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Percorso

"L'uomo del mercato" nel V-art delle donne

Il film di Paola Cireddu presente nel festival  dei cortometraggi. di Elisabetta Randaccio

V-art 25Impossibilitati dal perdurare della pandemia, i festival culturali e cinematografici continuano a vivere in streaming. Capita, così, anche alla seconda parte del "V-art" numero 25 (la prima sezione era stata realizzata sempre online a novembre 2020), la storica manifestazione sui cortometraggi, ideata dal regista Giovanni Coda, sostenuta da Regione Sardegna, dalla Fondazione Film Commission, dalla Fondazione di Sardegna e organizzata dall'Associazione Culturale "Labor".

Dunque, il 26 febbraio gratuitamente - seppure con posti limitati - sulla piattaforma "Stream.org", indirizzata al cinema d'autore e indipendente, si svolgerà il "V-art" dedicato ai cortometraggi, per questa edizione, di registe donne. Infatti, selezionati da Chiara Zanini, saranno "proiettati", "Pecundria" di Enrica De Lisio, "Im baren" di Liliana Sassanelli, "Nevi Metamorfosi 46" di Alberta Pellacani, "Being my mom" di Jasmine Trinca e "L'uomo del mercato" di Paola Cireddu.

''L'uomo del mercato''Si tratta di film estremamente interessanti, in cui risaltano contraddizioni e problemi, spesso rimossi come le nuove povertà o le sofferenze dei transgender, della contemporanieità. Ancora una volta, il Festival "V-Art" si dimostra, coi suoi corti in concorso, una manifestazione non autoreferenziale, ma strettamente legata all'evoluzione e alle contraddizioni della nostra società. A concludere il Festival, sarà il documentario "Nome di battaglia LILA" di Simone Pera sui trenta anni di lotta all'HIV e per il diritto alla salute della Associazione LILA.
Abbiamo detto che, tra i cortometraggi diretti da registe donne nel Festival, è presente "L'uomo del mercato" della cagliaritana Paola Cireddu, giornalista e artista eclettica, che esordisce nel cinema con un'opera prodotta da "Bibigula" e "Celcam". Già presentato al Festival del Cinema di Roma 2020, nella sezione "Alice nelle città", in seguito inserito nelle selezioni del festival "Passaggi d'autore", è stato realizzato con la partecipazione del Premio Solinas e la collaborazione di "Terra de punt" e "Mommoty".

''L'uomo del mercato''"L'uomo del mercato" è una bella sorpresa per una esordiente, convincente sia nella scelta formale sia nei contenuti. Senza un briciolo di patetismo, asciutto come un rigoroso documentario, il film ci racconta una piccola storia amara di personaggi a cui il cinema si dedica marginalmente. Infatti, la periferia, confinante, però, con la città pulsante, che vediamo descritta in "L'uomo del mercato", in genere, sul grande schermo è trattegiata solo nel degrado o nella criminalità "eroica". Nel lavoro di Paola Cireddu la povertà del protagonista Mario ha una sua dignità, drammatica, ma vissuta con amor proprio. Certo, i ragazzini sono, spesso, piccoli bulli, gli amici presunti sono pronti a tradirti, perchè il denaro è l'unico riferimento da inseguire. Così, i traffici sono per acquisti farlocchi di smartphone, scarpe firmate, orologi, e, in questo gioco patetico di ricerca di mediocre status symbol, rientra anche l' "apixedda" che Mario vorrebbe ricomprare (una gli era stata distrutta da un altro ambulante rancoroso e invidioso), fondamentale per il suo commercio di cassette da frutta in plastica, le quali, ogni giorno, si carica sulle spalle in precario equilibrio.

''L'uomo del mercato''Non sappiamo molto nè su Mario nè sugli altri personaggi della storia, ma non è importante, perchè ne capiamo l'esemplarità e qualsiasi altro racconto parallelo avrebbe guastato l'asciuttezza quasi zavattiniana creata dalla regista. La città è Cagliari, ma, giustamente, non viene palesata nel cortometraggio, anche perchè è filmata con originalità in location che possono sovrapporsi a quelle di una qualsiasi piccola metropoli di provincia. Tutto questo conservando immagini ben costruite, in cui, ancora una volta, il montaggio di Andrea Lotta diventa essenziale alla riuscita del cortometraggio, così come il commento musicale di "Machina Amniotica". Gli interpreti, poi, sono perfetti; semmai i loro personaggi ci ricordano quanto il sottoproletariato e il proletariato, come tanti anni fa aveva intuito Pier Paolo Pasolini, sia ormai omologato in qualsiasi società mondiale e come in queste classi non ci sia stata "scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta dell'impietrimento, della mancanza di pietà"
"L'uomo del mercato" è distribuito da "Olbia Film Network Distribuzione & Sales". 

Foto di Giulia Camba

26 febbraio 2021

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