Percorso

Questa legge non s'ha da fare

Le Legge sul Cinema in Sardegna continua a tenere banco, facendo discutere gli operatori del settore. Animi fuoriosi e molto amaro in bocca per una politica che non piace... Luca Melis: "Gli amministratori non sono capaci nemmeno di copiare le altre Film Commission...". di Maria Elena Tiragallo

Regione SardegnaE' stato bocciato l'emendamento con cui la Giunta regionale chiedeva che per i film di interesse regionale il fondo di 1.300.000 euro (art.8 della Legge) destinato ai Fondi di rotazione, (che avrebbero consentito  alle produzioni cinemetagrafiche, selezionate da apposita commissione, di ricevere pre stiti a tasso agevolato) fosse dirottato sulle coproduzioni (art.12).
Dunque rimane l'articolo della legge che prevede a favore dei  lungometraggi solo prestiti a tassi  agevolati tramite un Fondo di Rotazione da affidare alle banche. Il Fondo in realtà non è stato mai creato così come non  è mai stato pubblicato un bando per l'affidamento della gestione del Fondo e ciò  nonostante la legge esista dal settembre del 2006. Il rischio è che i fondi stanziati per i film rimangono inutilizzati.I registi, infatti, sostengono che  a queste condizioni girare in Sardegna non sia interessante per i produttori, che considerano i prestiti poco vantaggiosi.
 
Ma non era questo l'obbiettivo principale della Legge, agevolare la realizzazione di lungometraggi per promuovere la nostra cultura nel mondo?
L' Assessore aveva fatto proprie le critiche dei registi e accolte le loro richieste, ma l'emendamento non è passato. E tutti si interrogano sul motivo della bocciatura.

Regione SardegnaContemporanemente è invece stato approvato un emendamento alla legge/ cinema che modifica la Film Commission. La legge originariamente prevedeva la creazione di un organismo a partecipazione pubblica.
L'organismo non è stato mai creato e per ora la Film Commission esiste solo come sportello, aperto presso gli uffici dell' Assessorato alla Cultura.
Ci si aspettava la nomina del direttore autorevole ed esperto previsto dalla legge è invece è arrivato l'emendamento che dispone che, quando finalmente l'organismo previsto sarà creato, la Regione non sarà socio di maggioranza. Cioè la Film Commission potrebbe diventare un organismo privato!  Difficile capire la logica dell' emendamento e le intenzioni del Governatore e della Sua giunta.
 
 
Gli operatori del settore sono amareggiati e infuriati. Federico Floris, location manager della società "Eya Sardinia" ha detto: "Mi piacerebbe essere smentito, non vedo la volontà politica di creare una Film Commission seria, che funzioni". Amarezza anche in Luca Melis, titolare della società di produzione "Karel": "Sono amareggiato perché poteva essere un'opportunità per promuovere l'Isola, ma gli amministratori non sono capaci nemmeno di copiare le altre Film Commission che ci sono in Italia. Se avessero capito l'importanza, sarebbe già decollata, e invece siamo ancora a un punto morto. Non ci sono i presupposti". Non tarda a farsi sentire la voce di Federico De Montis, titolare della "Janas Pictures", che a proposito della Film Commission ha commentato: "Sono furioso, è chiaro che la modifica della legge, è un ultimo tratto di un disegno che qualcuno ha tracciato fin dall'inizio.
 
Federico FlorisOra è il momento di guardare in faccia la realtà. La Regione non ha le idee chiare e le ultime notizie negative sono arrivate  nel giorno in cui a Berlino  venivano presentati  due film di due registi sardi e mentre nelle sale stanno per uscire i film di Pitzianti e di Pau".
 
Federico Demontis ha ricordato che nel dicembre 2005, prima che uscisse la legge, ad Alghero si tenne una conferenza che aveva come relatori i direttori, quindi figure istituzionali, di Film Commission nazionali ed internazionali, che spiegavano come era opportuno si procedesse anche in Sardegna. I rappresentanti istituzionali hanno snobbato la conferenza e i risultati si sono visti. Una volta uscita in Sardegna la Legge con  i decreti attutativi,  i relatori della conferenza si sono informati e sono rimasti sbalorditi per le scelte effettuate.
Il giovane produttore ha aggiunto: "Durante la Berlinese si è tenuta una conferenza di avvocati, che hanno presentanto una panoramica dei modelli di finanziamento delle produzioni in Europa. Un avvocato di Roma ha illustrato per grandi linee anche il modello sardo del Fondo di Rotazione.
 
Federico DemontisE ' apparso desueto e poco chiaro. Io non sono contrario al sistema dei prestiti ma  ci vuole maggiore competenza e precisione nel definirne bene le caratteristiche. In Germania per esempio i prestiti ci sono, ma sono privi di tasso. In Sardegna dovrebbero informarsi maggiormente su quanto accade nel resto del mondo.  A Berlino ho curato quattro contatti, del valore di otto milioni di euro,  per film internazionali da girare in Sardegna, ma è chiaro che se le cose sono ancora in questo stato di confusione, i produttori  non verranno mai in Sardegna". Quale il danno maggiore? "Il danno più grave la politica sarda lo sta facendo non capendo l'importanza delle produzioni. E' questo un modo di fare politica che non ci sta aiutando per niente, anzi la superficialità dei politici ci sta danneggiando. Non capisco perché il presidente si sta perdendo in un bicchiere d'acqua. Se i meccanismi non funzionano è inutile costituire commissioni, c'è nebbia. Non hanno nemmeno capito che il settore cinema esiste. Stanno inventando una cosa nuova. Le Film Commission in tutto il mondo sono  enti senza scopo di lucro, a maggioranza prevalentemente pubblica, ma qui perché qualcuno deve imporre la propria volontà  per cambiare le regole riconosciute a livello internazionale?"- ha concluso Federico De Montis.
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