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La felicità a Tavolara è un attimo fuggente

Festival di Tavolara 2017

Veltroni, Favino e Guanciale con Geppi Cucciari al festival del cinema. di Cristina Muntoni - PHOTOGALLERY

Se la felicità fosse una pioggia estiva che cade fresca su un terreno arido, gli indizi di felicità sarebbero quei lampi improvvisi che accendono il cielo anticipando l’acqua. Il docu-film di Walter Veltroni, (Indizi di felicità) che ha inaugurato lo schermo di Porto San Paolo per la ventisettesima edizione del festival di Tavolara, era dedicato a quel momento.

Festival di Tavolara 2017Quell’attimo in cui si percepisce che la felicità sta arrivando ed è felicità esso stesso. Un attimo fuggente che dura un tempo imprevedibile quanto la vita di un arcobaleno, ma che ha la potenza di restare per sempre nella nostra memoria.
Per lui, seduto sulla piazzetta davanti all’isola accanto alla luminosa Jasmine Trinca, il momento più felice è stato “quello in cui nel ’70 andai a comprare la mia prima cinepresa con i soldi vinti al Totocalcio”. Ridono tutti, anche Giovanni Floris in seconda fila, quando Geppi Cucciari commenta lo gran spasso che doveva essere il film muto che realizzò. Per la protagonista di Fortunata, invece, il “lampo” più memorabile è stato ovviamente quello in cui a Cannes ha vinto il premio come migliore attrice (per la sezione un certaine regards), ma anche “qualunque momento di gioia non atteso”.

Festival di Tavolara 2017Il festival invece è una felicità che attendiamo ogni anno e, seppur attesa, ci stupisce ogni volta. Ci travolge con la bellezza delle traversate per raggiungere l’arena su un’isola che conserva integra la sua natura selvaggia e anche per tutto quell’antidivismo che rende accessibili le star del momento a chi le ha sempre viste solo sul grande schermo.
Se la popolarità si misura in termini di richieste di selfie abbracciati, nonostante la presenza di Pierfrancesco Favino, quest’anno il primato è stato vinto da Lino Guanciale. L’attore abruzzese, che deve la sua popolarità alle serie televisive La porta rossa e L'allieva, ha dovuto rinunciare al tradizionale aperitivo prima degli imbarchi: troppe signore in fila a chiedergli di fare “un selfie per mia figlia”. Colpa anche del suo regista/co-protagonista ne I peggiori, Vincenzo Alfieri, che prometteva una cena con lui per chiunque si fermasse a vedere il film. “Un’operazione di marketing che sta funzionando benissimo”, dice ridendo.

Festival di Tavolara 2017Mentre ci avviamo sull’isola a bordo di un traghetto bianco, Favino abbracciato alle figlie racconta come è riuscito a calarsi nei panni di una donna in Moglie e marito (di Simone Godan). “Merito del fatto di essere cresciuto con tre sorelle, una madre e ora, moglie, figlie e suocera. Nonostante questo, dire che posso capire le donne sarebbe una grandissima menzogna. Posso però dire di essere abituato ad averci a che fare”.
È arrivata la domenica notte e il festival è già finito. È proprio vero che la felicità è un lampo improvviso, un attimo fuggente e imprevedibile, ma così forte da rimanere a lungo nella nostra memoria.
Le nuvole e il vento, che ogni anno decidono le sorti del festival, sono stati clementi. Le luci delle barche si spengono e regalano ai naviganti un rientro con uno spettacolo stellare. L’immagine della luna sottile e del profilo dell’isola in mezzo all’acqua resteranno scolpite nella mente di tutti.

Qui è la natura che domina e decide con onde e correnti se i film saranno proiettati. L’unica certezza è che la magia che si respira, come ogni anno resterà nella memoria e, anche la prossima estate, ci ritroveremo lì, calamitati dall’incanto di quello che non a torto è stato definito il festival del cinema più bello al mondo.


 

PHOTOGALLERY (ph. Alberto Novelli)

 

luglio 2017