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Percorso

Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento – VIDEO

Il 10 giugno alla Mem verrà presentato il doc di Salice, regia di Sernagiotto, sull’esodo sotto le bombe dalla città alla campagna. di Valentina Bifulco

''Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento''Venerdì 10 giugno alla Mediateca del Mediterraneo di Cagliari verrà presentato il documentario dal titolo Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento, che ricostruisce l'epico spopolamento della città e la conseguente dispersione dei cagliaritani verso la campagna.

Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento nasce da un'idea di Giampaolo Salice, storico dell'età moderna specialista nei temi dello spopolamento rurale e della colonizzazione interna, la regia è del documentarista Stefano Sernagiotto, e il documentario è stato realizzato nell'ambito di un progetto dell'Associazione Khorakhané co-finanziato dalla Fondazione di Sardegna.

Questo lavoro ricostruisce lo sfollamento dei cagliaritani sia attraverso le interviste a coloro che furono protagonisti e testimoni diretti, sia grazie una puntuale ricerca d'archivio. Il film descrive inoltre un’esperienza sociale data dall'incontro tra città e campagna, due mondi divisi da secoli di pregiudizi. Come spiega Salice: “Spopolamenti e politiche di ripopolamento sono uno dei temi al centro della mia attività di ricercatore.

''Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento''Anche se non sono uno storico novecentista, sono rimasto affascinato dalla possibilità di osservare da vicino lo spopolamento di una città come Cagliari e il riversarsi della sua popolazione (nel 1943 quasi 100 mila persone) nel mondo rurale. Quella migrazione ha mescolato i valori e le abitudini urbane a quelli, molto distanti, della campagna, gettando le basi per una società più consapevole, capace di andare oltre il muro dei pregiudizi che da sempre separa il cittadino dal paesano”.
I testimoni intervistati rappresentano l'intero spettro sociale: dalle famiglie aristocratiche del castello di Cagliari, a quelle di pescatori di S. Avendrace, passando per esponenti del ceto artigiano, impiegatizio e commerciale cittadino. Stessa attenzione è stata rivolta a chi ha accolto gli sfollati, sfamandoli e dando loro un riparo. I paesani intervistati appartengono a tutte le estrazioni sociali: dalla grande proprietà agricola fino al bracciantato, passando per il piccolo artigianato. 

Le interviste coprono l'intera Sardegna, perché i cagliaritani sfollarono in tutto il territorio regionale: c'è chi si recò nel Sulcis, chi nelle Barbagie, chi nella Trexenta e chi arrivò nei paesi più lontani dell'alta Marmilla.
Continua Salice: “È grazie all'incontro con Stefano Sernagiotto, documentarista esperto nella raccolta delle testimonianze orali, coautore del lavoro, che questa idea ha assunto le forme del documentario. Un lavoro durato circa tre anni e che costituisce la sintesi di quasi 40 ore di interviste, dello studio di decine documenti reperiti in Archivi pubblici e privati, locali, nazionali e internazionali, di materiale fotografico inedito donatoci dalle tante famiglie che ci hanno accolto.

''Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento''Il rigore scientifico del documentario si fonda sulle informazioni raccolte attraverso le testimonianze – spiega lo storico – ma è supportato da un accurato lavoro archivistico e da un puntuale studio bibliografico, che permettono di collocare le interviste nel loro contesto macro-storico. Il fenomeno dello sfollamento non riguardò solo le persone, ma coinvolse anche gli uffici civili e militari, le banche e le attività commerciali, le scuole e l'università, le biblioteche e gli archivi. A scappare verso la campagna fu l'intero universo burocratico, professionale, economico e culturale cittadino, che si frammentò in decine di villaggi, dai quali funzionari di ogni ordine e grado continuano a lavorare con dedizione.

“Protagonisti assoluti del documentario sono i testimoni che ci hanno donato le loro memorie, ma con loro anche i tanti enti archivistici e culturali e le istituzioni che hanno collaborato con passione”, aggiunge Salice. “Una menzione speciale va alla Fondazione di Sardegna che ha contributo al progetto, alla filiale cagliaritana della Banca d'Italia, che ci ha dato accesso ai documenti di straordinaria bellezza del suo archivio storico, e alla Polizia di Stato che facendoci volare nei suoi elicotteri ci ha permesso di raccontare i luoghi della nostra storia da una prospettiva di grande impatto visivo”.

La presentazione, che idealmente si ricollega alle manifestazioni con cui nel 2013 il Comune di Cagliari ha celebrato il settantesimo anniversario dei bombardamenti che distrussero la città, verrà coordinata dalla giornalista Francesca Madrigali. L'ingresso sarà libero e gratuito.


1 giugno 2016

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