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‘’Ladiri’’, le case in terra cruda diventano arte

Arriva a Londra il doc di Andrea Mura sulle caratteristiche abitazioni sarde – VIDEO. di Monica Galloni

Andrea Mura, ''Ladiri''Spesso le storie migliori sono a portata di mano ma in pochi riescono a vederle. Spesso ciò che sta vicino a noi viene dato per scontato senza conoscerne la vera essenza, ma quasi sempre, ciò che abbiamo sotto agli occhi, che vediamo quotidianamente nasconde un tesoro a cui vale la pena dar voce.

Andrea Mura col suo ultimo cortometraggio Ladiri ci apre gli occhi su ciò che sta accanto a noi, magari proprio nella porta accanto. Storie di case sarde, ma non solo. Storie di chi ci vive e soprattutto storie di chi, quelle case le ha costruite, col metodo diffuso e antichissimo della terra cruda. Ci siamo fatti raccontare da lui questa storia.

Andrea MuraAndrea comincia col parlarci di te.
Mi sono diplomato nel 2012 in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e da allora ho realizzato vari documentari, cortometraggi di finzione, spot e videoclip. Mi reputo fortunato perché al giorno d’oggi, ma forse sempre, è difficile vivere facendo ciò che ti piace.  Ho da poco ultimato il film-documentario Nodas, launeddas in tempus de crisi su alcuni giovani suonatori di launeddas, realizzato in co-regia con l’antropologo Umberto Cao, presentato il mese scorso alla Cineteca Sarda di Cagliari e al Festival See You Sound di Torino. Dall’anno scorso curo la direzione artistica del Sole luna Doc Film Festival, che si svolge da dieci anni a Palermo e a Treviso, che mi dà la possibilità di visionare e selezionare tantissimi film provenienti da tutto il mondo.

Andrea Mura, ''Ladiri''Parlaci di Ladiri, raccontaci la sua storia.
Ladiri, che in sardo significa mattone in terra cruda, è un cortometraggio documentario sulla tradizionale tipologia abitativa diffusa nel sud Sardegna, che risulta essere il patrimonio abitativo in terra cruda più vasto d’Europa con più di centomila unità. Facendo questo documentario ho scoperto che più di un terzo della popolazione mondiale abita in case fatte di terra, basta pensare al Sud America, all’Africa, all’India. In fondo la terra è l’elemento di più facile reperimento, economico e a kilometro 0 che si possa avere a disposizione. Col documentario Ladiri ho cercato di raccontare attraverso le parole degli anziani, tutti ultra ottantenni del Medio Campidano, il mondo che sta dietro le case in terra: l’abilità costruttiva, le storie e i ricordi custoditi nelle case, le prospettive di utilizzo di questo patrimonio nel futuro. Il documentario ha avuto una buona circuitazione, sia in Italia che all’estero, e ha ricevuto diversi premi: miglior film al concorso dell’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda, premio Ammentos al Festival Life After Oil, la menzione speciale Sostenibilità Ambientale allo Skepto International Film Festival di Cagliari.

Andrea Mura, ''Ladiri''Hai portato, all’interno del fastival skepto, il tuo corto a Londra, vetrina importante per un’opera sarda.
La scorsa settimana Ladiri è stato proiettato a Londra, alla Hornsey Town Hall, all’interno della vetrina londinese dello Skepto International Film Festival. Sono molto felice che questo mio corto continui a girare e ad essere proiettato, credo sia un bel regalo per tutte le persone che hanno creduto nel film, tra tutti l’aiuto regista Veronica Sanna e Cristiano Floris che ha composto le musiche originali, ma anche per gli anziani che ci hanno regalato i loro racconti e la possibilità di far conoscere un pezzo di storia della nostra Sardegna al mondo. Spero che Ladiri possa servire a far riscoprire anche alle giovani generazioni la sapienza e la bellezza che è custodita nell’architettura in terra, che, se valorizzata, potrebbe anche avere dei risvolti economici e lavorativi: pensa a quanti turisti del nord Europa piacerebbe trascorrere una eco-vacanza in una salutare abitazione fatta di terra cruda.

Andrea Mura, ''Ladiri''Il tuo documentario ha fatto nascere un importante progetto.
Sì. Dal documentario Ladiri è poi nato un progetto dal nome Archivio Terra Cruda, che mi sta portando in giro per l’Italia, negli oltre 40 comuni facenti parte dell’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda, per raccontare, sempre attraverso i ricordi degli anziani, le diverse tipologie architettoniche e con esse uno spaccato dell’Italia rurale del ‘900. Tutto il materiale raccolto confluirà poi in un documentario lungo e in un’installazione video-sensoriale. Budget permettendo, ovviamente.

Video Terra cruda

24 giugno 2015