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Percorso

Cinema e letteratura nel caos calmo del Salone del Libro

A Torino Avati, Ozpetek e Verdone. E il ricordo di Sergio Atzeni, sceneggiatore inconsapevole. di Elisabetta Randaccio

Sergio AtzeniIl Salone del Libro di Torino (l'ultima edizione si è svolta dal 14 al 18 maggio scorsi) per un amante della cultura rimane un appuntamento fondamentale. Nel caos ordinato del Lingotto, fra centinaia di piccoli e grandi stand ricolmi di libri di ogni genere, nella ressa di una folla incredibilmente scatenata alla ricerca di un volume o a fare la fila per una presentazione di un saggio, si potrebbe credere di trovarsi in un mondo parallelo dove l'intelligenza vince sull'ignoranza.

Oppure semplicemente di percorrere una enorme “pasticceria”, dove vorresti mangiare tutti i dolci, anche quelli che non ti puoi permettere. Definendo il sabato e la domenica al Salone, qualcuno ha parlato di “inferno”, ma ce ne fossero di bolge così, forse l'uomo avrebbe la possibilità di una piacevole mutazione. Non di soli libri, però, vive il Salone che ha sempre un programma intensissimo di laboratori, introduzioni ai testi, collegamenti con i programmi Rai radiofonici, esibizioni musicali (un vero tormento, diciamo la verità, pure quando sono di ottima qualità) e, dunque, è costantemente presente il cinema, non esclusivamente per l'offerta di tante case editrici della pubblicista del settore.

Salone del libro di TorinoAnche quest'anno, così, è stato dato spazio a varie proiezioni e riflessioni sulla settima arte.
In questo ambito si è svolta la premiazione del concorso Morandini corti d'autore, sponsorizzato dalla Zanichelli. Non sono riusciti a entrare tutti gli spettatori che facevano la fila davanti alla Sala Rossa, per questo evento. Comunque, di fronte a una platea vasta è stato premiato il cortometraggio migliore tra i tre finalisti, scelti da una giuria di nomi importanti dello spettacolo con presidente il regista Ferzan Ozpetek. A partecipare al concorso, indetto mesi fa dalla Zanichelli, sono state circa 600 opere, che dovevano cimentarsi a partire da una delle nuove “definizioni d'autore” che arricchiscono il Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2015. La selezione è stata, quindi, spietata e ad arrivare a Torino sono stati La valigia di Pier Paolo Paganelli, Margie di Domenico Modofferi e Bold di Davide Gentile. Quest'ultimo è risultato il vincitore con la sua illustrazione divertente della definizione “Ironia”, che, nel Dizionario, è stata redatta da Carlo Verdone.

Salone del libro di TorinoIl regista ha su questo spunto raccontato un bizzarro gruppo di sostegno per uomini calvi! La serata è stata un successo ed è stato messo in evidenza come gli autori si siano “misurati con una forma espressiva ancora sottovalutata, ma generosa di risultati eccellenti.”
Ferzan Ozpetek, tra l'altro, ha presentato al Salone del Libro il suo Sei la mia vita, edito da Mondadori, racconto autobiografico di un giovane venuto dalla Turchia a Roma negli anni '70 con il sogno del cinema. Il regista di Saturno contro, però, non è stato l'unico autore cinematografico a introdurre un proprio romanzo a Torino. Si segnala pure Pupi Avati, il quale ha presentato Il ragazzo in soffitta, pubblicato da Guanda, ambientato tra Trieste e Bologna, un racconto tra il thriller e il romanzo di formazione.

Salone del libro di TorinoEchi di cinema anche nello stand della Regione Sardegna, che, quest'anno, ha scelto di dare ampio spazio alla figura dello scrittore Sergio Atzeni, di cui ricorre il ventennale dalla morte prematura. Romanzieri, saggisti, esperti, amici si sono alternati nei giorni del Salone del Libro a ricordarne l'opera, ma anche la sua biografia segnata da grandi entusiasmi e da momenti difficili che lo portarono, a un certo punto della sua esistenza, a “fuggire” dalla Sardegna per stabilirsi proprio a Torino, dove la sua scrittura si consolidò in alcuni romanzi di grande valore. In questo senso, il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, che ha voluto presenziare alla serata di sabato 16, ha messo in evidenza, come Bellas mariposas sia uno dei più bei racconti del Novecento, fondato su una straordinaria ricerca linguistica”. Allo stesso modo, chiunque abbia discusso su Atzeni, ne ha evidenziato l'influenza sugli artisti e intellettuali sardi delle generazioni successive. Così, l'Assessore alla Cultura della Ras, Claudia Firino, ha affermato come la scrittura dell'autore di Apologo del giudice bandito abbia pesato positivamente sulla sua “formazione, come la sua idea di Sardegna, ancora attuale e complessa”, mentre Marcello Fois, ricordato che Sergio Atzeni, “per fortuna, è un artista difficilmente santificabile”, ha messo in evidenza come “abbia costituito un punto di riferimento per tutti gli scrittori sardi, che non si sono vergognati più di provenire dalla nostra isola. A leggere i suoi testi, se ne percepisce l'autorevolezza”.

Salone del libro di TorinoNei giorni del Salone, insomma, si è approfondito ogni impegno culturale dell'autore di Passavamo sulla terra leggeri, da quello nel giornalismo all'interesse per i fumetti. Lo scrittore Loriano Machiavelli è intervenuto ricordando lo scambio epistolare con il trentenne Atzeni, di cui pubblicò alcune novelle (in seguito, raccolte in Racconti con colonna sonora) nella mitica rivista “Orient Express”, raccomandandogli di inserire nell'introduzione il brano da ascoltare. Ha, inoltre, letto, commosso una lettera speditagli dall'autore sardo per un testo mai pubblicato sul giornale culturale che, nel frattempo, aveva chiuso. In queste righe, Atzeni metteva in evidenza come i suoi personaggi avrebbero conversato “in quell'italiano particolare parlato dai cagliaritani”. Sergio Atzeni, poi, fu anche un ottimo traduttore e, come ricordato da Giovanni Manca delle edizioni Condaghes, ebbe un grande interesse per i comics. In questo senso, Nico Vassallo ha annunciato la pubblicazione di Sulla terra leggero, una breve storia a fumetti, la quale sarà distribuita durante l'European Festival Jazz.

Salone del libro di TorinoRossana Copez, successivamente, ricordando la passione per i fumetti – con un debole per Tex Willer – di Atzeni, ha anticipato la possibilità della edizione di una storia inedita dello scrittore sardo sulla tentata invasione dei Francesi a Cagliari, con disegni dell'epoca di Gigi Murgia.
Per quanto riguarda il cinema, sappiamo come ben due testi di Sergio Atzeni sono stati trascritti per il grande schermo. Il figlio di Bakunin di Gianfranco Cabiddu e Bellas mariposas di Salvatore Mereu sono stati due lungometraggi importanti nello sviluppo del cinema della nostra isola. I due registi, insieme a Peter Marcias, che ha firmato, in passato, un cortometraggio su Atzeni, hanno ricordato la scelta di utilizzare quei testi per il cinema e dibattuto sul tema. C'è stata anche la possibilità di proiettare una decina di minuti, una vera e propria anteprima, del film su Sergio Atzeni firmato dal regista Daniele Atzeni, attualmente in fase di montaggio, per cui, probabilmente, sarà pronto entro luglio. Le poche scene sono state intriganti: la casa dove lo scrittore visse a Torino, le testimonianze interessanti di Ernesto Ferrero, di Rosanna Copez, di Giovanni Manca. Attendiamo dal talentuoso autore dei Morti di Alos un'opera che ci restituisca Sergio Atzeni nelle sue sfaccettature artistiche e umane e sia d'aiuto per ricordarlo anche alle giovani generazioni.

27 maggio 2015

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