Percorso

"Animali notturni" di Tom Ford

''Animali notturni''

Le prime recensioni dei corsisti del Seminario Leggere e scrivere il Cinema inviate a Emiliano Morreale

L'ultima giornata del Seminario 'Leggere e scrivere il cinema' ha visto la lezione di Emiliano Morreale, docente universitario e critico cinematografico.


L'appuntamento ha previsto una prova pratica durante la quale Morreale ha corretto pubblicamente alcune recensioni inviate via mai dai partecipanti al corso. Pubblichiamo di seguito le prime quattro sul film di Tom Ford Animali Notturni.
Nello spazio dei commenti, in coda all'articolo, si può indicare la preferita.

Luca Mirarchi

''Animali notturni''A una domanda su L’età dell’innocenza, Martin Scorsese — autore di film non proprio “teneri” come Taxi Driver e Toro scatenato — rispose che quel ritratto dell’aristocrazia di New York, così perfetta in apparenza, così spietata nel suoi codici di comportamento, era il film più violento che avesse girato. Anche allora, come oggi per Animali notturni, il secondo film di Tom Ford, (dopo l’apprezzato debutto con A single man), la sceneggiatura prende forma da una matrice letteraria, il noir psicologico di Austin Wright, Tommy e Susan, edito da Adelphi. E anche in questo caso la protagonista del film, Susan (un’impeccabile Amy Adams), gallerista di successo a Los Angeles, conduce una vita che dall’esterno sembra invidiabile e priva di increspature. Ma la regia stilizzata e precisa di Tom Ford — che non a caso viene dalla moda — svelerà a poco a poco la solitudine e la frustrazione che la circondano: solitudine, per via di un secondo marito bellissimo che la tradisce, e frustrazione, per aver soffocato la sua vocazione artistica — a differenza di quanto ha fatto il primo marito, Edward, che seguendo una strada meno sicura è riuscito a diventare scrittore, e le ha dedicato una copia del suo romanzo, Animali notturni. Era stato lui a definirla un animale notturno, per via dell’insonnia, ed è ancora lui, nell’immaginario di Susan, ad impersonare Tony (interpretato, come Edward, da Jake Gyllenhaal), il protagonista del libro che inizierà a leggere: una storia violenta nel Sud del Texas così ben descritto da Cormac McCarthy, una storia di rapimenti, omicidi e vendetta, che costituirà il film nel film che si va ad innestare, con un montaggio alternato, sulla linea narrativa principale. Questo doppio binario è il tratto distintivo di un’opera che ci mostra quanto la finzione possa diventare più vera di un’esistenza votata alle convenzioni. Ma se il risultato è perfetto sul piano formale, il meccanismo narrativo, alla lunga, corre il rischio di ripetersi e annoiare lo spettatore.  


Gianluca Pani

''Animali notturni''Tratto dal romanzo Tony & Susan di Austin Wright, adattato per il grande schermo dallo stesso regista che ne ha scritto la sceneggiatura,  Animali notturni è il secondo film diretto da Tom Ford, sette anni dopo l’opera prima A single man.
Susan (Amy Adams) è una mercante d’arte di buona famiglia, ricca, cattolica, repubblicana, sposata con l’affascinante Hutton Morrow. Inaspettatamente riceve per posta il romanzo “Nocturnal animals” scritto dal suo primo marito (Jake Gylienhall), di cui non aveva notizie da anni.
Susan comincerà la lettura del romanzo in tutta solitudine nella camera da letto: questo permette alla trama del film di svilupparsi su tre differenti filoni narrativi con un succedersi di flashback che si alternano al tempo presente e alla diegesi del romanzo stesso.
I primi venti minuti sono costruiti con inquadrature di breve durata, montate in maniera nevrotica. L’espediente risulta efficace, mettendoci quasi a disagio. Tom Ford mostra ancora una volta padronanza dei propri mezzi e precisione maniacale nell’esercizio delle regole canoniche che più si addicono alla regia dei thriller. La tensione cresce (alla maniera hitchcockiana) lasciandoci di stucco davanti ai corpi nudi senza vita di madre e figlia, avvinghiati in un ultimo abbraccio. Però...
L’eclettico stilista che con questa sua seconda opera si è aggiudicato il Leone d’argento a Venezia, confeziona un film piacevole che tuttavia non convince appieno. La sceneggiatura è debole specie nell’ultima parte, il finale è di quelli che in fondo ti aspetti e alcuni virtuosismi ostentano una sorta  di autoreferenzialità.
La fotografia è eccellente, ricca di suggestioni newtoniane, concepita con scelte cromatiche suggestive: il rosso della vitalità, della vita (compresa quella che fugge) a cui è contrapposto il bianco impersonale, della non vita a cui si è condannata Susan.
I costumi, gli accessori, gli ambienti sfarzosi e le numerose opere d’arte presenti, conferiscono alla pellicola  un tocco glamour e verosimilmente come un capo d’alta moda della vecchia collezione, questo film finirà nell’ outlet dei nostri ricordi senza troppi rimpianti.


Stefano Angioni

''Animali notturni''Fin dai titoli di testa, magnetici quanto repellenti, il secondo film di Ford si presenta come un viaggio poco confortevole: alcune donne mostruosamente obese danzano al rallentatore, compiaciute della propria nuda oscenità. "Hanno la stessa funzione delle streghe all’inizio del Macbeth - spiega l’editor Joan Sobel - ci mostrano il Male smascherato da ogni apparenza, anticipando lo sconvolgimento incombente sulla vita della protagonista".
Animali notturni è la storia di Susan, bella e demotivata gallerista, imprigionata in un matrimonio infelice con un uomo “perfetto” ma infedele. Un giorno riceve per posta il primo romanzo, a lei dedicato, del suo ex marito Edward, scaricato anni addietro per prospettive più ambiziose. È una struggente storia di perdita, violenza e vendetta, in cui una spensierata gita in famiglia si trasforma nel più classico dei tranquilli week end di paura. Su queste pagine Susan proietta il proprio vuoto esistenziale, riavvicinandosi idealmente a Edward, forse solo per rivalersi di quel tradimento coniugale appena scoperto. D’altra parte, il libro sembra concepito proprio con l’intento di maledire col rimpianto la nuova vita di Susan. Assistiamo dunque a una storia di vendette incrociate, in cui tutti sembrano destinati a cedere il campo ai propri demoni.
La sceneggiatura contiene tre film in uno, ai quali coincidono altrettanti approcci fotografici: il neo-noir del presente di Susan, anemico e simmetrico; la proiezione mentale delle sue letture: infestata da sovrapposizioni tra vita reale e deserti super saturi; il mondo del ricordo: sfumato e filtrato come una soap opera, nell’idealizzazione di un tempo ormai perduto. Il trait d’union è affidato a un gioco di richiami tra i diversi piani narrativi: alle corrispondenze tra oggetti di scena, interpreti, analogie episodiche e raccordi di montaggio. Il risultato è un film multi genere piuttosto ambizioso ma che risulta convincente, anche grazie a una serie di brillanti interpretazioni, sia sul fronte della tensione, che su quello dell’introspezione psicologica.
Animali notturni offre dunque molti spunti interessanti, inquietando per la freddezza del meccanismo narrativo e per la sensazione che quello di Ford sia un cinema su cui, a sua volta, grava l’ombra di una vendetta personale: quella verso un mondo fatto di donne ciniche, insoddisfatte, e uomini deboli e rancorosi.


Chiara Atzori

''Animali notturni''Tom Ford sfida lo spettatore con un thriller complesso e angosciante, una sorta di puzzle narrativo dalle tessere di una raffinata esteticità.

La protagonista principale, Susan, che galleggia in uno stato d' insoddisfazione esistenziale nonostante i successi lavorativi, riceve dall'ex marito una copia del libro da lui scritto e a lei dedicato. Dal momento in cui Susan si immerge nella lettura di Animali Notturni, la storia si sdoppia su due gradini mutandosi così in un intricato "racconto nel racconto". L'atroce trama del libro è una voluta metafora  del passato della protagonista che, come in una catarsi, schiarirà le conseguenze dei suoi errori. Tra le pagine del libro Susan troverà la sua redenzione ma sarà incapace di leggere tra le righe la vendetta che vi si cela.

La lettura di Animali Notturni si svolge durante la notte, quando Susan è lontana dal mondo patinato e perfetto in cui ha scelto di vivere, un mondo dalle linee pulite e dagli spazi freddi dove tenere a bada la sua coscienza.
La notte diventa per lei, animale notturno, il momento in cui riflettere sulla solitudine di una società superficiale in cui l'apparenza della ricchezza vince sui legami affettivi sinceri. Il regista permette allo spettatore d'essere presente mentre si crogiola nella ricerca dell'origine del suo male, tra i suoi pensieri e ricordi di ciò che ha ferito e abbandonato. Nell'intimo della camera da letto, i primissimi piani addensano i respiri e fanno cogliere le variazioni d'animo tra i tratti del viso della donna. È questa estrema intimità che permette di seguire tutti i pensieri di Susan che s'intrecciano con la violenta trama del libro e da essa scaturiscono ribaltandosi ed estremizzandosi.
Con Animali Notturni, vincitore del Leone d'Argento, Tom Ford fa sfoggio delle proprie capacità senza mai inceppare nel tessuto narrativo intricato e offrendoci, da stilista,  un'opera così esteticamente perfetta da generare una tensione visiva tale da completare l'ottimo thriller psicologico.

7 dicembre 2016

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