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Monica Dovarch: ‘’Ragazzi, impariamo da Berlino’’

La giovane regista nuorese propone la sua ricetta per il settore: “L’orchestra del cinema sardo deve ritrovare l’armonia”. di Monica Galloni

Monica Dovarch

Abbiamo incontrato Monica Dovarch. Antropologa visuale specializzatasi a Londra alla Goldsmiths University. Nata a Nuoro, attualmente vive e lavora fra Italia e Germania. Lavora nella produzione di documentari come regista, ha lavorato per il canale televisivo Arte France e Arte Germania come assistente di regia e coordinatrice di produzione. Lavora anche come camera per fiction, spot e music-video.

Nell'edizione 2015 al Sardinia Film festival hai ricevuto un premio speciale per il tuo film S'orchestra in limba, di che si tratta?
Il documentario S'orchestra in Limba nel 2015 ha vinto nel mese di Agosto il Sardinia Film Festival come miglior documentario italiano, con unanime giudizio della giuria e questa motivazione: "La giovane regista nuorese trapiantata a Berlino, è riuscita a dimostrare, con leggerezza e profondità, che le varianti della lingua sarda riescono a realizzare un’opera armonica, proprio come i tanti strumenti di una grande orchestra". Questa vittoria è stata per me una grandissima soddisfazione, un fondamentale stimolo e una spinta a continuare nel mio lavoro.

''S'orchestra in Limba''E anche al Babel Film Festival hai avuto un riconoscimento.
Sì, ho vinto il premio assegnato dall'Archivio del movimento operaio e democratico di Roma come miglior documentario al Babel Film Festival 2015. Anche questo è un premio molto importante per me, innanzitutto perché il documentario è stato proiettato a Roma e poi perché l'archivio mi consentirà di consultare il loro prezioso materiale e di ricevere 3 minuti video gratuitamente da utilizzare per una mia futura produzione. Un premio ambito da molti registi direi.

Parlami dell'idea che sta dietro il Film
Il progetto di S'orchestra in Limba fa parte di un ampio progetto che parte dal tentativo di far percepire ad un pubblico italiano e non, le differenze fonetiche della lingua sarda. Queste possono essere percepite dallo spettatore attraverso i racconti dei personaggi che stimolati da un gioco di immagini sono liberi di improvvisare e parlare dei loro ricordi di leggende e storie della tradizione sarda o semplicemente inventare. Tutto questo vuole documentare la lingua sarda parlata oggi da persone di diverso genere e età e valorizzare la tradizione orale.

''S'orchestra in Limba''Il Circolo dei Sardi di Berlino ha promosso una serie di appuntamenti all’insegna del cinema sardo contemporaneo curati da te, com'è nata l'idea?
Mi è' stato proposto da Maurizio Rocca, ex tesoriere e da Alexandra Porcu, attuale presidente del Circolo dei Sardi di Berlino di fare una rassegna di Film sardi. Onestamente mi è stato proposto di fare una rassegna solo dei miei film, ma poi, ragionando su un evento mensile, ho pensato di ampliare il discorso e parlare di tutti i registi contemporanei sardi, e di mostrare quello che è il cinema sardo oggi ad un pubblico che non lo conosceva o che magari non era aggiornato sugli stili cinematografici adottati attualmente il Sardegna. Insomma è diventato un gradevole evento mensile di 11 appuntamenti che ci ha permesso di discutere di tante tematiche attuali, di confrontarci e di far conoscere un po' di Sardegna anche a chi non la conosceva.

Nel 2013 hai girato il corto ''i dadi cantastorie'' un bel modo per utilizzare lo strumento del gioco e delle sonorità per esportare la cultura sarda.
I Dadi Cantastorie è un video di 11 minuti e lo si può forse definire il primo della serie che verrà ulteriormente prodotta e di cui fa parte anche  S'orchestra in Limba. Dato che le interviste che ho effettuato in Sardegna sono 120 in 57 paesi, il materiale e' tanto e desidero fortemente che la serie si completi con delle interviste bellissime e molto significative che sento il bisogno di condividere.

''S'orchestra in Limba''Da anni vivi a Berlino, raccontaci delle differenze lavorative che riscontri.
Insomma questa domanda è' sempre un po' ostica. Io direi che tutto il mondo è paese, quindi a parte forse la burocrazia tedesca che apparentemente sembra favorire un po' di più i liberi professionisti, è tutto e sempre comunque pieno di spiacevoli sorprese spesso dovute anche a incomprensioni linguistiche. Posso però dire che mi sento sicuramente più stimolata dal punto di vista professionale, circondata di persone che fanno il mio stesso lavoro o che comunque si muovono nel mondo dell'arte e della musica. L'ambiente è molto competitivo ma ne siamo tutti consapevoli e tentiamo di instaurare un dialogo sano, umile e costruttivo. Ci sono anche tantissimi lavori e proposte di collaborazione no-budget, come ad esempio Neukölln Wind una fiction, una produzione indipendente dove ho lavorato come camera. Il regista è un ragazzo Israeliano, Senny Rapoport con il quale abbiamo lavorato per anni no-budget, abbiamo creato un collettivo NK44 di professionisti e il risultato è che dopo anni di lavoro il film è uscito in sala tre giorni fa e girerà diversi cinema indipendenti di Berlino. Quello che voglio dire con questo esempio è che, anche se non ci sono tanti soldi e i canonici canali di promozione i lavori alternativamente prodotti ricevono comunque dei riconoscimenti e il loro spazio.

''S'orchestra in Limba''Qual è il tuo punto di vista sulla situazione del cinema sardo, a livello economico- come ad esempio i bandi regionali- e livelli creativo stilistico.
Il cinema sardo è diventata ormai una questione sarda. Durante la rassegna cinematografica di film sardi ho parlato svariate volte di Moviementu e delle sue richieste. Ritengo che sia vero e giusto quello di cui ci si lamenta, ma il problema fondamentale secondo me è che i soldi a disposizione non vengono ripartiti equamente tra tutti coloro che potrebbero migliorare l'interesse artistico e promozionale per la Sardegna nel mondo.

Come?
Ti faccio un esempio, è uscito da poco a Berlino un bando per artisti, filmmaker compresi. Chiunque può presentare progetti artistici a sfondo promozionale-turistico della città di Berlino finanziato con i soldi ricavati dalle City Tax. Cioè, le tasse che paghi tu quando vieni a visitare Berlino vanno adesso agli artisti che vogliono, con i loro progetti, promuovere la città. In Italia siamo un po' più indietro da questo punto di vista, questo lo sappiamo...

''S'orchestra in Limba''Dal momento che le tue esperienze lavorative si dividono tra due paesi così diversi, mi piacerebbe che ci raccontassi qualche aneddoto che ti è capitato che metta in luce le differenze lavorative e culturali.
Mi sono sempre trovata a lavorare in ambienti estremamente eterogenei e con persone di diverse nazionalità, quindi non riesco a parlarti di una vera e proprio contrapposizione fra due paesi. Mi sono trovata a lavorare con team multietnici e mi rendo conto che il mondo del set crea sempre una molteplicità di dinamiche uniche e autentiche che vanno oltre la provenienza.

Concludiamo con la classica domanda: progetti futuri e un tuo desiderio?
Tanti progetti futuri e tante speranze. Ho presentato adesso a Berlino un progetto da girare in Sardegna ovviamente. Io sono molto affezionata alla Sardegna, continuo a fare tante cose per tenermi legata all'isola. Sono circondata di persone che continuamente ne parlano e che, anche se vivono lontane pensano tutti i giorni di tornarci. Insomma sarebbe bellissimo se le decisioni politiche potessero essere a favore dei giovani e potessero metterci nelle condizioni di tornare, penso che lo faremmo tutti, portando un bagaglio culturale importante da condividere ma dovremo essere certi di non perdere la possibilità di imparare, sentirci stimolati e di non sentirci chiusi in un'isola.


TRAILER

Pagina facebook promozione S'orchestra in Limba

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13 gennaio 2016