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‘’La gatta sul tetto che scotta’’ di Tennessee Williams – fra teatro e cinema

Un classico del Novecento torna sul grande schermo e in scena. Protagonisti Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni. di B.A.

Vittoria Puccini e VInicio Marchioni - ph. Fabio LovinoRitratto di famiglia – tra segreti inconfessabili e antiche rivalità -  ne “La gatta sul tetto che scotta” (Cat on a Hot Tin Roof) di Tennessee Williams (che valse all'autore il secondo Premio Pulitzer, dopo quello per “Un tram chiamato Desiderio”): la pièce in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari dal 16 al 20 dicembre per la stagione de La Grande Prosa firmata CeDAC è incentrata su una giovane coppia il cui matrimonio è andato in pezzi in seguito alla morte di un amico.

La sensuale e bellissima Maggie - “la gatta” - mal si rassegna alla freddezza del marito, Brick, ex campione di football, e ora commentatore sportivo, precipitato nella spirale della depressione e dell'alcolismo “per dimenticare” e del tutto insensibile al fascino e alle avances della moglie, concentrato solo su se stesso e il proprio dolore per la perdita dell'antico compagno di squadra e amico fraterno.

Vittoria Puccini e VInicio Marchioni - ph. Fabio LovinoLa mise en scène de Gli Ipocriti – per la regia di Arturo Cirillo – mette in evidenza il tema cruciale, mai rivelato e sotteso all'intero dramma: l'ambiguità sessuale, e la vera natura del legame tra Brick e Skipper, il cui sottile equilibrio viene stravolto dall'apparizione di Maggie ma soprattutto i pregiudizi e la condanna sociale che colpisce l'omosessualità, e insieme l'ipocrisia che tiene insieme in un'illusione di “felicità” famiglie e coppie destinate a dividersi. La verità – amara – sui sentimenti così cangianti e mutevoli, l'imprevedibilità del cuore e la forza travolgente delle passioni affiorano attraverso una scrittura di crudo realismo, da cui emergono le correnti sotterranee di desiderio, amore, odio, ma rivelate come in trasparenza, mai dichiarate, così da permettere la prosecuzione della finzione.

Vittoria Puccini - ph. Fabio LovinoSotto i riflettori Vittoria Puccini – attrice cinematografica e diva del piccolo schermo, al suo esordio sulla scena – nel ruolo di Maggie “la gatta” e Vinicio Marchioni – artista di formazione teatrale, già protagonista di “Un tram che si chiama desiderio” per la regia di Antonio Latella, una carriera tra palcoscenico e set (da “20 sigarette” a “Romanzo Criminale”) - in quello di Brick  - accanto a  Paolo Musio (Papà), Franca Penone (Mamma), Salvatore Caruso (reverendo Tooker e dottor Baugh), Francesco Petruzzelli (Gooper, il fratello di Brick) e Carlotta Mangione (la cognata Mae). Un cast affiatato per raccontare una giornata particolare – il compleanno del padre, un uomo duro e all'antica, che dopo aver lottato per tutta la vita si trova a combattere con il nemico più infido, la malattia: tutta la famiglia riunita, Brick con Maggie, e Gooper con Mae e i bambini, in un clima di festa che via via si stempera e lascia posto a mai sopiti rancori e rivalità. La maestria di Tennessee Williams nel tratteggiare i suoi personaggi attraverso i silenzi, i non detti, le improvvise esplosioni fa sì che nel ritrovarsi tutti insieme o l'uno di fronte all'altro ciascuno finisca per rivelare di sé proprio quello che avrebbe preferito nascondere, mostrandosi nella sua vera essenza attraverso le stratificazioni della civiltà e delle buone maniere.  

Vittoria Puccini e VInicio Marchioni - ph. Fabio LovinoAi confini del bene e del male – appare l'intero nodo delle passioni: l'amore salvifico di Maggie e l'indifferenza ostentata di Brick, ma anche la gelosia di Gooper per il fratello e l'avidità di di Gooper e Mae, preoccupati solo dell'eredità e di spargere veleno nei confronti dei presunti “rivali”, la falsa allegria della madre che per tutta la vita sembra aver sopportato il peso dei conflitti e dei rancori, cercando di tenere unita la famiglia e perfino il padre mostra oltre la facciata d'uomo tutto d'un pezzo un'inaspettata capacità di comprensione. “La gatta sul tetto che scotta” è un dramma moderno, un affresco della società americana negli Anni Cinquanta ma capace di riflettere l'universale condizione umana e l'inafferrabilità della verità, di cui ciascuno custodisce orse un frammento, il pericolo della trasgressione delle regole, quali esse siano, e l'imprevedibilità del destino.

Vittoria Puccini e VInicio Marchioni - ph. Fabio LovinoSulle immagini in bianco e nero del film di Richard Brooks, con Elizabeth Taylor e Paul Newman  – che risente del clima dell'epoca, specialmente in merito a temi “scottanti” come l'omosessualità, tanto che il conflitto interiore di Brick rimane in un certo sospeso e non definito, si apre la rassegna “Schermi & Sipari” al Cinema Odissea di Cagliari – organizzata dal CeDAC con Spazio 2001.
Si parte domenica 20 dicembre alle 11 con la proiezione del film “La gatta sul tetto che scotta” e la rassegna proseguirà in parallelo con la stagione de La Grande Prosa mettendo a confronto le pièces teatrali e le rispettive versioni cinematografiche – da “Doppio Sogno” con “Eyes Wide Shut”, da “Chi ha paura di Virginia Woolf?” a “Una piccola impresa meridionale”, fino alla “Venere in Pelliccia” di Polanski che fa pendant con la pièces di Ives nella mise en scène di Valter Malosti con  Sabrina Impacciatore.

16 dicembre 2015