Percorso

Idris: I bambini e l'integrazione

Il cast di "Idris"

Al concorso MigrArti il cortometraggio prodotto da Ombre Rosse. Guarda il cortometraggio. di Elisabetta Randaccio

Sono tutti vincitori del secondo bando "MigrArti" i 23 cortometraggi proiettati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2017, conclusasi qualche giorno fa. Si tratta di brevi film, i quali avevano come tema "il dialogo interculturale, attraverso progetti cinematografici che vedono protagonisti le comunità di immigrati residenti in Italia".

''Diva''Questa iniziativa è giunta alla seconda edizione e, visti i risultati dell'anno scorso, soprattutto per quanto riguarda i contenuti, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha scommesso ancora una volta sui filmmaker interessati a tali proposte, investendo, come ha anche affermato il responsabile del dicastero Franceschini presentando a Venezia la serie di proiezioni, più di un milione e mezzo di euro. Il ministro ha sottolineato, inoltre, quanto i cortometraggi sul tema dei migranti, possano diventare "un ottimo antidoto contro la paura e il sospetto". Nonostante tutti e ventitre corti abbiano avuto il loro momento di gloria davanti a una platea attenta e entusiasta, come nella scorsa edizione, si è avuta una giuria, presieduta dal regista Francesco Patierno, il quale, peraltro, presentava alla Mostra il suo documentario bello e originale su Valentina Cortese, "Diva", che ha ottenuto critiche assai positive.

''Jululu''La giuria di "MigrArti" ha premiato come miglior film "La recita" di Guido Lombardi, mentre la migliore regia è stata giudicata quella di Michele Cinque per "Jululu"; infine la migliore sceneggiatura è stata quella di "A mio padre" di Gabrielle Allan Guitierrez Laderas e Alessio Tamborini.
A noi piace segnalare "Idris" di Kassim Yassin Seleh, cortometraggio prodotto dalla "Ombre Rosse" di Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio con la "Lumen Film" di Andrea Gori, che, pur partendo da un'idea originale del regista, si avvale della sceneggiatura di una firma importante del cinema italiano come Heidrun Schleef, insieme a Adriano Chiarelli e Alessia Gallo. Il film, girato nello scorso giugno, è estremamente godibile, anche perché evita luoghi comuni e banalità sul tema.

''Idris''Ci riesce dando spazio allo sguardo, nello stesso tempo gioioso e melanconico dei bambini, un gruppo di ragazzini eterogeneo che un educatore segue durante una mattinata in una piscina rionale. I giochi, gli scherzi, le malizie dei ragazzi precipitano in un momento di ansia quando il piccolo Idris sembra rivivere un istante drammatico, probabilmente legato al suo arrivo in Italia. Il cortometraggio non ha bisogno di spiegare dettagli, anche perché i bambini hanno forti capacità di ripresa, riescono a condividere con facilità disagi e felicità. Altro elemento vincente è la prova interpretativa dei ragazzini, mai mielosi e insopportabili come la maggior parte dei piccoli attori prodigio nei film italiani contemporanei. Il regista li asseconda con abilità, mentre un collante vincente è Mirko Frezza, l'educatore, una intrigante figura di hipster rigoroso, di incredibile simpatia.

''Idris''A "Idris", che gli assenti a Venezia possono ora vedere nel sito della RAI insieme agli altri cortometraggi del concorso, auguriamo una "vita" festivaliera e televisiva di ampia soddisfazione.
Sicuramente per questo film come per le altre ventitre opere presentate al Festival lagunare, possono valere le parole di Paolo Masini, il coordinatore del progetto MigrArti, con le quali sottolineava quanto "L'edizione del 2017 sia stata un gran successo, per la qualità dei cortometraggi finalisti e per l'attenzione del pubblico, segno di un importante passo avanti per un progetto innovativo capace di parlare in modo partecipato delle culture di provenienza di tanti nuovi italiani... ora pronto per diventare un progetto da esportare in altri paesi d'Europa."

Guarda il cortometraggio

13 settembre 2017

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