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Percorso

La magia del muto sonorizzato

Ultimo appuntamento della rassegna sul cinema muto con Lo studente di Praga musicato da Belfiore e Morelli. di Elisabetta Randaccio

Silvia Belfiore (ph. Redento Scalco)Sabato 17 febbraio si è conclusa, a Cagliari, la rassegna "Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto", organizzata da La macchina cinema e supportata dal contributo finanziario della RAS, che, dal dicembre 2017, si è svolta, attraverso proiezioni, seminari, cine concerti; un evento culturale di estremo interesse, ospitato all'Hostel Marina.

Il pubblico ha potuto ripercorrere un patrimonio cinematografico di non semplice fruizione, anche perché quasi completamente rimosso dalle programmazioni televisive, fino agli anni settanta, comunque, ospitanti qualche film delle origini. La rassegna, giunta alla seconda edizione, è stata articolata per generi-argomenti: "Horror, le origini del male", "La cinepresa sul campo di battaglia", "Aurora del cinema e letteratura", "Il genere erotico. Scandalosi vecchi tempi", "Immagini della religione". Tale divisione in sezioni è riuscita a sintetizzare l'evolversi del cinematografo che, fin dalle sue origini, aveva l'ambizione di andare oltre la definizione superficiale di "baracconata" e divenne un originale contributo culturale di un periodo storico contraddittorio, complesso, fondamentale per il futuro del Novecento.

''Charlot soldato''Si va, infatti, dalla belle epoque (sintetizzata dai cortometraggi "magici" di Georges Melies) alla tragedia della prima guerra mondiale, in cui il cinema divenne da una parte testimone diretto e prezioso e dall'altra produsse opere di finzione eccellenti (da "Charlot soldato" di Charlie Chaplin alla "Grande parata" di King Vidor, solo per fare due esempi proposti nella rassegna) fino ai "roaring twenties" e al 1929, che segna la data epocale del crollo della borsa di Wall Street, ma pure l'affermarsi dei film sonori, ovvero lo sbriciolarsi (anche tecnico) di un universo cinematografico per iniziarne uno nuovo.
L'evento conclusivo della rassegna è stata una serata veramente speciale svoltasi nella bella sala degli "Intrepidi Monelli". Infatti, è stato proiettato "Lo studente di Praga" di Stellan Ryem (a cui collaborò Paul Wegener), 1913, con la fascinosa sonorizzazione dal vivo di Silvia Belfiore al pianoforte e Andrea Morelli al sax e flute. Il film, considerato uno dei capolavori dell'epoca del muto, stupisce ancora per la maestria registica, gli "effetti speciali", l'interpretazione.

''Il gabinetto del dr. Caligari''Se la macchina da presa aveva, per problemi tecnici, difficoltà di movimento, il regista di origine danese Rye vivacizza le sequenze, servendosi di scenografie d'effetto e di movimenti dinamici dei personaggi, si veda la zingara Lydia che si arrampica sulle pareti del castello, sale sui gradini di un'alta scalinata, oppure i ballerini e le loro danze negli episodi della festa. Stupefacente la bellezza degli esterni grazie anche al direttore della fotografia Guido Seeber, autore pure degli efficaci effetti speciali. Il film venne girato, infatti, proprio a Praga, che, nella ottima copia proiettata agli "Intrepidi monelli", mostra ancora i suoi angoli inquietanti e bellissimi del quartiere di "Malà strana". Altrettanto di buona riuscita gli interni, meno "cartonosi" di altre opere coeve, anzi, in alcune sequenze, con un intelligente uso della prospettiva. La storia riprende un archetipo della letteratura, il doppio, intrecciandolo con un'altra tipologia famosa, il patto con il diavolo, in questo caso, una strana figura di vecchio (probabilmente) italiano, Scapinelli, interpretato perfettamente da John Gottowt (attore dal destino drammatico), il quale con i suoi piccoli saltelli, lo sguardo ambiguo disegna una figura satanica a cui sicuramente guardò Werner Kraus per il suo futuro dottor Caligari ("Il gabinetto del dr. Caligari", 1920, di Conrad Veidt).

''Golem''Ma tutto il cast si produce in una prova attoriale decisamente lontana dalle smorfie esagerate degli interpreti dell'epoca. Sia Lydia Salmonova sia Paul Wegener contengono quanto possono l'eccesso e l'eccitazione, riuscendo convincenti a più di cento anni di distanza. D'altronde, Wegener, il quale diventerà un regista importante, autore tra l'altro del mitico "Golem" (1920), aveva affermato, a proposito delle perfomance cinematografiche, quanto "sono efficaci solo dei gesti sobri, un viso espressivo, calmo, uno sguardo eloquente, un atteggiamento composto, naturale, in breve una grande misura nell'interpretazione; e che tutto ciò che è affettazione, tutto ciò che é gratutito non risulterà che contorcimento sulla grande superficie dello schermo, dove l'attore è visto come al microscopio".

Andrea MorelliLa scelta musicale di Silvia Belfiore e Andrea Morelli è risultata vincente. I due artisti hanno sonorizzato il film attenendosi al suo spirito tra orrorifico e melodrammatico, unendo sonorità contemporanee ad altre colorate di vivace patetismo così vicino alle emozioni dei fotogrammi. Ad un certo momento, persino il classico standard "The man I love" é sembrato perfettamente adeguato alle vicende dello studente Balduin perseguitato dalla sua immagine speculare, della contessa Margit e della intrigante zingara Lyduska.
"Lo studente di Praga" così musicato ha stregato il pubblico, per cui ci si augura, magari in una terza edizione di "Storie di volti e di silenzi", di vederne il remake del 1926 diretto da Hernik Galeen e interpretato da Conrad Veidt.

20 febbraio 2018

 

 

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