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Uno sguardo normale

Successo a Cagliari per il concorso cortometraggi LBGT. di Elisabetta Randaccio

''Maurice''Il Festival "Uno sguardo normale", il quale vede in concorso cortometraggi a tema LGBT, è un evento che, nel corso degli anni (siamo alla sesta edizione della competizione con gli short film, ma la rassegna sul tema ha le sue origini 15 anni fa), è cresciuto sia per quanto riguarda l'organizzazione sia per la partecipazione del pubblico.

"Uno sguardo normale" ha preso il via a Cagliari il 2 novembre, al Teatro "Nanni Loy", e si concluderà l'11 con la premiazione della competizione. Ma l'evento, organizzato  con il solito rigore e la consueta passione dai soci dell'associazione ARC (ARC onlus e ARC Cinema, col sostegno della RAS e del Comune di Cagliari, la Fondazione Film Commission, l'ERSU, la media partnership di Eja TV, il supporto della Società Umanitaria-Cineteca Sarda e l'Associazione studentesca "Eureka" e A.GE.d.O)  come ogni anno, non si limita a un mero concorso.

''Una famiglia''Infatti, ha l'obiettivo, attraverso incontri con registi, scrittori, attivisti LGBT e della società civile, di approfondire le tematiche proposte dal festival con serietà, utilizzando lo strumento della discussione, per evitare le settorializzazioni, gli stereotipi e aprirsi ad una partecipazione attiva del pubblico. Un'altra caratteristica del Festival è quella di scegliere, durante le serate, film usciti nelle sale recentemente, dando l'opportunità agli spettatori cagliaritani di poter vedere, molto spesso, lungometraggi di fiction o documentari inediti o passati, purtroppo, come velocissime meteore nelle nostre sale, dove il cinema d'autore è condannato da distribuzioni che li relegano in nicchie assurdamente sempre più piccole.
Il concorso presenta, in ogni edizione, cortometraggi provenienti da tutto il mondo sul tema LGBT e le sorprese non sono mai mancate, perché la qualità degli short film proiettati è costantemente di alto livello come la giuria, quest'anno formata dal regista Fabio Mollo - di cui si è proiettato con successo il suo ultimo lavoro "Il padre d'Italia" -, dalla regista Luisa Cutzu, dall'artista Immanuel Casto, da Marino Milani, attivista storico LGBT, e Joako Ezpeleta, responsabile del festival LGBT di Barcellona.

''Una famiglia''Il programma ha previsto, insieme alla proiezione giornaliera dei corti, incontri e film assai interessanti. Tra gli altri, "120 battiti al minuto" di Robert Campillo, già premiato al Festival di Cannes, candidato come miglior film europeo dell'anno e molto amato dalla critica, e "Una famiglia" di Sebastiano Riso, il controverso lungometraggio sulla maternità surrogata che ha suscitato tante polemiche all'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, discusso con interesse dagli spettatori di "Uno sguardo normale". Le ultime due serate sono imperdibili. Venerdì 10 novembre verrà presentato il libro "Il gender, la stesura definitiva" il quale, servendosi anche di toni leggeri, tratta un tema su cui l'informazione dei media è spesso non corretta.

''My nature''Subito dopo, il pubblico avrà modo di incontrare la giuria del Festival, mentre la serata si concluderà con il film di Massimo Ferraina "My nature" improntato sulla storia di Simone e sul suo rapporto-conflitto col proprio corpo. Sabato 11 prevede i premi per i corti in gara con  quello della giuria e del pubblico; da non perdere la proiezione di un classico come "Maurice" di James Ivory tratto dal testo di E.M.Forster, che compie trenta anni senza dimostrarlo. Chi ancora non l'ha fatto, poi, può godersi,la mostra fotografica di Giovanni Rondella "Cercando il Paradiso perduto" allestita nel foyer del Cineteatro "Nanni Loy". Sono 100 scatti, realizzati in 40 anni su eventi LGBT, che hanno segnato i cambiamenti culturali della nostra società.

11 novembre 2017