Percorso

Lettera aperta

 Il 17 luglio scorso la Regione sarda ha deliberato il finanziamento di un altro film ambientato in Sardegna: "Tutto Torna" dell'amico regista Enrico Pizianti. Una notizia che dovrebbe solo rallegrarci, ma ci conferma purtroppo che nei suoi interventi a favore del cinema la Regione continua a operare in modo palesemente arbitrario e discriminatorio.
Parliamo di un problema di cui sono parte in causa, essendo io uno dei registi discriminati. Ma il caso dovrebbe riguardare tutti. Quando il Ministero respinse - perché parlato in "dialetto sardo" - il mio progetto di film intitolato "Su Re", l'Assessore Regionale alla Cultura, indignato, aveva dichiarato che il film lo avrebbe prodotto la Regione. Poi scoprì che mancava lo strumento normativo, la Legge sul Cinema. Tale scoperta impediva il finanziamento del mio film, ma non impediva, poco dopo, il finanziamento dei film "Sonetaula" e "Frontiere", con i fondi della Presidenza. Fu a seguito di una mia timida protesta davanti a così sfrontata ingiustizia, che l'Assessore mi invitò a rinnovare la domanda di finanziamento. Lo feci ma quando ottenni di essere ricevuto dal Presidente appresi che il film non poteva essere finanziato perché la Legge sul Cinema ormai c'era, sì, ma non era operativa. Passano dei mesi e ancora non è operativa, bisogna attendere i bandi di concorso. Ed ecco che ancora una volta viene finanziato un film, il suddetto "Tutto Torna", senza attendere alcun bando, alla faccia della legge che non c'è e della legge che c'è.

A tutto questo si aggiunge che negli ultimi due anni non solo il progetto cinematografico ma ogni altra mia proposta è stata respinta o è caduta nel nulla, dal documentario su Pablo Volta, poi realizzato a mie spese e ora utilizzato a titolo gratuito nella mostra nuorese organizzata dall'I.S.R.E., alla manifestazione "Fare Cinema", nonostante il successo della prima edizione.

 Mi domando se questo spavaldo fare e non fare sia legittimo; se tenda incredibilmente a sottrarmi il lavoro; infine, se i responsabili siano consapevoli della gravità di quel che fanno e del discredito che portano alle istituzioni. Sarei tentato per protesta di ritirare le mie opere in programmazione, ma riconosco di sentirmi in bilico, perché la Regione è già assediata da manifestanti che denunciano altre ingiustizie e altri drammi.
 
Giovanni Columbu

nota:
5 agosto 2005. A seguito delle numerose voci di protesta per la bocciatura da parte del Ministero del film "Su Re", ritenuto "localistico" in quanto parlato in "dialetto sardo", l'Assessore Regionale alla Cultura E.Pilia dichiara "La Regione produrrà Su Re" (Nuova Sardegna).
 
31 agosto 2005. La Pilia precisa: "Attualmente non esistono strumenti di intervento finanziario che possano consentire alla nostra giunta di sostenere produzioni cinematografiche. Solo con la legge regionale sul cinema, attualmente in fase di discussione, questi strumenti potranno essere definiti e attivati, in un quadro di regole generali a sostegno non di singoli film ma della produzione cinematografica sarda nel suo complesso"(Nuova Sardegna).

23 dicembre 2005. Bocciatura in Consiglio Regionale della Legge sul Cinema,

28 dicembre 2005. La Regione delibera un finanziamento tramite i fondi della "comunicazione istituzionale" a favore del film "Sonetaula", prodotto da Lucky Red, e un finanziamento a favore del film "Frontiere", prodotto dalla RAI.

2 gennaio 2006. La Pilia dichiara: "Abbiamo scelto di coprodurre questi due film che meglio sostenevano la conoscenza della Sardegna... L'intervento non è stato discrezionale, sono state presentate proposte formali"(Il Sardegna).

15 settembre 2006. Il Consiglio Regionale approva la Legge sul Cinema (ancora priva delle norme attuative).

17 luglio 2007. La Regione delibera il finanziamento, tramite i fondi della "comunicazione istituzionale" di "Tutto Torna" della EIA film.





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