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Roberto Faenza, contaminazioni tra cinema e letteratura

Roberto Faenza

Una rassegna ripercorre un viaggio emozionale sullo ‘’scomodo regista’’. di Elisabetta Randaccio – Photogallery 

Si è conclusa sabato 18 marzo la rassegna "Roberto Faenza contaminazioni tra cinema e letteratura", iniziato con le proiezioni dei suoi film a fine gennaio.

Roberto FaenzaGli ultimi giorni della manifestazione sono stati tra i più emozionanti. Venerdì 17, Roberto Faenza ha incontrato il pubblico alla Cineteca Sarda, subito dopo una conversazione col suo direttore Antonello Zanda a proposito di un libro dedicato al regista dallo psichiatra e esperto di cinema Ignazio Senatore ("Roberto Faenza. Uno scomodo regista", Edizioni Falsopiano). È stata una serata molto interessante e, se è vero che il regista ha esordito affermando di essere un uomo "parco di parole", le risposte date alle numerose domande fattegli, sono state articolate, con riferimenti dettagliati al suo lavoro dai suoi esordi nell'ambito di un cinema fortemente legato ai movimenti e alle sperimentazioni, le quali tra la fine degli anni sessanta fino ai settanta coinvolsero l'insieme delle arti, compreso il cinema (pensiamo a "Escalation",1968, e a "H2S", 1969) fino alle opere dei nostri giorni attente a esplorare, come ha affermato il regista, "la vita degli altri".

Roberto FaenzaFaenza, infatti, ha sottolineato di essere "un elaboratore di trame" e anche quando si ispira a testi letterari per il suo cinema, tende a fare propria la storia raccontata nel libro e ad adattarla alle proprie esigenze di immaginario. D'altronde, la rassegna che l'"Alambicco" e "La Macchina Cinema" hanno dedicato a Roberto Faenza (con il supporto della Regione Sardegna, il Comune di Elmas e la Società Umanitaria-Cineteca Sarda) ha presentato una notevole parte della filmografia faenziana, dando l'opportunità ai numerosi spettatori che hanno frequentato la manifestazione, di rivedere alcuni lungometraggi del passato, ma anche opere del presente.

Romeo ScacciaCome è capitato, per esempio, per "Anita B." del 2014 e "La verità sta in cielo" uscito qualche mese fa; il primo ritorna sulle conseguenze umane della Shoah come era accaduto precedentemente per il bellissimo "Jona che visse nella balena" (1993), mentre il secondo è una coraggiosa riflessione, per quanto drammatizzata, del caso Orlandi, uno dei "misteri d'Italia" irrisolti, in cui il Vaticano sembra essere coinvolto in modo sinistro. Sabato 18, al Teatro Comunale di Elmas, è stato dedicato un emozionante omaggio per il regista ospite. Come era successo l'anno prima per Giuliano Montaldo, il musicista Romeo Scaccia ha dedicato un concerto per piano solo con le musiche piu significative dei film di Faenza.

Romeo ScacciaLe immagini montate dallo stesso Scaccia scorrevano sullo schermo; parole, colonne sonore delle pellicole e musica dal vivo si intrecciavano creando un evento artistico unico. Roberto Faenza, felice di questo omaggio così bello e originale, subito dopo ha ricevuto il premio alla carriera mantenendo sempre il suo atteggiamento mai presuntuoso, acuto e ironico, seppure sia uno dei pochi registi italiani che possono essere un punto di riferimento artistico importante nella nostra cinematografia.

23 marzo 2017