Percorso

"Come l'ombra" di Marina Spada

di Alessandra Manconi 

 Arriva a Cagliari “Come l’ ombra” di Marina Spada. Sabato 4 e domenica 5 agosto verrà proiettato a Villa Muscas, centro comunale d’ arte e cultura.

Come vuole l’ ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’ anima,
così adesso io voglio essere scordata.
Anna Achmatova

Quando si decide di andare al cinema è essenziale scegliere “il film giusto”. Il concetto di “giusto” è però assai discutibile. Giusto per me, ma non per chi mi accompagna. Giusto per chi mi ha invitato, ma tremendamente barboso per me. Giusto per passare un paio d’ ore fuori da casa. Io voglio credere, però, che possa esistere un tempo dedicato solo alla scelta di quel film. Un momento in cui  si chiede consiglio agli amici e si vaga per i siti alla ricerca di qualcosa che ci faccia star bene.

E magari si trova. Le rare volte in cui capita leggo le recensioni, le vite degli attori, le interviste al regista, allo sceneggiatore, a qualsiasi personaggio sperduto del film che ho scelto. E cerco di prepararmi al giorno in cui arriverò ad esso. Ed è proprio ciò che intendo fare con “Come l’ ombra”. Una giorno non troppo lontano di Luglio, ho avuto l’ onore di incontrare la poesia di questo film. E da allora cerco, da allora spero di farlo mio. So che ha avuto un percorso lungo e complesso. E’ nato nel 2005 e nel 2006 è stato alle “Giornate degli autori di Venezia”. Dopodichè ha partecipato a vari festival, tra cui il Toronto film festival,  il Sulmona film festival, il London film festival. Nelle sale italiane è arrivato il 22 giugno 2007.

La storia
 
La storia che custodisce in sé parla di due donne, ossia Claudia, Anita Kravos, una trentenne che lavora in un’ agenzia di viaggi ed Olga, Karolina Dafne Porcari, una ragazza Ucraina. A farle conoscere sarà Boris, Paolo Pierobon, l’ insegnante di russo di Claudia. E’ ambientata a Milano, in Agosto.
La regia
 
La regia è di Marina Spada, la quale ha chiesto un mutuo per poterlo creare. E questo già mi sembra interessante. Mi lascia la sensazione che si possa portare avanti il nostro sguardo sul mondo anche quando non siamo sostenuti adeguatamente. Che possiamo sostenerci ed attraversarlo il mondo. Marina Spada ha iniziato a lavorare nel ’79, come assistente alla regia in Rai. Il primo lungometraggio è stato “Forza cani”e ricordiamo i corti “Un giorno dopo l’ altro”, 1989 e “L’ astice”, 1995. Numerosi i documentari, le opere di videodanza, i videoritratti de la serie “I grandi fotografi italiani”, tra cui anche quello di Fernanda Pivano e di Gabriele Basilico.
 Il soggetto e la sceneggiatura

Sono di Daniele Maggioni, che si occupa di cinema da oltre vent’ anni. Come produttore ha realizzato diversi lungometraggi, tra cui “Pane e tulipani”. E’ stato socio fondatore di Doc/it e Api ( Autori e Produttori Indipendenti). Attualmente dirige la Scuola di cinema di Milano, è docente al Politecnico di Milano e all’ Università IULM.        

 Le immagini

 Sono di Gabriele Basilico, che si laurea in architettura nel 1973 e dopodichè si dedica completamente alla fotografia. Ha prodotto numerose pubblicazioni tra monografie, cataloghi, libri d’ autore. Tra i più recenti ricordiamo “The interrupted City”(1996) e “Scattered City”(2005). Ha realizzato mostre personali, partecipato ad importanti collettive e ricevuto numerosi premi, tra cui, nel 2002, da Photo Espana per il volume “Berlin”, il premio per il miglior libro fotografico dell’anno.

 La protagonista

Anita Kravos ha recitato in questo film in seguito alla sua risposta ad un annuncio su Internet. Prima di allora ha studiato recitazione all’Accademia d’Arte Drammatica di Mosca GITIS e all’Ecole des Maitres 1998. Parla correntemente sei lingue: italiano, sloveno, russo, inglese, francese e tedesco. In “Come l’ ombra” il suo primo ruolo come protagonista e vince nel 2007 il premio per la miglior interpretazione femminile al festival Nouvel Air all’Espace Pierre Cardin a Parigi - presidente di giuria Jeanne Moreau -, e il premio per la miglior interpretazione femminile al festival di Mons, Belgio. Tra il 2005 e il 2007 partecipa sia a film drammatici come “Saimir” di Francesco Munzi e “La cura” della scuola di Marco Bellocchio, che a commedie come “Manuale d’ amore 2” di Giovanni Veronesi. Per quanto riguarda l’ ambito televisivo, gira “Il generale Dalla Chiesa” di Giorgio Capitani con Giancarlo Giannini e Stefania Sandrelli, che andrà in onda nell’ottobre 2007 e “Ho sposato uno sbirro” di Giorgio Capitani con Flavio Insinna.  Numerosi sono anche i lavori a teatro, tra cui “Don Giovanni” di Molière, regia V. I. Skorik (Mosca), “Aspettando Godot” di Beckett regia V. I. Skorik (Mosca), “Tamburi nella notte” di Brecht, regia Virgilio Zernitz (Venezia).

Questo è l’ essenziale per poter aspettare insieme “Come l’ ombra”. Se volete sapere altro chiedetelo agli amici e agli amici degli amici. Io mi fermo qui, non voglio filtrarlo troppo. Pare che sia un film che lasci spazio al non detto, alla possibilità. Un film ben curato e che porta con sé tanta arte. Un film che dà spazio alla percezione individuale del mondo.

 Sino al fine settimana chiuderò gli occhi sul finale per potermelo gustare al cinema. E di tanto in tanto ci penserò. Sperando che sia quello che cerco, quello di cui ho bisogno. Così come accade a Natale, coi regali che prima si ripongono sotto l’ albero e poi pian piano si scartano. E se non trovassi nulla di ciò che penso, non fa nulla. L’importante è il riuscire a credere in un buon film. Il pensare che abbia i presupposti per essere uno di quelli che non ti si scrollano più di dosso, che diventano parte di te. Il credere che “Come l’ ombra” che vuole arrivare a me, che son seduta in una piccola sala di un cinema qualunque. A me, che non sempre son vista e non sempre so guardare.

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