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Percorso

Le storie del Premio Solinas 2019

di Elisabetta Randaccio

Il Premio Solinas 2019Il premio "Solinas", tornato da qualche anno nella splendida location de La Maddalena dove era nato nel 1985, ha avuto come focus principale l'appassionata discussione intorno a "Sono le storie il motore dell'industria audiovisiva", titolo della tavola rotonda protrattasi per due giorni con protagonisti sceneggiatori e produttori cinetelevisivi tra i più importanti d'Italia insieme a professionisti della scrittura e della produzione, magari meno noti, ma altrettanto fondamentali per il nostro cinema d'autore e sperimentale.

Non è stato solo questo il "Solinas". Per quattro intensi giorni, dal 19 al 22 settembre, ha visto alternarsi masterclass (quella di Peter Marcias con gli studenti dell'Istituto "Garibaldi" di La Maddalena, per esempio), proiezioni di film (tra gli altri "Selfie", il film di Agostino Ferrante che ha partecipato con successo al Festival del Cinema di Berlino), presentazione di libri ("Cinesex. Corpi che si sfogliano" di Giovanna Maina e "Banditi a Orgosolo" di Antioco Floris). Uno spazio rilevante hanno avuto gli incontri-pitching tra produttori e finalisti del concorso, una bella occasione per capire le potenzialità cinematografiche dei soggetti scelti dalla giuria.

Certo, il confronto sulle "storie motore dell'industria audiovisiva" è stato particolarmente interessante per capire l'evoluzione del cinema italiano in un momento delicato, tra rivoluzione digitale, nuove piattaforme distributive, rilevanza della nuova serialità televisiva, che ha sicuramente modificato il lavoro sia degli sceneggiatori sia dei produttori. Durante la tavola rotonda, alcuni hanno messo in evidenza la rinnovata fiducia che, in queste nuove situazioni, deve saldare gli scrittori di cinema e chi finanzia i progetti.

''Selfie''È stata anche definita come un "tesoro italiano", la creatività delle sceneggiature per la nostra industria audiovisiva. Gli sceneggiatori, però, lamentano un coinvolgimento limitato in fase di realizzazione del film o delle serie, mentre il confronto con gli attori e i tecnici aiuterebbe il migliore disegno dei personaggi e delle situazioni. D'altronde, cos'è il cinema se non uno dei mestieri dove la collegialità è fondamentale?
Sulle nuove piattaforme c'è stato, tra i partecipanti alla discussione, un atteggiamento, complessivamente, positivo. Si è messo in evidenza come, lavorare in quei contesti, liberi dal "peso" dei soldi pubblici, aiuti a diversificare l'offerta e, tutto sommato (anche se non mancano esempi contraddittori e contrastanti) lasci libertà nella creazione. In effetti, la mancanza di efficace sperimentazione, di gusto continuo del nuovo e dell'azzardo, sembra mancare alla produzione del cinema italiano, che pare aver paura delle novità e sfrutti fino all'osso dei format (un certo tipo di commedia o di serialità) di successo.

"L'angelo infelice" di Paolo Strippoli, Jacopo Del Giudice, Milo Tissone,Paradossalmente, quelli maggiormente aperti alla sperimentazione risultano essere i piccoli produttori, coraggiosamente tesi a far esprimere sceneggiatori e registi ancora privi di rilevante nomea. Eppure, è solo l'avanguardia che dà vita all'arte, magari anche quando è "digerita" e diventa successo mainstream; però l'originalità, si è detto, non è rassicurante e questo rallenta la vivacità del nostro audiovisivo che cerca la sperimentazione solo quando è presente l'assistenzialismo. Invece, ne sarebbe necessaria una  di tipo industriale. Infatti, si è affermato durante la discussione, il cinema dovrebbe essere il fertilizzante per tutta la filiera artistica.
Come si vede il dibattito, così sintetizzato, ha prodotto una serie di spunti di grande interesse, da approfondire e sviluppare. L'unico elemento mancante, secondo noi, è stato l'analisi del pubblico, delle sue esigenze, interessi, necessità. Una mancanza da rimandare ad altri momenti, si spera, in cui si potrà ancora discutere del "motore dell'industria audiovisiva".

''Cabala'', Francesco TotoL'ultima giornata del "Solinas", infine, è stata quella delle premiazioni. Dopo uno splendido concerto dei "Musica nuda" - Ferruccio Spinetti al contrabasso e Petra Magoni alla voce - sono stati proclamati i vincitori. Per il miglior soggetto è stato,premiato "L'angelo infelice" di Paolo Strippoli, Jacopo Del Giudice, Milo Tissone, mentre una menzione speciale è andata a "Alice" di Eleonora Bordi e Giulia Camilla Pace. Il miglior progetto in fase di sviluppo è stato proclamato "Elastici" di Luca Giordano. Il vincitore per l'experimenta serie è stato "Cabala" di Francesco Toto, mentre le menzioni speciali sono andate a "Autogol" di Ivan Pavlovic e "Il meccanismo di Kozai" di Emanuele Sana. Per la sezione documentario hanno vinto in ex aequo "Non è Roma" di Virginia Eleuteri Serpieri e "Se non mi odi non mi ami" di Gianandrea Caruso, mentre la menzione speciale è andata a "Andata e ritorno" di Gianluca Mattarese e Mattia Colombo.

Il Premio Solinas è sostenuto da: MIBAC, Regione Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission, Regione Lazio e SIAE. Gode del Patrocinio di: Comune di La Maddalena, Ente Parco di La Maddalena, Università di Cagliari e di Sassari e delle Associazioni di Categoria 100autori, ANAC, Writers Guild Italia, Doc/It, ANICA, APA e AGICI. Viene realizzato con la collaborazione di: Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Festival del Cinema Italiano di Madrid, Cinemed, Premio Bookciak Azione!, Magie Letterarie, Istituto d’Istruzione Superiore G.Garibaldi, Apollo 11 e Ids.

25 settembre 2019

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