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Cinema d'esSex. ''Il gusto dell'anguria'' di Tsai Ming-Liang

I colori forti del frutto bagnano dolci corpi non sempre caldi. Il tutto servito con il classico kitsch dei vecchi musical - VIDEO. di Mariangela Bruno

''Il gusto dell'anguria''Regista pluripremiato, Tsai Ming- Liang, presenta in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Berlino Il gusto dell’anguria – The Wayward Cloud con il quale si aggiudica l’Orso d’argento 2005 per l’eccezionale contributo artistico e il prestigioso premio Alfred Bauer, dedicato al maestro fondatore della Berlinale. 

Un film sull’aridità emotiva dal sapore torrenziale che accompagna la sconcertante verità sull’attitudine umana a scambiare i bisogni con le necessità. Il tutto servito con il classico gusto kitsch dei vecchi musical.

Abbiamo analizzato tre scene cardine di Il gusto dell'anguria, secondo le nostre regole del gioco, per scoprire se rientra nel Cinema d'essai, nel Cinema d'esSex o nel Porno d'essai:

''Il gusto dell'anguria''SCENA UNO
Tecnica Cinematografica: i colori forti dell’anguria sono preponderanti nel total white della scenografia, mentre la camera è del tutto accessoria. Non sappiamo ancora di essere sul set di un film porno, ma si percepisce una certa estetica dello spazio; marchio inconfondibile di Ming-Liang. Voto 3
Carica Erotica: la situazione è volutamente paradossale. Un’anguria tagliata a metà e posizionata tra le cosce dell’attrice viene toccata e stimolata come se fosse una vera vagina. Si capisce sin da subito che l’uomo non è un degustatore professionista d’angurie e benché la scena dapprima è a suo modo erotica, più scorrono i minuti più diventa comica. Congratulazioni a Ming-Liang per aver inventato un sex toy da 0.54 centesi al kilo. Voto 1
Intreccio Narrativo: siamo nei primissimi minuti del film e abbiamo già visto due angurie in due occasioni completamente differenti. Per questo non possiamo di certo accusare Ming-Liang di incoerenza narrativa, eppure il carattere ludico della scena rimane ancorato a un senso palese di disagio che è, d’altro canto, il vero protagonista della storia. Voto 1
Totale: 5

''Il gusto dell'anguria''SCENA DUE
Tecnica Cinematografica: a Ming-Liang non interessa giocare con i movimenti, quello che ha maggior peso nei suoi film è la gestione dei vuoti. Per questo è stridente la scelta di ambientare questa scena tra gli scaffali di un negozio di noleggio di film hard. Lo spazio scenico è pieno e la telecamera non si muove. Un gioco di gestione della scena molto preciso, ci piace. Voto 2
Carica Erotica: non ci sono ragioni per credere che i due protagonisti copuleranno mai. Essi sembrano piuttosto presi da un’incapacità di espressione di desiderio, fintanto che la protagonista femminile non si esibisce in una catena di seduzione a cui sarebbe difficile desistere. La scena sembra mossa da una passione reale (contrapposta alla finzione dei set pornografici in cui il protagonista maschile si esibisce) che, come a fondamento di questa realtà, non riesce ad esprimersi in toto. Voto 3
Intreccio Narrativo: i co-protagonisti di questa storia sono personaggi fuori dal comune, vivono una vita fatta di dettagli e di monotonia imperante. Ciò nonostante lo spettatore empatizza con loro, perfino identificandosi con questa loro finta timidezza. Siamo a metà film e crediamo di aver capito come tutto questo surrealismo comico della narrazione non avesse altro scopo che portarci qui, ad assistere a questo sensuale incontro di anime. Niente di più sbagliato; c’è infatti più di una catarsi in questa storia. Voto 1
Totale: 6

''Il gusto dell'anguria''SCENA TRE
Tecnica Cinematografica: sono cinque o sei le angolature dalle quali siamo costretti a vedere la scena. Non deve assolutamente sfuggirci nulla. Un orrore va osservato per poterlo giudicare e Ming-Liang è un maestro nel regalare momenti di disagio al pubblico benpensante. Voto 3
Carica Erotica: è difficile considerare il sesso con cadavere erotico, ma fortunatamente nella scena non vi è sol questo. Vi è rabbia, frustrazione e lacrime. Una scena incredibilmente forte, ma non un gioco erotico da ripetere a casa. Voto 1
Intreccio Narrativo: finale da incubo che ha portato una buona parte del pubblico della Berlinale a lasciare la sala cinematografica. Un escamotage narrativo che ha contribuito più di tutto l’intero film a dissotterrare una dialettica sul corpo che risorge solo negli angoli più inusuali dell’esistenza. Voto 2
Totale: 6

Calcoliamo. 5+ 6 + 6 + = 17. 17/3= 5,66

Il profilo risultante per Il gusto dell’anguria di Tsai Ming-Liang è Cinema d’esSex

Il mutismo semi totale del film funge da cornice di senso per una guerra di corpi isolati. Quello che Hollywood, con i suoi mondi perfetti e i nauseanti ottimismi, ci racconta è un mondo fatto di voci, colori e odori che vivono e fanno vivere vite felici, quello che Ming-Liang ci fa vedere è, invece, un mondo dove suoni, odori e colori sono spesso lo sfondo moribondo di vite funeste.


22 luglio 2015