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‘’Sguardi Visioni Storie’’, passione per il corto

''SK Sonderkommando''

Miglior videomaker, miglior film italiano, internazionale e sardo. Ecco i vincitori del Festival di Lanusei. di Elisabetta Randaccio

È arrivato alla quinta edizione il concorso cinematografico Sguardi Visioni Storie, che si è svolto a Lanusei dal 19 al 21 novembre. Aver superato il lustro, non ha “invecchiato” la manifestazione, ma, anzi, di anno in anno, sembra aumentare il livello quantitativo e qualitativo dei film in concorso.

La nascita e l'esistenza della manifestazione ha coinciso, infatti, con un'attenzione, non solo critica, al modulo espressivo del cortometraggio, diventato sempre più curato nella tecnica e nel contenuto, spesso diretto da registi affermati e interpretato da attori professionisti e noti al pubblico. La passione per il cortometraggio è rivelata dallo sviluppo di tanti festival a tema, mentre nelle grandi kermesse cinematografiche, non manca mai un premio rilevante per questo tipo di produzioni.

''Sguardi Visioni Storie''Quest'anno, la manifestazione di Lanusei è andata anche oltre il cortometraggio, accettando, nel bando, film di lunghezza varia, peraltro molto interessanti. Sicuramente, però, la parte rilevante del concorso era dedicata a questo genere, gradito dagli spettatori che apprezzano quando l'autore riesce, nella sintesi, a emozionare e toccare mente e cuore. La manifestazione realizzata dagli appassionati soci della Discoteca 74, patrocinata dal comune di Lanusei con la preziosa collaborazione della Società Umanitaria-Cineteca Sarda, per tre giorni ha presentato i film migliori, che avevano aderito al Bando di Concorso. La giuria, con presidente Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda, ha potuto esaminare i lavori arrivando, poi, a un verdetto che ha premiato il miglior videomaker, il miglior film italiano e internazionale e quello sardo.

La scelta non è stata semplice, anche perché alcune opere, restate fuori dai riconoscimenti ufficiali, erano, comunque, di ottimo livello. Tra gli altri si possono segnalare SK Sonderkommando di Nicola Ragone (sceneggiato insieme a Silvia Scola e con la splendida fotografia di Daniele Ciprì), rievocazione emozionante del settore più tragico dei lager nazisti, quello dove i reclusi dovevano “eliminare” le tracce dei compagni morti nelle camere a gas. Altrettanto interessante è risultato il cortometraggio dell'Abkhazia NR 211 di Kvekveskiri Teimuraz, impreziosito da un montaggio efficace, essenziale per una storia noir con colpo di scena finale o anche Peluquero futbolero di Jean Manuel Aragon, godibile grottesco in bianco e nero con ottimi interpreti.

''Tommy''Pure Tommy di Andrea Navicella ha divertito con la sua ironia e la sua composizione formale vicina, senza complessi di inferiorità, ai modelli americani e Sugar Plum Fairy di Marco Renda ha dimostrato l'impegno a trasporre una storia drammatica (una ballerina classica uccisa, durante l'esibizione, dalla caduta di un faro) in chiave onirica, delicatamente. I premi sono andati meritatamente, per quanto riguarda i film italiano e internazionale, a Il grano e la volpe, una esemplare inchiesta giornalistica di Raffaele Manco e Vincenzo Guerrizio. Si tratta di un documentario che riprende l'inquietante disastro avvenuto nel 1994, nelle acque (probabilmente) di Capo Ferrato: un elicottero della finanzia (“Volpe 123”) sparì e non venne mai più ritrovato.

''Il grano e la volpe''Dei due piloti esperti (Gianfranco Deriu e Fabrizio Sedda) che lo guidavano non si ritrovarono i corpi. Solo qualche frammento dell'elicottero fu recuperato, ma la spiegazione ufficiale di errore tecnico non convinse da subito né i familiari, né i giornalisti. I due registi, con un'investigazione puntuale, mai spettacolarizzata, bensì rigorosa, ci conducono tra le trame di un ennesimo mistero d'Italia, che ha la necessità di essere, dopo così tanto tempo, disvelato. In questo intrigo ruotano servizi segreti ufficiali e paralleli, interessi di armatori, trafficanti e manovre militari. Un film coinvolgente, che speriamo possa uscire anche nelle sale.

''Per Anna''Il premio per il film sardo è andato a Per Anna di Andrea Zuliani, racconto melanconico di un'amicizia infantile, che il tempo e un avvenimento drammatico non potrà rinnovare nell'età adulta, interpretata da un cast in ottima forma (sia gli attori bambini sia Rossella Faa). Il riconoscimento per il miglior videomaker è stato assegnato a La terra di fronte di Fabrizio Lecce, un buon documentario che mette al centro il viaggio di andata e ritorno dalle proprie radici: un albanese arrivato in Italia con i primi esodi degli anni novanta, adattato alla realtà del piccolo paese in cui sbarcò venti anni fa, e un italiano di parlata arbereshe, il quale va a ricercare le proprie origini linguistiche e culturali nell'Albania contemporanea, riuscendo a definire la propria identità.
Il premio del pubblico è andato a Senza parole di Edoardo Palma, un cortometraggio privo di dialoghi ma efficace a restituire emozioni allo spettatore attraverso una storia d'amore che coinvolge un mimo solitario e melanconico e una ragazza, che nasconde un piccolo segreto.

25 novembre 2015