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Percorso

Il Supramonte di Baunei: Il corto che racconta la storia

''Male Fradàu''

Da fatti realmente accaduti durante la seconda guerra mondiale è ispirato il film del regista sardo Matteo Incollu. di Maria Elena Tiragallo

Le aspre montagne di Baunei  sono diventate location cinematografiche. Riflettori accesi, attrezzi, macchina da presa, microfoni, addetti ai lavori, maestranze. Si gira  il cortometraggio “Male Fradàu”, diretto da Matteo Incollu e prodotto dalla società Mommotty.

''Male Fradàu''E’ infatti il Supramonte location del set a cielo aperto che ha visto la troupe tutta sarda al lavoro per le riprese girate dove realmente sono accaduti i fatti. Quei fatti che risalgono al ’42 quando l’aereo tedesco nazista precipitò a Baunei. Il corto è la storia di Padoreddu, interpretato da Felice Montervino, giovane alle prese con un passato molto doloroso riemerso in seguito alla scoperta di un aereo tedesco caduto nelle campagne vicine al paese.  Il giovane baunese trova la radio dell’aereo e la porta via con se. Ecco il  cast: regista Matteo Incollu, sceneggiatori Matteo Incollu, Sergio Pintore, Daryl Putzu, producer Laura Biagini, organizzatore Simone Contu, fotografo Corrado Serri, scenografi Francesca Melis e Pietro Rais, costumista Stefania Grilli e Salvatore Aresu, suono in presa diretta Pier Francesco Fancellu, attori principali Felice Montecorvino, Francesco Falchetto e Lia Careddu.

''Male Fradàu''Tantissimi i ruoli minori interpretati dagli stessi abitanti di Baunei, che hanno anche ospitato tutta la troupe cinematografica. E’ di Baunei  anche lo stesso regista Matteo Incollu, che alle spalle vanta di esser stato aiuto regista di Neri Marcorè e Piera degli Esposti nel film “Leone”. 
Il film è frutto di un lavoro di sinergia tra la società di produzione Mommotty, la Regione Sardegna che sostiene il film grazie alla legge regionale 15/2006  sul cinema, l’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna, con il paternariato della Fondazione Sardegna Film Commission.


''Male Fradàu''Sinossi:
Baunei, 1942. Padoreddu, un giovane uomo di Baunei, assiste allo schianto di un aereo tedesco nelle montagne a nord del paese. Si reca di corsa sul posto ma il pilota è scomparso. Un aereo fantasma, semi distrutto. Padoreddu lo osserva ammirato. Nella notte ruba l’oggetto che lo affascina più di ogni altro: la radio. Tornato in paese mostra il trofeo ad alcuni compaesani in una vecchia taverna. Ma viene preso in giro. Capiamo che è un uomo solo, emarginato, un racconta storie, creduto bugiardo. Forse addirittura sfortunato nel destino. Quasi maledetto. Torna a casa, Padoreddu, arrabbiato. Ma accade qualcosa. Dopo un sogno misterioso che ricorda un passato felice e luminoso, in cui rivede suo fratello, la radio comincia a fare strani versi. E a un tratto, pronuncia anche il suo nome: “Tore”. Terrorizzato, fugge, credendosi pazzo. Ritorna quindi all’aereo, per rimettere la radio al suo posto. Ma avrà un’amara sorpresa. L’aereo è scomparso nel nulla. Padoreddu cerca di risolvere il mistero, e dopo la sorprendente rivelazione, capisce di dover riaggiustare ciò che ha rotto. Dovrà ricostruire l’aereo. Ma mentre porta a termine la sua missione viene intercettato da Angelo, un suo vecchio amico che lo perseguita fin da piccolo. E nel confronto finale, Padoreddu, rivivrà davanti alla profonda voragine del Golgo una tragedia che pensava di aver dimenticato.

''Male Fradàu''Contesto storico: 
Male Fadàu” prende spunto da fatti realmente accaduti a Baunei nell’autunno del 1942. 
Siamo in piena Seconda Guerra Mondiale. Thomas Munster, pilota tedesco di ritorno dalla campagna d’Africa, sta sorvolando la Sardegna. È alla ricerca della base aeronautica di Grosseto. È pericolosamente fuori rotta. All’improvviso, l’aereo ha un guasto. E il giovane pilota, forse in preda ai primi attacchi di una febbre malarica, tenta un atterraggio di fortuna. Si schianta tra le montagne a nord del piccolo paese di Baunei. Ma sopravvive. Corre a cercare aiuto e quando, qualche giorno dopo, torna al suo velivolo, un’amara sorpresa lo attende. Durante la notte qualcuno ha completamente smontato e spolpato l'aeroplano, portandone via ogni pezzo, anche i più piccoli, dalle ali ai bulloni, nulla è rimasto. Chi è stato? 
Il mistero è presto risolto. Sono stati i poveri abitanti di Baunei, che una volta trovato l’aereo, ne hanno preso ognuno un piccolo pezzo, riutilizzandolo poi negli usi quotidiani della vita di tutti i giorni. Le ali sono divenute porte d’ingresso, la coda è un aratro, i sedili sono adesso delle poltrone per gli anziani, i serbatoi diventano grandi recipienti dai mille usi, il paracadute è diventato, allo stesso tempo, un nuovo paio di lenzuola, delle tende, dei vestiti nuovi da donna.
Ancora oggi in molte vecchie case si trovano, nascosti, piccoli pezzi o resti del velivolo, dimenticati a volte, altre volte conservati come preziosi e divertenti cimeli, altre volte mantenuti nel loro antico e originario utilizzo casalingo. Da qui si muovono i fatti e gli eventi raccontati nel cortometraggio “Male Fadàu”.

19 febbraio 2018

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