuovo rispetto agli altri due film analizzati, quello del sogno. Come si scopre guardando le scene, il soldato Charlotte sogna le trincee ma non vive realmente quel momento come se fosse presente in carne e ossa.
Inoltre lo schema è molto particolare perché ha una struttura circolare, parte e inizia con Chaplin durante il duro addestramento momento reale, durante il riposo sogna e a fine film risvegliandosi torna al punto di partenza con l’addestramento.

''Charlot soldato''Charlotte è una recluta militare in addestramento, durante il quale il suo capitano molto severo e rigoroso vuole che lui sappia fare tutte le azioni alla perfezione: saper tenere il fucile, saper stare in mano durante l’attenti, il dietro front ma soprattutto saper tenere i piedi dritti durante la marcia e non camminare con i piedi a papera. Dopo l’addestramento, concesso a tutti il riposo, esausto si reca nella sua tenda e cade in un sonno profondo e incomincia a sognare.
È un soldato americano al fronte. Nella trincea ci sono altri soldati come lui. A pochi passi c’è la trincea nemica tedesca. Il suo abbigliamento e molto buffo zaino in spalla, fucile davanti alla divisa militare ha appeso una piccola trappola per topi e dietro nella schiena una grattugia per grattarsi la schiena in caso di prurito.
Nella trincea, a metà corridoio, è presente una piccola porticina di bassa altezza che conduce alla zona notte, un monolocale con un letto a castello e materassini in terra. Si sa bene che Chaplin è attore comico. Appena tenta di varcare l’uscio della zona notte s‘incastra con lo zaina e lo aiutano a calci per tentare farlo passare.

''Charlot soldato''Entrato, occupa il suo posto letto, appende la grattugia e si riposa.
Durante il pranzo tutto tranquillo, Charlotte consuma fuori all’aperto ma sempre dentro la trincea, col suo vicino di letto un panino ed è messo al turno di guardia. Il soldato compagno gli dice “fai come se fossi a casa tua” e va a riposarsi e lui rimane solo. Durante la guardia, in piedi, col fucile in mano tutto è tranquillo. La trincea nemica ama molto sparare bombe. In questi momenti di vento e freddo e di calma riaffiorano nella sua mente i ricordi della sua amata casa e dei suoi cari, e s’intensificano e si fanno più vivi e accesi quando arrivano i pacchi e le lettere da casa per tutti tranne che per il povero soldato Charlotte come se tutti l’abbiano dimenticato e nessuno senta la sua mancanza. Tenta di condividere con qualche compagno i sentimenti altrui sbirciando le lettere ma non è la stessa cosa. La fortuna vuole che il soldato che ha distribuito i pacchi abbia trovato qualcosa indirizzata anche per lui, forse mandata da qualche opera di aiuti.

''Charlot soldato''Il suo pacco era talmente puzzolente che per aprirlo si mette la maschera antigas, contiene della gorgonzola. Alla fine inorridito dall’odore lo lancia fuori dalla trincea finendo nella trincea nemica che per poco non muoiono tutti storditi dall’odore.
È notte, piove forte, la zona notte è tutta allagata ma riescono a dormire se non fossero disturbati dal fatto che la mattina seguente sono svegliati, di soprassalto ed entro quindici tutti pronti per l’attacco al nemico tedesco.
Il nostro soldato pur avendo come numero identificativo il tredici, che secondo la tradizione non è fortunato riesce, uscendo allo scoperto, a catturare e fare prigionieri tredici tedeschi e portarli nella loro trincea sculacciando il capo della trincea nemica.
Alla domanda del suo capitano su come avesse fatto a catturarne tredici prigionieri, Charlotte risponde “circondandoli”.

''Charlot soldato''Non possiamo dire o vedere come Charlotte in trincea non passasse dei momenti allegri bevendo giocando, facendo lo spiritoso.

Tra tutti i soldati si richiedono dei volontari a una missione che potrebbe costare la vita e il non tornare più indietro. La missione è la seguente uscire dalla trincea, andare in quella nemica e carpire informazioni militari. Il nostro soldato, già valoroso, mostratosi coraggioso si fa avanti e travestitosi da albero, tenta di spiare l’avversario ma scoperto è costretto a scappare e si rifugia in una vecchia casa diroccata dove, una donna vedendolo le medica le escoriazioni. Un suo compagno invece è catturato e preso in ostaggio dai tedeschi.



''Charlot soldato''I tedeschi si recano in quella casa ma Charlotte riesce a disarmarli e invece di arrestarlo, arrestano la ragazza e la conducono al quartier generale tedesco. Il capo della stazione, vista la ragazza, gli fa capire quale sarà la sua fine.
Il nostro soldato colpisce ancora calatosi dal caminetto riesce a mettere in salvo la donna e a mettere fuori servizio il capo stazione nascondendolo nell’armadio. Poco dopo, in quel posto arriva il kaiser tedesco con due alti funzionari in visita al fronte tedesco e cercano il capo stazione e trovano Charlotte in veste di capo stazione tedesco. Tutto finisce bene con un doppio gioco, Charlotte s’impossessa della macchina del kaiser e con l’aiuto della ragazza e del suo compagno ripreso in ostaggio da lui finto tedesco, conducono i due ufficiali e il capitano tedesco nelle mani nemiche con gli applausi e le feste dei suoi commilitoni e degli alleati. Aimè il sogno finisce qui e anche il suo bel riposo.

''Charlot soldato''Charlotte è svegliato per continuare il suo duro addestramento.
Come si nota, rispetto alla “Grande Guerra” di Monicelli i protagonisti sono eroi solo alla fine con il grande gesto contro il tedesco, nel film di oggi Charlotte, forse proprio perché sogna, si mostra eroe amante del pericolo e non certamente anti guerra e anarchico, amante del Bakunin.
Anche in questo film come negli alti visti e analizzasti l’aspetto epistolare e dei pacchi e la linfa vitale che fa tenere i soldati in vita e li fa ritornare persone “Io sono”.

13 maggio 2015