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Percorso

Buscaglione in Sardegna, militare con licenza di incidere

Fred Buscaglione

La gavetta del mitico Fred inizia con la gavetta da soldato nell’Isola. Quattro anni di musica, amici e guai. di Marcello Atzeni

Aveva il vizio del whisky facile e forse è per questo che la sua corsa con la Thunderbird finì contro un camion carico di porfido. Vita conclusa e leggenda incominciata per Fred Buscaglione, il torinese con lo swing nell’anima. Nelle vene, invece, c’era altra roba. Possibile che vi fosse finito anche qualche goccetto di filuferru, visto che Fred passò parte della sua giovinezza in Sardegna.

Non venne qui in visita di piacere o per sgallupparsi un maialetto mirtato, ma perché l’Italia glielo chiedeva. Insomma, eravamo in guerra e l’infante Ferdinando, richiamato dalla patria, finì in Sardegna, dove lasciò una traccia lunga quattro anni. Sbarca nell’isola nell’inverno del 1941. Prima tappa della tournée sarda, Sassari.

L'orchestra CalabriaVita grama quella da militare? Non per chi ha dimestichezza con il pentagramma. È un polistrumentista di talento e con una voce bella e impossibile. Assieme a Giulio Libano, trombettista di Vigevano, Manlio Bajardo e altri fonda l’orchestra Calabria, in onore della divisione alla quale appartenevano. Successivamente l’orchestra sfocia in una vera e propria compagnia di spettacolo. Con cantanti, comici e signorine che sgambettavano. Le gambe appartenevano a delle ragazze in divisa. Prima ci si esibiva dove capitava, poi, visto il successo crescente, nell’inverno del 1943, la sede fu quella del Dopolavoro, vicino all’allora Teatro Robur, nel centro città.

Jader JacobelliNel frattempo, viene fondata Radio Sardegna o come la chiamava, Jader Jacobelli, Radio Brada, per indicare una struttura fatta con mezzi di fortuna e con persone poco avvezze alla tecnologia. Fred, di tanto in tanto, da Sassari scende a Cagliari, proprio per andare nella sede della radio, dove suona e registra dei pezzi. Tutto regolare. Ha il permesso del comando e la licenza di incidere. Ma una volta, il torinese sparisce. Tutti pensano che abbia disertato. Lo cercano senza trovarlo. Improvvisamente dopo cinque giorni torna a Sassari. Nessun processo, ma viene degradato. Nel dicembre del 1944, l’orchestra Calabria, visto il successo e vista la diffusione di Radio Sardegna, si trasferisce a Cagliari.

Franco PisanoIntanto Fred, si guarda attorno. Cagliari, americanizzata, sfruculia il cervello di molti ragazzi. Ascoltano la musica che arriva d’oltreoceano. Tra questi anche i fratelli Franco e Berto Pisano, il primo soprattutto, diventerà celebre negli anni sessanta e settanta per aver diretto l’orchestra a Sanremo (nel 1965 e nel 1968) e in celeberrime trasmissioni come Canzonissima. Fu anche autore delle musiche per canzoni famose, tra le quali: Ma che musica maestro e Tuca tuca, cantate dalla Carrà. I fratelli Pisano, assieme a Gianni Saiu, Carletto Bistrussu e al piemontese geniale e scapestrato, formano il quintetto Aster. In quegli anni lontani e drammatici, i cinque stringono una collaborazione con la radio degli alleati e tengono dei concerti per le loro truppe.

Fred BuscaglioneAllo stesso tempo intervengono anche a delle trasmissioni di Radio Sardegna.
Però dura poco, perché la guerra finisce e Fred torna nella sua Torino. Ma non si dimentica degli amici. Li chiama e con loro, più l’innesto di Giulio Libano e Sergio Valenti, costituisce gli Asternovas. Qualche anno assieme, poi ognuno per la sua strada. I fratelli Pisano, direttori d’orchestra. Giulio Libano si afferma come trombettista. Gli altri non lasciano grandi orme. Buscaglione a Torino ritrova l’amico scrittore Leo Chiossoil loro sodalizio durerà per sempre. Non solo vinili. La sua notorietà fa gola al cinema. Una decina di film. Di spicco: Guardatele ma non toccatele di Mattoli e Noi duri, di Mastrocinque, dove recita accanto a Totò. La carriera del baffo finirà a soli 38 anni, con una corsa in auto. E una gavetta incominciata con la gavetta, tra zimino, fainè e sbertidoris.

27 gennaio 2016

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