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Puntodivista Film Festival 2015: Bruno Bozzetto

A tu per tu con uno dei maestri del cinema italiano d'animazione e la premiazione dei cortometraggi in concorso per l'animata finale della kermesse firmata Art'In. di Anna Brotzu

Bruno Bozzetto e il signor RossiUn inno alla creatività – e alla fortuna: il talento da solo non basta per arrivare al successo, ma la carriera di Bruno Bozzetto  - iniziata tra i banchi del liceo con i primi esperimenti cinematografici con “asse da stiro” al di là delle felici coincidenze è quasi la dimostrazione che l'arte nasce dalle idee.

La fantasia, la capacità d'inventare una storia e raccontarla attraverso la sintesi fulminante delle immagini, è la chiave di volta dei suoi film: dai primi tentativi “fatti in casa” alla sapienza artigianale di un'equipe di disegnatori e coloristi e animatori, alle nuove tecnologie informatiche - «che permettono di creare una storia con un quadrato e un cerchio – l'importante è capire che cosa fargli fare» (e la dimostrazione è una buffa descrizione delle (cattive) abitudini e delle peculiarità degli italiani).

Bruno BozzettoL'artista milanese che ha dato vita all'emblematico Signor Rossi e all'epopea di “West and Soda” si racconta sul palco del Teatro Adriano di Cagliari – nell'ultima serata del Puntodivista Film Festival organizzato da Art'Inj -  in una interessante  conversazione con il giornalista Andrea Frailis: una narrazione autobiografica tra parole e immagini, con fotografie,  disegni e spezzoni dei suoi film  - dal primo cortometraggio, “Tapum! La storia delle armi” proiettato al Festival di Cannes all'ultimo progetto  ancora work in progress... sulla casualità della vita e l'imprevedibilità della fortuna – con l'inconfondibile cifra ironica fatta di semplicità, ritmo e poesia.

''West and soda''La trama dei ricordi s'intreccia alla storia del cinema e della televisione: il successo del Signor Rossi – che  testimonia una mutazione sociale e antropologica dell'Italia – e prima ancora la creazione della Bruno Bozzetto Film, una casa di produzione indipendente con cui vedranno la luce la serie di cortometraggi, a partire da “Un Oscar per il signor Rossi” e lungometraggi dedicati al fortunato personaggio, e poi “West and Soda” e “Vip - Mio fratello superuomo” e “Allegro non troppo” negli Anni Sessanta corrisponde all'affermarsi del Carosello. Le réclames televisive – in forma di piccoli filmati – diventano spazio di libertà espressiva e in un certo senso condizionano (in positivo) l'immaginario degli italiani.

''Vip, mio fratello superuomo''La carriera di  disegnatore di Bruno Bozzetto prosegue negli Anni Settanta e Ottanta con le strisce e i primi libri a fumetti, e per il cinema con i primi cortometraggi e lungometraggi dal vero (tra i suoi corti, “Mister Tao” vincitore dell’Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1990, e Cavallette, una nomination al Premio Oscar nel 1991). In televisione – grazie alla collaborazione con Piero Angela – vanno in onda i filmati realizzati per Quark (un campo, quello della divulgazione scientifica, caro all'artista milanese).
Fin dalla fine degli Anni Novanta la rivoluzione informatica entra nel suo cinema, con una quindicina di cortometraggi realizzati al computer – come “Yes&No”, “Storia del mondo per chi ha fretta”, “To bit or not to bit”, “Adam”, “Olympics” e “Otto in 17” e, appunto, il celeberrimo “Europa&Italia”, sugli stereotipi della società italiana. Per la televisione, è l'ideatore della serie “La famiglia spaghetti” prodotta dalla RAI (2003) e realizzata presso The Animation Band con la regia di Giuseppe Laganà.

Artista pluripremiato – oltre ai riconoscimenti per i suoi film, ha ricevuto la Laurea honoris causa in "Teoria, Tecniche e Gestione delle Arti e dello Spettacolo" dall'Università di Bergamo, il Premio De Sica alla carriera, e (primo cineasta) il Premio Internazionale Poesia Civile Città di Vercelli - L'Occhio insonne, con il poeta lussemburghese Lambert Schlechter e il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera 2014, dell'Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC)  (e tra il 2013 e il 2014 Walt Disney Family Museum di San Francisco gli ha dedicato una retrospettiva dal titolo “Animation, Maestro!”) – Bruno Bozzetto insiste però sull'importanza delle collaborazioni.

Bruno BozzettoIn particolare con i compositori: la musica riveste un ruolo importante nei suoi film, non solo per il ritmo e le atmosfere, ma come parte integrante della “drammaturgia”, come commento sonoro fondamentale per la comprensione della storia  - per non dire di “Allegro non troppo” in cui  l'ispirazione scaturisce dalla partitura.
Un racconto affascinante – che si conclude con i preziosi consigli ai cineasti di oggi e di domani – ed è quasi un invito a non lasciarsi travolgere dalla tecnica e lasciarsi guidare dalla propria sensibilità e le proprie inclinazioni, scegliendo la specializzazione più vicina ai propri interessi. Il resto è nelle mani della fortuna.

La premiazione. Edoardo PalmaFocus sui nuovi autori – dopo le intense giornate visionarie – con la premiazione dei vincitori del Concorso per cortometraggi. La giuria presieduta dal direttore della fotografia  Pippo Ciliberto ha assegnato i seguenti premi: Miglior Fotografia: "Sugar Plum Fairy" di Marco Renda (Napoli); per la Miglior Regia: "Helena" di Nicola Sorcinelli (Sicilia) e per il Miglior Soggetto: "Senza parole" di Edoardo Palma (Roma). Al film di Edoardo Palma anche il Premio della giuria dei giovani studenti degli Istituti "Ottone Bacaredda" di Cagliari e "Sergio Atzeni" di Capoterra.
Tre film molto diversi - che attestano la vitalità della decima musa alle soglie del terzo millennio – attraverso una varietà di temi: dall'universo della danza classica, e il tema del sacrificio alla ricerca della perfezione, nel lavoro di Renda, a “Helena”, un racconto ambientato durante la seconda guerra mondiale, all'arte di strada per descrivere l'incomunicabilità in “Senza parole” (nel commento della giuria: «Il sogno come antidoto. La  grazia e il silenzio trovano un'unica strada per un incontro che sembrava impossibile. Il gioco di sguardi tra i due ragazzi è pura poesia»).