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Una pioggia di soldi

In arrivo i finanziamenti della Regione Sardegna per i documentari da realizzare in soli otto mesi. I registi non ci stanno. Promettono di essere vigili e di andare fino in fondo per amore del lavoro e della Sardegna. di met

 Dal tre gennaio 2008 via libera al bando di concorso, pubblicato dall’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna per il “Sistema omogeneo di identità visuale dei luoghi e degli istituti della cultura: patrimonio culturale Sardegna”. L’obiettivo del bando è la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione dei sistemi museali, equiparando ai musei anche i parchi archeologici e i complessi monumentali. Si prevede, quindi, la realizzazione di documentari, campagne fotografiche, percorsi virtuali e rappresentazione  tridimensionale di reperti, progetto editoriale a stampa,sistema di produzione audiovisivo, arredo informatico. A quanto ammontano i soldi? 7.417.036,00  euro la somma dei finanziamenti da ripartire in 1.200.000,00 euro per i documentari, 600.000,00 euro per campagna fotografica, 2.650.000,00 euro per percorsi virtuali e rappresentazione tridimensionale dei reperti, 1.300.000,00 euro per progetto editoriale a stampa, 1.667.036,00 euro per i punti di accesso informatico  e sistema di proiezione audio video. Otto mesi, a partire dalla data del contratto, per eseguire l’opera, rigorosamente in italiano e realizzata in tutto il territorio regionale. Non è riservata a una particolare professione, imperativo categorico comunicare i nominativi e le qualifiche professionali del personale incaricato della prestazione del servizio, da parte delle persone giuridiche. Un bando unico da ben 7.400.000 euro per la realizzazione di 40 documentari, foto, 3D e realtà virtuale, la fornitura di monitor e di computer.
Piccolo e insormontabile scoglio per le aziende sarde il fatto che per partecipare alla gara è necessario avere un fatturato, negli ultimi tre anni di esercizio ( dal 2004 al 2006)  superiore di una volta e mezzo i 7.400.000 euro, cioè circa 11.100.000 euro.  Praticamente impossibile per le aziende sarde del settore partecipare al bando.
A non essere soddisfatti del bando, infatti, sono gli addetti ai lavori che non tardano a far sentire la loro voce.
“Devono finirla -ha detto il regista Francesco Casu- con le spese faraoniche, mi sembra strano che in una botta sola ci siano tanti soldi. Le commesse poi vengono date alle grandi multinazionali, che non hanno grandi competenze sulla Sardegna, prendono testi già pubblicati, referenti scientifici e poi fanno le riprese. Cosa sanno loro della Sardegna? Niente. E poi non sono richieste qualifiche professionali specifiche, questo vorrà dire che ci saranno un numero di documentari ma chi mi dà la garanzia del contenuto? Per quanto mi riguarda, con pochi soldi ho realizzato dei gioiellini come per esempio il museo di Bitti, quello della musica, a marzo ci sarà a Cagliari quello sull’imprenditoria. Otto mesi il tempo di realizzazione? Una follia, perché in otto mesi devi raccogliere le informazioni, divulgarle, poi ci sono le riprese, la fase del montaggio, è una situazione che non è chiara. E’ una politica sbrigativa, ma noi promettiamo di essere vigili, perché vogliamo un’operazione onesta. Se i conti non tornano faremo ricorso e seguiremo linea legali. Si cambia con umiltà con cose culturali di respiro”.
Gli interessati devono presentare la richiesta entro le ore 13 del 18 febbraio 2008 all’Ufficio Protocollo, viale Trieste 186, 09123, Cagliari. Chi avesse bisogno di ulteriori informazioni può rivolgersi al Servizio Beni Culturali in viale Trieste 186, 09123, Cagliari (tel: 070.6064486/6064914), oppure http://www.regione.sardegna.it/ ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
 
Per il bando e la disciplinare di gara clicca qui.