Stampa

‘’Death Before Love’’ e il fantasma di Gairo Vecchio

Andrea Congia. ph. Carla Erriu

Un corto di Andrea Congia racconta una storia di mistero e redenzione, con la regia di Valentina Spanu. di Marcello Atzeni

La terra di mezzo, nel cuore della Nuova Zelanda di Peter Jackson, è stato il set naturale per “Il signore degli anelli”. Anche in Sardegna esistono posti dove andare a rinfrescarsi l’anima, “sorseggiare” boccate di natura meravigliosa e colmarsi lo sguardo con visioni oggi da cartolina, domani da cinema.

Valentina Spanu

Andrea Congia e la “Casa di suoni e Racconti” hanno scelto l’Ogliastra per ambientare “Death Before Love”, corto di trenta minuti. Congia ha scritto il soggetto e la sceneggiatura (in collaborazione con Valentina Spanu). La stessa Spanu, assieme alla troupe de la “Casa di suoni e Racconti”, curerà la regia. Nel cast Chiara Zaccheddu (Anna), nei panni della protagonista, giovane e bella ragazza di Selargius, Nunzio Caponio (Don Elias), abruzzese che da anni ha scelto di vivere e lavorare in Sardegna e Silvano Vargiu (Fosco), bravo attore lanuseino.

Sarà invece una sorpresa l’interprete di Skull Clown. Cameo per Maria Loi: gli occhi di Ula Tirso rivitalizzano una casa ammazzata dalla furia di Gaia. È una delle abitazioni di Gairo Vecchio, paese che nel 1951, venne sventrato dall’impeto della natura, in quei giorni molto diabolica e poco divina.

Maria LoiL’idea di Congia: Anna giovane e bella, viene violentata. Il consiglio di tutti è uno: abortire. Lei non è d’accordo. Sente che nel suo grembo potrà nascere chi proseguirà la sua stirpe. Porta avanti con fatica la gravidanza, fino a quando le malelingue e le occhiate di disprezzo dei suoi compaesani, non la sfibreranno. Muore all’improvviso e in circostanze misteriose. Diventa uno spettro che getta inquietudine in Paese (sì, un paese che si chiama proprio così, secondo l’idea dell’autore). Ma una calunnia che vola più veloce di un’aquila in picchiata dice: è diventata “una pana”. La pana, secondo la leggenda, è una donna morta di parto. Per sette anni deve lavare continuamente i panni con l’acqua del fiume o del lavatoio. Se un vivente intralcia il suo cammino, allora deve ricominciare daccapo. Anna sembra un “semplice” spettro che passeggia tra il sogno di essere diventata madre e gli incubi che popolano l’abitato del Paese. È alla ricerca delle cause che l’hanno fatta trapassare.  Solo quando il mistero che si nutre della sua energia verrà svelato potrà trovare la tranquillità.

Gairo Vecchia

I dieci giorni di lavorazione prevedono riprese in diversi luoghi: il lavatoio comunale di Ulassai, con le perle di Costantino Nivola e Maria Lai; le grotte e i boschi di Gairo Taquisara; Su Flumineddu di Perdasdefogu e i molteplici tacchi d’Ogliastra, ad iniziare da Perda ‘e liana. La colonna sonora sarà della progressive rock band “Skull Cowboys”. Nel nucleo del corto, spazio anche per il “Coro delle Sette spade”, composto da cantori che arrivano da tutta l’isola. Canterà lo “Stabat Mater” di Jacopone da Todi, musicato da Congia con l’ausilio del maestro Gigi Oliva. Dopo le riprese, il montaggio, che sarà fatto da Alessandro Fanari.

L’uscita è prevista nei primi mesi del 2017. Il progetto verrà realizzato grazie alla collaborazione di attori, attrici e maestranze, sia professionisti che emergenti e alla disponibilità dell’Unione dei Comuni della valle del Pardu e dei Tacchi d’Ogliastra. Il paese capofila è Gairo Sant’Elena.

7 dicembre 2016