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Un sardo in Cina

''L'uomo con la lanterna''

Presentato il documentario ''L'uomo con la lanterna'' di Francesca Lixi. di Elisabetta Randaccio

È il frutto di una "magnifica ossessione", il film "L'uomo con la lanterna" di Francesca Lixi, uno dei più bei documentari visti in questa stagione cinematografica e presentato al Cine Odissea lunedì 26 marzo. Infatti, come pure si racconta nel lungometraggio, sin da bambina, la piccola Francesca è affascinata da un suo parente, che sembra circondato da un'aura fiabesca: si tratta dello zio Mario Garau, di cui, nella cantina di famiglia, sono conservati bauli e valigie, le quali lo definivano almeno come un sicuro viaggiatore.

Crescendo, la regista accumula informazioni, legge documenti, taccuini conservati nei bauli, osserva bellissimi oggetti provenienti dall'oriente.

''L'uomo con la lanterna''Non solo, Mario Garau (morto nel 1964 per una complicazione dovuta ad una trasfusione) era un appassionato fotografo, un filmaker dilettante e la sua eredità incredibile sono decine di immagini che raccontano la sua "avventura" in Cina. Infatti, l'uomo, di mestiere impiegato di banca, nel 1924 viene distaccato come funzionario negli uffici della Italian Bank for China, nelle città di Tientsin e di Shanghai, quando ancora vigevano le Concessioni Internazionali. Nonostante il materiale notevole ritrovato, la Lixi racconta nel suo film come questa figura affascinante non riesca a acquisire contorni precisi, in certi momenti appare un viaggiatore avventuroso (lascerà anche dei filmati su una sua spedizione in Africa nonché splendide fotografie di quando militava nell'esercito, durante la prima guerra mondiale), in altre un "burocrate di lusso", circondato da un entourage di belle donne, nobili, militari, ambasciatori che vivevano in Cina una privilegiata Un sardo in Cina.

''L'uomo con la lanterna''Un sardo in Cina.situazione economica, in altre ancora un personaggio misterioso, chissà, forse una spia... Perché, poi, fece ritorno in Italia dieci anni dopo la partenza? E perché alcuni lo ricordano come un signore riservato e un po' depresso? Lo spettatore che assiste a "L'uomo con la lanterna" segue con indubbio fascino e curiosità la vicenda, disegnata dalla regista servendosi di materiali provenienti anche dall'archivio di famiglia e da altri di repertorio conservati in cineteche (tra cui quella sarda) e archivi cinematografici italiani. Infatti, come alla presentazione ha sottolineato il produttore Giapponesi, "si è trattato di un lavoro complesso, di ricerca, sviluppatosi in vari archivi, compreso quello della Olivetti o dell'istituto Luce. Certo, tutto è nato da un input familiare, ma, in seguito, la piccola storia ha incrociato la Grande Storia, da un percorso indivuduale si è passati a una vicenda capace di coinvolgere tutti."

''L'uomo con la lanterna''Così "L'uomo con la lanterna" vive di voci fuori campo, quella della regista che racconta, anche con una buona dose di ironia, la sua "magnifica ossessione", mostrandoci la sua passione per il cinema nata proprio vedendo quelle vecchie, preziosissime pellicole girate dallo zio e culminata con la frequentazione di una scuola di regia a Milano, e, poi, i suoi primi, deludenti e interrotti tentativi di filmaker, nonchè un suo viaggio in Cina, negli anni giovanili, sulle tracce dei luoghi visitati dallo zio, risolti, per un incidente, in metri di pellicola... totalmente rossa! Un altro elemento che accentua l'aura fiabesca, di scoperta magica della storia, è la parte riservata a una eccellente animazione in stop motion firmata da Michela Anedda ("volevo rendere il gioco della bambina Francesca.

È stato un lavoro impegnativo, faticoso, ma ne è valsa la pena"), supportata dalla bella fotografia di Marco Ceraglia ("È stata una gioia partecipare al progetto, mi sembra di aver fatto parte, creativamente, di un sogno"). Molto interessante anche l'aspetto musicale, su cui si è soffermata, alla presentazione del film, la curatrice della colonna sonora, Rossella Faa.

''L'uomo con la lanterna''Infatti, le musiche alternano canzoni e suoni dell'epoca a altre originali, questo perché "Mario Garau ha lasciato segnato su un taccuino, per ogni giornata, le musiche che ascoltava, un vero ossessivo! Dunque, si è trattato di riproporle seguendo le indicazioni. Per la parte delle immagini girate in Africa, invece, mi sono scatenata, con una composizione personale." Quindi, la molteplicità di materiale lasciato da Garau, di cui sottolineiamo la grandezza di fotografo sensibile e acuto, compone buona parte del film con la voce narrante della regista, come si è già detto, e quella di alcuni attori come Giuseppe Cederna, Giuseppe Boy, Cristina Maccioni, Lea Gramsdorff, che evocano alcuni personaggi importanti della vita di Mario Garau, compresa una bellissima amante cinese, colta e indipendente con cui ebbe una relazione fondata, nello stesso tempo, sulla passione, ma anche sulla libertà reciproca.

''L'uomo con la lanterna''Dato il valore artistico assoluto del film, il quale ci narra anche una Sardegna lontana da qualsiasi stereotipo, ma puntuale nel disegno storico e di costume, abbiamo chiesto al produttore se il lungometraggio potrà avere una decente vita distributiva. Giapponesi ha confermato che "L'uomo con la lanterna" oltre ai festival (ricordiamo, tra l'altro, come abbia ottenuto il premio "Corso Salani" al 29mo Trieste Film Festival) arriverà con una discreta presenza anche nelle sale. Dunque, stiano attenti gli spettatori, amanti del buon cinema. "L'uomo con la lanterna" è imperdibile.

28 marzo 2018