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Un amore impossibile e visionario

Presentato alla stampa "Mark's diary" di Giovanni Coda

Marco Oppo, Giovanni Coda, Luisa Vignolo e Thomas Grascoeur

Sono iniziate le riprese di "Mark's diary", il nuovo film scritto e diretto da Giovanni Coda. Il regista sardo, che, in queste settimane, continua a ricevere segnalazioni e riconoscimenti dai festival internazionali per il suo toccante corto "Xavier" (selezionato tra gli altri, ad Atlanta, Cardiff, Seattle, Chicago, Londra, Kansas City, Amsterdam) ha, dunque, presentato il suo ultimo progetto cinematografico alla stampa lo scorso 14 maggio.

"Mark's diary" nasce dalla lettura di un libro speciale e da un incontro, nello stesso tempo, culturale e produttivo. Giovanni Coda, infatti, ha subito pensato che "Loveability" di Maximiliano Ulivieri (pubblicato dalle edizioni Erickson, le quali hanno concesso gratuitamente i diritti per il film) trattava un tema affine alle argomentazioni sociali percorrenti il complesso della sua filmografia, incentrata sicuramente su un'attenzione particolare alla forma e alla sperimentazione delle immagini, ma anche a una sensibilità forte per chi quotidianmente si confronta con stereotipi, intolleranza, violenza, contraddizioni della nostra realtà. Maximiliano Ulivieri, nel libro, affronta il delicato tema della sessualità dei disabili, in generale omesso dal "politically correct".

Giovanni CodaInfatti, come afferma Coda, "la società si sforza di venire incontro alle persone con disabilità per ogni loro bisogno che non possa essere svolto in piena autonomia. Le aiutiamo a vestirsi, spogliarsi, mangiare e lavarsi. Diamo loro carrozzine elettriche per muoversi, macchine con comandi speciali, computer dotati delle più sofisticate tecnologie, dotiamo le loro case di soluzioni robotiche che consentano loro una vita, la più possibile indipendente. Eppure di tutti questi diritti, di cui nessuno metterebbe in dubbio la legittimità, ce n'è uno che viene sistematicamente taciuto, omesso, rimosso: quello della sessualità." Da tali premesse, Giovanni Coda ha deciso di realizzare un film capace di dare rilevanza a tale problematica, ovviamente secondo la propria personale estetica.

''Mark's Diary''A questo punto, entra in gioco l'incontro con Christine Parker, critico cinematografico e docente all'Università di Derby, Inghilterra. Le riflessioni e il progetto cinematografico conseguente, viene sposato proprio dall'Università di Derby e, in seguito, dall'"Atlantis Moon" statunistense che, insieme all'Associazione Labor di Cagliari, ha, con l'apporto di alcuni sponsor privati, dato il via alla realizzazione del film. Ancora una volta, come è capitato per il precedente "Bullied to death" (2016), il lungometraggio di Coda, sarà girato in lingua inglese e distribuito all'estero dalla già citata "Atlantis moon". Insomma, una produzione di afflato internazionale, ma che sarà filmata totalmente in Sardegna, soprattutto a Cagliari e Oristano. In questo senso, il cast alternerà due giovani attori con una rodata esperienza nelle serie televisive anglofone come Caleb J. Spevak e Mark Cirillo, a interpreti italiani, tra cui proprio quel Max Ulivieri autore di "Loveability". Gli altri attori sono Giacomo Curti, Rachele Montis, Luca Massidda, Giulia Vacca, Gianni Dettori e il Circo Zaner, mentre l'organizzazionenè a cura di Moon Arts.

Giovanni CodaIl film, come ormai è nell'estetica di Giovanni Coda, alternerà parti strettamente narrative, quasi di tipo "scientifico", ad altre maggiormente oniriche, dove saranno fondamentali gli elementi di danza e di musica; la sperimentazione incontrerà il racconto classico, riconsiderando, come ha esplicitato il regista, "in chiave contemporanea la relazione creativa tra arte, fotografia e immagine filmica, già anticipata da alcune teorie futuriste." Vedremo, così, l'amore "impossibile" di due ragazzi disabili che riusciranno a incontrarsi intimamente solo in una sorta di realtà virtuale, una visionarietà definita nella danza e nella musica. Coreografia e suono, dunque, come spesso capita nei lavori del regista sardo, diventano fondamentali e c'è sicuramente una nota commossa nel suo citare una grande danzatrice sarda che ha lavorato tanto con lui, Assunta Pittaluga, a cui "Mark's diary" renderà una sorta di omaggio, servendosi per la parte coreografica, di alcune location utilizzate dalla artista scomparsa in altre opere di Coda.

La sezione musicale è affidata a Cosimo Corleo, Andrea Andrillo, Arnaldo Pontis e Les Stik Fluo. Interessante nella colonna sonora sarà l'uso di cover pop, non solo nella loro veste puramente musicale, ma pure con l'impiego delle parole di queste canzoni, saldate strettamente con la sceneggiatura.
"Mark's diary", sostenuto anche dalla Fondazione Film Commission, dovrebbe uscire nelle sale a settembre 2018.

17 maggio 2018