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“Mancanza - Purgatorio” e il senso dell'identità

''Mancanza - Purgatorio''

La Legge Cinema in Sardegna e le misteriose “incongruenze” nell'assegnazione dei contributi regionali. di Anna Brotzu

Viaggio verso l'ignoto o una possibile redenzione, in un'atmosfera surreale tra immagini di straziante bellezza e volti intensi di donne e uomini segnati dalla vita e dal dolore, ormai al di là del bene e del male: “Mancanza - Purgatorio” di Stefano Odoardi descrive una condizione esistenziale attraverso un linguaggio fortemente allegorico.

Il regista abruzzese ha scelto per il secondo capitolo della trilogia (iniziata con “Mancanza – Inferno” girato a L'Aquila dopo il terremoto) il quartiere cagliaritano di Sant'Elia: un angolo di paradiso tra terra e cielo, con le case dei pescatori e i palazzoni di cemento con vista sul Golfo degli Angeli.

Stefano OdoardiUn'opera cinematografica realizzata con il coinvolgimento degli abitanti del rione, “attori per un giorno”, con una sceneggiatura (ri)scritta e modellata sui loro corpi e sulle loro storie: “Mancanza – Purgatorio” riflette la volontà di riscatto di una comunità, la speranza e il desiderio di costruire un futuro migliore. Il film presentato in prima nazionale al Cinema Odissea di Cagliari lo scorso ottobre, è stato proiettato a Roma e prossimamente verrà proposto nel corso di un evento speciale in Abruzzo ma è già stato inserito dal critico Adriano Aprà nel suo progetto “Fuori Norma” - un festival espanso che promuove il cinema sperimentale (oltre che nella lista dei films più significativi) e sarà proposto prossimamente nel corso di un evento speciale in Abruzzo.

Mancanza – Purgatorio” dovrebbe ora approdare nelle sale e in quel condizionale si concentra l'essenza della questione: gli esiti del Bando per la diffusione e distribuzione di opere di interesse regionale, bocciano con un “non ammesso” - in quanto “non raggiunge i necessari 40 punti connessi alla valutazione del contenuto culturale lett. a) e b)” il film di Stefano Odoardi.

''Mancanza - Purgatorio''Un responso che condanna la pellicola a restare in una sorta di limbo, sottratta allo sguardo e al giudizio degli spettatori con l'eccezione di festivals e rassegne d'essay, in attesa che si trovi una qualche soluzione. Una situazione paradossale per molti aspetti tanto più che i giudizi di merito sembrerebbero tutt'altro che negativi: «Riconosciuta una identità culturale, espressa con sofisticate allegorie. L'ambientazione visiva minima non contribuisce ad arricchire l'aspetto, così come i personaggi della storia, simbolicamente rappresentanti delle realtà isolane» si legge alla Lett. b) ovvero Valorizzazione dell'identità regionale con riferimento al patrimonio storico-culturale, paesaggistico-ambientale, socio-economico, linguistico letterario e antropologico della Sardegna.

Se per quel che concerne il “Valore artistico e tecnico” (Lett. a) dell'opera si legge che «La sceneggiatura, tratta da alcuni acquerelli, risulta talmente astratta da rendere difficile la comprensione della sua protagonista, una versione femminile e contemporanea della figura di Ulisse, in viaggio su un cargo verso l’ignoto.

''Mancanza - Purgatorio''Un paesaggio di volti immersi in un luogo enigmatico, con azioni che risultano spesso dilatate e monotone» (10 punti – su un massimo di 15), la valutazione della commissione sull'autore, sul produttore (Mariposa srl, supportata sul piano della comunicazione dallo Studio Morabito) e sulle prospettive economiche, ma anche sugli artisti e professionisti coinvolti nel progetto risulta più che favorevole. Eppure resta la questione dell'identità: la fatidica soglia dei 40 punti che determina l'ammissibilità o meno al finanziamento. Una questione cruciale, quella dell'identità, ma anche un concetto difficile da definire se non in astratto e che determina così ampi margini di arbitrarietà, poiché se l'identità non può che essere un'idea (del sé) in divenire, risulta ardo stabilire in maniera oggettiva quali siano o debbano essere i parametri e i caratteri distintivi di un'opera, quali i “canoni” da ascrivere a una certificabile “sardità”.

Il tema è importante perché una quota consistente degli investimenti legati alla legge cinema è subordinata a questo “quoziente” che invece di rappresentare un titolo di merito rischia di trasformarsi in criterio di esclusione.

''Mancanza - Purgatorio''Se la Legge Cinema punta alla promozione e valorizzazione delle opere d'arte cinematografica pensate e create da autori e artisti sardi,o capaci rispecchiare la cultura, le tradizioni, il patrimonio materiale e immateriale dell'Isola, quel concetto di identità non può non essere declinato in chiave contemporanea, con attenzione verso le nuove sensibilità e la complessità di una società in evoluzione – né può limitarsi a registrare e riconoscere tratti arcaici se non folkloristici di una rappresentazione della Sardegna avulsa dalla realtà.
Mancanza – Purgatorio” per somma matematica dei voti alle voci a e b “vale” solo 38 punti a dispetto del fatto che il film racconti, sotto metafora, in una trasfigurazione poetica, l'anima e il vissuto delle donne e degli uomini, “sardi”, di Sant'Elia. E stranamente in contraddizione con la valutazione positiva del precedente bando, inficiata da un cavillo burocratico che aveva bloccato l'erogazione del contributo regionale – per un film, giova ricordarlo, realizzato con il sostegno della Sardegna Film Commission (attraverso il Fondo Ospitalità) e del Comune di Cagliari e girato tra l'Hotel Calamosca e il Porto Canale di Cagliari (oltre che in mare aperto).

Il viaggio delle anime perdute guidate da un Angelo, moderno Ulisse, a bordo di un misterioso cargo, s'incaglia ora nelle sabbie mobili della burocrazia – eppure «senza risorse per la distribuzione, un film è condannato all'oblio» come sottolinea Stefano Odoardi.

Stefano OdoardiIl regista abruzzese – una carriera tra l'Italia e l'Olanda, dall'installazione multimediale “Basta-Enough-Assez” nel segno di Samuel Beckett, ai cortometraggi “Nel nostro primo mondo”, trasmesso dall'emittente olandese Kunst Kanaal e “The Last Reel” (Premio Kodak 2000 al festival Unimovie), al progetto “F***ING IN THE $TARS” creato con Catherine Henegan e ai lungometraggi “Una Ballata Bianca”, “Mancanza - Inferno” e appunto “Mancanza Purgatorio” - ha scelto di ricorrere contro la decisione della commissione. Una scelta ponderata e dalle molteplici implicazioni, resa pubblica con una lettera aperta sul portale Cinemecum.it e con una conferenza stampa indetta non a caso nel cuore di Sant'Elia, cui hanno partecipato oltre ai giornalisti gli abitanti del quartiere – viva testimonianza di quanto si sentano rappresentati in un film dichiaratamente ispirato alle loro storie ma soprattutto alla loro ansia di riscatto.

''Mancanza - Purgatorio''L'incontro si è trasformato in una interessante riflessione sui temi dell'identità e dell'appartenenza e sul ruolo sociale dell'arte quando – accanto al regista Stefano Odoardi e all'avvocata Mariella Salis, che hanno ricostruito la storia del progetto cinematografico e l'iter delle domande e dei ricorsi - è intervenuta la danzatrice e coreografa Ornella D'Agostino, impegnata in progetti interculturali con Carovana SMI – alcuni dei quali realizzati proprio nel quartiere - insieme alle rappresentanti di Sant'Elia Viva e agli altri attori presenti nel film. La discussione sulle incongruenze tra voti numerici e giudizi, gli eventuali errori materiali e le contraddizioni della Legge Cinema – sulle quali si esprimeranno le parti competenti a tempo e luogo – ha dato spunto ad un'appassionata e approfondita analisi sui linguaggi dell'arte e sulla sua valenza etica ed estetica e la sua capacità di incidere sulla realtà.

Con l'auspicio che anche “Mancanza – Purgatorio” possa arrivare in sala e «essere visto e giudicato dal pubblico». Nel bene e.o nel male.

16 febbraio 2018