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Verdone comicità e malinconia

Carlo Verdone

A Cagliari la rassegna dell' "Alambicco" sul regista romano

Per l'annuale, imperdibile monografia cinematografica, l'Associazione "Alambicco" torna a omaggiare un regista italiano: Carlo Verdone. Dopo Carlos Saura e Patrice Leconte, protagonisti delle ultime due rassegne ideate e realizzate dall' "Alambicco", è la volta di un autore popolare, diventato proverbiale per le sue battute filmiche, che i critici hanno comunque stimato e, per quanto con grande difficoltà, l'hanno ormai inserito nell'olimpo del cinema italiano.

La rassegna, il cui titolo riassume lo stile dell'autore romano ("Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d'autore"), prevede 16 film scelti dallo stesso Verdone con la collaborazione del direttore artistico Alessandro Macis e di quello organizzativo Patrizia Masala. Tutti a ingresso gratuito, verranno proiettati all'Hostel Marina di Cagliari dal 6 novembre all'11 dicembre.

Carlo VerdoneLa rassegna, però, al racconto del mondo cinematografico di un autore che, come ha affermato Alessandro Macis, si distingue come "osservatore dei comportamenti umani, attraverso una continua ricerca sul campo", comprende anche un'anteprima e un evento finale. Infatti, il 3 novembre è stato proiettato il documentario "Carlo!" diretto da Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti nel 2012, mentre il 14 dicembre è prevista la presenza, nella sala conferenze del "T-hotel" di Cagliari, dello stesso Verdone, a cui sarà attribuito dall'Associazione "Alambicco" il premio alla carriera e, di seguito, sarà omaggiato dal maestro Romeo Scaccia con un concerto per piano solo attraverso le colonne sonore tratte da alcuni suoi film.
L'anteprima del 3 novembre, con la proiezione di "Carlo!" è stato un momento importante per la manifestazione.

Verdone, Ferzetti e GiagniAlla presenza dei due registi, Ferzetti e Giagni, il pubblico ha potuto essere, mediante il documentario, introdotto adeguatamente nell'universo verdoniano cinematografico e personale. Come hanno raccontato i due registi, quel punto esclamativo nel titolo indica una sorpresa in chi ha realizzato il film. Infatti, lavorando per il documentario, si sono polverizzate le prevenzioni sul vero valore della produzione dell'autore romano. Così, osservando le scene dei tanti film di Verdone da opzionare per comporre il lungometraggio, Ferzetti e Giagni si sono resi definitivamente conto del perfezionismo formale del suo cinema combaciante senza stridere con l'effetto comico malinconico dei contenuti. Spesso, distratti dalla comicità esilarante, spettatori e critici si sono, a volte, dimenticati di quanto Verdone sia un regista di grande levatura, perfettamente inseribile tra i maggiori autori italiani. D'altronde, amarezza, ironia, malinconia pervadono la sua filmografia, che risulta una variabile importante e originale nella storia della commedia all'italiana, che è stata, in passato, un punto di forza del nostro cinema.

Carlo Verdone. ''Viaggi di nozze''In questo senso, si veda come in "Carlo!", Verdone racconti alcune caratteristiche dei suoi lavori. Per esempio, osservando gli spettatori a una proiezione di "Viaggi di nozze", si accorse come tutti ridessero tantissimo durante lo spettacolo, mentre, poi, uscivano dalla sala un po' mesti ("In effetti, il film è triste, molto triste"). Oppure, nel documentario, viene sottolineata l'attenzione del regista romano nei confronti dei caratteristi, spina dorsale del cinema italiano di successo. Da tale punto di vista, i film di Germi e Fellini rimangono un riferimento rilevante per la costruzione dei non protagonisti delle sue opere. "Carlo!", però, attraverso le interviste a Verdone e a suoi collaboratori, amici, estimatori ci racconta anche di un personaggio umanamente interessante. Nonostante la straordinaria popolarità - a Roma è un vero e proprio mito vivente - Verdone è un uomo riservato, di cui si conosce poco della sua vita privata, che non esibisce neppure nei social.

Carlo Verdone e Massimo TroisiNel documentario, vediamo i suoi figli narrarci di un padre attento e presente che, dopo il parziale insuccesso di "C'era un cinese in coma" nel 2000, si prende qualche anno di pausa dal lavoro dedicandosi alla famiglia (il secondogenito Paolo dice "Ringrazio quel film, ci ha fatto stare tanto insieme") oppure come ascolti con loro, in silenzio, nella sua stanza, gli amati capolavori del Jazz e del rock. Non mancano aneddoti e spezzoni da cortometraggi familiari; forse, il più toccante è quello della festa per il quarantesimo anno di Verdone, dove vediamo presente, insieme ad altri noti personaggi come Christian De Sica, che del regista è pure cognato, Massimo Troisi, ironico come sempre. Altrettanto malinconico, ma anche molto divertente il racconto del rapporto con i genitori, soprattutto col padre Mario, critico cinematografico, teatrale, letterario, intellettuale fondamentale nella sistematizzazione dell'estetica artistica del secondo novecento. Nel documentario, il figlio ci tratteggia un padre, nello stesso tempo, austero e tenero, rigoroso nei suoi studi, ma pure molto spiritoso, a cui Carlo era capace di fare degli scherzi clamorosi.

Carlo Verdone. ''Un sacco bello''Ricordando i suoi genitori, la sua infanzia e adolescenza, nel documentario Verdone viene ripreso in un ultimo "saluto" alla casa di famiglia, sul Lungotevere. Il regista di "Un sacco bello" si aggira tra le pareti ancora segnate dall'impronta dei quadri ("qui c'era un Depero, qui un Balla"), tra gli ultimi mobili e oggetti rimasti, mentre ricorda che nell'atrio, dietro una tenda di velluto, si svolgevano i suoi primi sketch, oppure nella camera dei suoi genitori si commuove ricordando come, da bambino, quando il padre era lontano per lavoro, si accucciasse contento nel lettone con la mamma, vincendo la paura del buio.
Ci piace, inoltre, sottolineare quanto, grazie alla professionalità di Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni, "Carlo!" si discosti felicemente dalle agiografie documentaristiche sui protagonisti del cinema italiano, perché, tra le tante testimonianze di entusiasmo, dà spazio a un'intervista graffiante di Goffredo Fofi. Quest'ultimo non smentisce il suo rigore interpretativo, dando una lettura problematica della filmografia di Verdone. Anche per questa scelta critica, "Carlo!" risulta un appassionato e approfondito saggio per immagini di un autore che, probabilmente, ha ancora il desiderio di stupirci, senza mai smettere di divertirci.

La rassegna "Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d'autore" è stata realizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna.

6 novembre 2019