Percorso

"Panas", quando la leggenda diventa un film

Dopo un anno di lavorazione ultime scene di registrazione per l'originale esperimento di autofinanziamento cinematografico girato da Tiziano Pillittu in quel di Pimentel. di Alessandra Menesini 

panasInteramente autofinanziato, realizzato con la collaborazione di tutto il paese di Pimentel, interpretato da attori non professionisti. “Panas”, secondo film di Tiziano Pillitu-carabiniere in pensione e appassionato cinefilo - è innanzitutto il risultato di uno sforzo collettivo, il frutto di un coinvolgimento che ha portato sul set persone che nella vita quotidiana attendono ad altri mestieri e ad altre occupazioni...
E che hanno affrontato il cimento attoriale e le difficoltà tecniche con serietà e convinzione, nonché (ci sia augura) con un certo divertimento.  Il regista, promotore della non facile impresa, ha persuaso un bel po’ di amici, parenti e conoscenti a dedicare alla settima arte lo scarso tempo libero e anche qualche risorsa economica. Gruppo di resistenti che già nel 2006 aveva prodotto “Pimentown”, un western con saloon e pistoleri. Film diffuso dagli autori in 500 dvd, dopo le poche proiezioni in sale di fortuna.
 
Panas, locandinaDi tutt’altro argomento e maggiore impegno tematico, ”Panas” si ispira nel titolo alla antica leggenda sarda che narra che le donne morte di parto siano condannate per sempre a lavare al fiume i panni dei loro piccoli mai nati. Le sventurate tornano ogni sette anni, nelle notti di luna piena. Dalle dolenti figure di queste madri incolpevoli prende l’avvio una vicenda di misteri e intrecci familiari, un racconto in costume sardo che copre un arco di tempo dal 1890 al 1925. Nel plot, due gemelli dal diverso destino, un duca, una vendetta, la figura dell’Accabadora col suo martelletto di olivastro.  Lo sfondo sono le campagne di Pimentel e Samatzai, la Casa Orrù di San Raimondo di Gesturi, il Museo di Mandas, la ferrovia di Monserrato. Sonoro in italiano e sardo con sottotitoli, musiche originali di Efisio Burranca, maestro di launeddas. Regia, luci e montaggio di Tiziano Pillitu. Aiutoregista, Angela Marras. Trucco e costumi di Serenella Sanna e Roselma Schirru. Ripreso in digitale con una sola telecamera, “Panas” (1 h, 45 di durata ), è arrivato alle fasi conclusive, dopo circa un anno di lavorazione.
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